C’era una volta San Sosti (CS) … e il suo Carnevale …
di Maria Lombardo
Il Carnevale di San Sosti nel cosentino era
caratterizzato dalle serate danzanti “i festini” ed erano davvero molto attesi ,
queste serate si prolungavano fino al sabato dopo Carnevale chiamato
«Carnevaletto». Le feste attesissime come detto in calce si svolgevano
nelle spoglie e piccole case dei San Sostenesi
si ballava fino a stancarsi al suono delle fisarmoniche e delle chitarre
e di tanto in tanto un’interruzione consentiva di rifocillarsi con qualche
bicchiere di vino e dolci caserecci. Ci si divertiva davvero con poco! Ma
succedeva anche qualcosa di unicum il «Corteo dei Mesi dell’anno», di cui gia’
parlava Giovanni De Giacomo nel suo libro “Popolo di Calabria” pubblicato nel
1886, dicendo a proposito: “Siamo
a San Sosti in provincia di Cosenza:“ è Carnevale e tredici uomini, camuffati
miseramente in maschera, in mezzo a molti monelli escono in piazza e cominciano
«li parti» ”. Certo
ci si vestiva usando quello che si aveva ma questo rito ricorda vagamente le antiche “Saturae”
Etrusche, portò il Prof. De Giacomo, agli inizi del 1900, a far riprodurre ed
acquistare le maschere di San Sosti, su commissione del Prof. Francesco
Baldasseroni ,del Museo di Etnologia Italiana di Firenze, poiché quei costumi
riproducevano il tipo dei Calabresi dell’epoca. Ovviamente quei “costumi”
riproducevano i 12 mesi dell’anno con elementi simbolici, relativi al ciclo
agricolo e alimentare, sfilava cantando e recitando un testo di versi; la
presenza della moglie di Aprile aveva probabilmente un significato
propiziatorio collegato all’inizio della primavera, mentre la maschera di
Capodanno era di apertura, di ingresso, come il presentatore della sceneggiata,
festaiolo, buontempone, per cui ben si accompagnava ai personaggi della
rappresentazione.
Le maschere, patrimonio storico di tradizioni di
San Sosti, sono attualmente conservate al Museo Nazionale di Arte e Tradizioni
Popolari di Roma, intatte e complete in ogni parte dei costumi.
… Dunque … C’era una volta San Sosti, paese
di fiaba, di musica e di tanto cuore, di gente semplice e molto allegra
….. ma San Sosti c’è ancora …. Chi afferma orgogliosa la sua identità nel
recupero di una grande memoria storica … che ricorda, emoziona, si racconta e
festeggia …. che non vuole e non sa dimenticare….
Benvenuti al CARNEVALE SANSOSTESE…..
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