La tradizione dei cesti di Fossato Serralta ( CZ)
di Maria Lombardo
I cestai fossatesi furono abili artigiani capaci di ricavare dal legno
sporte e cesti. Arte questa che si tramandava di generazione in generazione fin
dai tempi della Magna Grecia artigiani questi prima a produrre sporte e poi
specializzarsi nelle ceste. Per produrre delle
sporte durature si sceglieva il pino della Sila, gli artigiani fossatesi
partivano per i boschi della Sila la seconda domenica dopo Pasqua e comunque
dopo la festa di San Francesco di Paola, protettore di Fossato Serralta. Qui
evidentemente sostavano diversi giorni, giorni necessari per tagliare alberi e
sezionare tronchi. Così, rientrati in paese, gli artigiani fossatesi presso le
loro botteghe o magazzini, detti catoi, scortecciavano i tronchi di pino già
sezionati lavorando la parte esterna per ricavarne delle tegole. Il loro
segreto sfruttare la venatura del legno! Immergevano poi i fasci di legno in
acqua per renderli malleabili e poi intrecciare. Durante il Regno di Napoli le
sporte realizzate dagli artigiani di Fossato Serralta furono molto apprezzate.
Le attività legate a quest’antico mestiere costituivano in quel tempo le
principali risorse economiche del paese. Risorse economiche che permisero ai
fossatesi di vivere dignitosamente fino la seconda metà dell’ottocento. Per
intenderci era questo un periodo in cui non esistevano ancora plastica e
cartone. Si passò ai cesti e che maestria possedevano i cestai fossatesi tanto
che divennero famosi ovunque , alcuni cesti erano talmente belli e preziosi da
costituire elementi essenziali della dote delle promesse spose. Particolarmente
richiesti erano i famosi cestini per conservare le crocette di fichi secchi. E
ancora, cesti per conservare fiori, pacchi per imballaggio, pacchi postali e
quelli per confezionare abiti da sposa o comunque stoffe e velluti. Ma anche
questo comparto si affievolì!
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