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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

Visitate le Grotte di Sperlonga a Brancaleone (RC)

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di Maria Lombardo  Un paesaggistico unico, le Grotte di Sperlonga, situate sulle colline che sovrastano l’abitato di Brancaleone Marina.Sono delle antiche cavità rocciose, scavate nella roccia dai monaci Basiliani intorno al V e VI secolo, con il nome di Sperlonga dal greco Spèlugx che significa caverna.Questi monaci vivevano in solitudine e in armonia con la natura, dedicandosi alla preghiera e alla meditazione. Alcune delle grotte furono trasformate in chiese rupestri, decorate con incisioni sacre armene e nicchie porta icone.Esempio di architettura trogloditica, tipica dell’area grecanica della provincia di Reggio Calabria, dove si conservano le tracce di una cultura millenaria, legata alla lingua e alla tradizione greca. Sono state individuate circa 10 celle monastiche e 4 grotte-chiese, tutte risalenti ai sec. VIII-IX , tranne una, più tarda, del XII secolo. Le Grotte di Sperlonga sono una meta ideale per chi ama la storia, la natura e l’avventura. Potrete esplorare le grotte...

Pasta e siccia rito del giorno di san Giuseppe a Pizzo Calabro

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 di Maria Lombardo Un tipo di pesca per catturare le seppie usata dai pescatori e che ora viene sempre meno praticata era (ed è, ancora per pochi) quella di utilizzare la seppia femmina come esca (cu ‘a sìccia fimmana)! Ammagliata tra le reti e riconosciuta femmina perché il colore delle pinne è uniforme, mentre il maschio presenta un sottile contorno bianco, si praticava un foro nella parte posteriore e da qui si legava con il filo di nylon (filu ‘i Spagna). Attaccata a questo filo, lasco un metro e mezzo circa, si lasciava in acqua mentre la barca andava lenta in un tratto di mare tra la scogliera e il largo e, se vi erano dei maschi, questi, attratti dalla femmina, essendo nel periodo fecondo, si attaccavano in un abbraccio amoroso. Una volta attaccati, con un retino si issavano entrambi a bordo, il maschio si staccava e si metteva in un secchio mentre la femmina si ributtava in acqua per una nuova pescata. Una femmina poteva pescare anche trenta quaranta maschi. A Pizzo, nella...

A 13 Bis, la sedia impagliata di Serrastretta (CZ)

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 di Maria Lombardo  È il nome della sedia per antonomasia, la sigla che indica la  sedia di Serrastretta .  Questa produzione, infatti, viveva in simbiosi con uno splendido ed esteso bosco di faggi  che forniva la materia prima per la costruzione di questa meraviglia dell'artigianato. Ora i vincoli ambientali ne impediscono il taglio, seppur questo è da sempre controllato e attento al mantenimento della faggeta, e il legname per costruire le sedie arriva da altre parti della Regione. Pochissimi sono ormai quelli che lo fanno in modo artigianale , quasi nessuno ha avuto il coraggio di imparare e reinvestire sulla manodopera, sull'artigianato: i processi industriali e la velocità che la produzione moderna richiede non dà spazio all'artigianalità. Duest'arte meravigliosa si dta perdendo! L'artigiano parte da una grossa tavola di faggio, la guarda, la studia, capisce il verso delle venature, controlla la posizione dei nodi e poi, con le sue forme che usa da guida,...