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Visualizzazione dei post da novembre, 2024

Zucchine spinose sott' olio: conserve invernali di Calabria

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 di Maria Lombardo 4 grosse zucchine spinose pereroncino origano aglio sale aceto ed olio. Preparazione 1 Sbucciare e tagliare a fiammifero le zucchine. 2 Metterle a macerare con abbondante sale in un recipiente per tutta una notte. Il giorno successivo, sciacquarle con acqua bollente di rubinetto, strizzarle e rimetterle a macerare nell'aceto bianco per una notte. 3 Scolare e strizzare le zucchine dall'aceto. Riporle in un contenitore e condirle con origano, peperoncino aglio schiacciato e olio. Invasarle facendo attenzione che la superficie sia coperta d'olio.

Mirësia: la birra arbereshe di Calabria

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 di Maria Lombardo È qui, a Vaccarizzo Albanese,nella Sila che nasce il  Birrificio Agricolo Mirësia , una realtà che ha saputo coniugare la tradizione birraria con l’amore per la propria terra e le proprie radici.Nato nel 2018, il Birrificio Mirësia inizia produrre una birra artigianale, a chilometro zero, utilizzando esclusivamente materie prime locali e biologiche.Il nome “Mirësia” in albanese significa “buona terra”, un omaggio alla Calabria e alla sua generosità. Ogni sorso di birra Mirësia è un viaggio sensoriale attraverso i sapori autentici di questo territorio, un’esperienza unica che coinvolge tutti i sensi. Il birrificio propone due referenze principali birre uniche direi: Flava:  una birra chiara, semplice ed estremamente beverina, perfetta per chi ama i gusti delicati e freschi. Rubra:  una birra rossa, più corposa e amara, ideale per chi preferisce sapori decisi e caratteristici. Entrambe le birre sono prodotte con orzo coltivato direttamente in aziend

Pensatori calabresi: TIMEO DA LOCRI

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 di Maria Lombardo  Del filosofo locrese – la cui importanza nella filosofia antica è tutta da riscoprire – non sappiamo quasi nulla della sua vita ad esclusione della certezza della sua Patria: la gloriosa città di Locri. Fondata nel VII secolo a. C. da Dori (come la città di Taranto) provenienti della regione della Locride, nel centro della Grecia, Locri riuscì a fortificarsi dopo un’accanita guerra contro gli indigeni di stirpe sicula. L’espansione verso il Tirreno, con la fondazione di sub-colonie come Hipponion (Vibo Valentia), Medma (Rosario) e Metauro (Gioia Tauro) e la conquista di Temesa(già nell’orbita di Sibari), portò grandi benefici e Locri divenne una potenza economica della Magna Grecia. Fiorirono le scuole ispirate alle filosofie joniche ed eleatiche, con una netta preponderanza dei pitagorici. Siamo veramente davanti a un uomo-libro. Imiteremo il sommo filosofo ateniese scrivendo di un Timeo-reale e un Timeo-copia o libro (di Platone). Il Timeo-reale è considerato l’au

La festa di Sant'Andrea a Parghelia (VV) tra tradizione e folklore.

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 di Maria Lombardo Una festa unica che prevede il lancio di quintali di castagne dall’alto del campanile della Chiesa madre della cittadina, quella di Sant’Andrea Apostolo. Si tratta di un’antichissima tradizione che si rinnova annualmente e che richiama numerosi visitatori.Il 29 novembre di ogni anno, infatti, a Parghelia arriva tanta gente per fotografare, filmare, o semplicemente assistere a questa festa. Ciò indica interesse per una tradizione tramandata e non affatto violata da interferenze simboliche e globalizzanti. Una festa a cui bisogna per forza di cose partecipare, entrare tra i personaggi, stare sotto il campanile e seguire l’evento il più possibile riparati per non essere colpiti direttamente dall’evento stesso. Colpiti non è un senso metaforico, ma reale perché le castagne arrivano dall’alto del campanile, improvvise e violente: una pioggia di quintali di castagne avvisate solo dal suono festoso delle campane della stessa chiesa. Ecco perché bisogna essere preparati. Bus

Uova alla Monacella Calabresi: dolci tipici di Calabria

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 di Maria Lombardo In pochi lo conoscono, ma – per gli amanti del cioccolato – è una ricetta imperdibile: le uova alla monacella sono un dolce tipico della tradizione calabrese. Una preparazione estremamente semplice, ma gustosissima, in cui il cacao la fa da padrone. Il dolce è tipico della Sila ma quando era tempo di arance mia nonna lo faceva spesso.L’unica difficoltà sta nel maneggiare l’uovo sodo con delicatezza, in modo da preservarne l’albume che fungerà da guscio per il ripieno. Il tutto poi andrà fritto in abbondante olio caldissimo. Uova sode 6 Uovo 1 Cacao amaro 100 gr. Zucchero a velo 100 gr. Buccia grattata di arancia q.b. Uova alla Monacella Calabresi: Come prepararle 1. Immergere le 6 uova in una pentola con acqua fredda e contare 7 minuti dal momento in cui l’acqua inizia a bollire; con questi tempi l’uovo sarà cotto perfettamente al punto giusto. 2. Passarle sotto l’acqua fredda e sbucciarle. 3. Lasciare che si freddino definitivamente e tagliarle a m

Coroncina di fichi secchi al mirto alla calabrese:”i tortanielli”

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 di Maria Lombardo La preparazione delle coroncine di fichi secchi al mirto alla calabrese è molto più semplice, vi basterà infatti prendere dei fichi secchi e infilzarli l’un su l’altro su un rametto di mirto, privato delle foglie e poi infilzare il pezzetto di bastoncino terminale all’interno del frutto che si trova all’altro capo del rametto, in modo da formare un cerchio o corona, appunto.Le corone di fichi secchi al mirto, così ottenute – conosciute nel dialetto locale con il nome di “tortanielli” – vanno infornate in forno preriscaldato per qualche minuto a 200°C e quando saranno cotte sprigioneranno tutto il loro profumo aromatico, che ci riporterà ai vecchi tempi. Naturalmente se conservate nel giusto modo, anche le coroncine di fichi, così come per tutte le altre preparazioni che hanno come protagonista i fichi secchi della zona del cosentino, si manterranno per circa un anno.

Falconara Albanese (CS) e la messa dei morti: leggende calabresi

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 di Maria Lombardo Tra i racconti di Falconara, paese di origine arbëreshë, si tramanda una storia in cui protagonista è una donna, che un giorno all’alba stava uscendo di casa, e facendosi luce con un tizzone acceso camminava per andare alla fontana a lavare i panni. Rendendosi conto che fosse ancora presto, e vedendo la porta della chiesa del paese aperta mentre era in atto una funzione, decise di entrare.La chiesa è piena di gente. La donna entra, e guardandosi intorno si sorprende rendendosi conto di non conoscere nessuno. Percorre la navata e sedendosi le pare di iniziare a riconoscere qualcuno: sono persone defunte, e quella è la messa per loro. Di fianco a lei trova la sua anziana madrina, morta poco tempo prima, che le dice: «Vattene, questa non è ancora messa per te».Mettendosi paura fa per uscire, e mentre la porta si chiude alle sue spalle le rimane impigliata la gonna. Qualche giorno dopo viene ritrovata morta a casa sua.

La pietra di Sant’Antonino è un luogo di grande fascino e mistero da vedere a Davoli (CZ)

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 di Maria Lombardo  Si tratta una struttura megalitica a carattere metamorfico, alta circa 15 metri e larga 10, che domina il paesaggio circostante, ricco di boschi e sorgenti. La pietra deve il suo nome a Sant’Antonino, un eremita che visse in una grotta scavata nella roccia nel IX secolo, e che fu venerato come taumaturgo e protettore degli animali. Questa meraviglia della natura calabrese non ha solo una valenza geologica ma a livello storico è molto quotata. In questa zona sono stati rinvenuti i resti di due antichi monasteri basiliani, dedicati a San Nicola e a San Giovanni, che ospitavano i monaci greci che si rifugiarono in Calabria dopo la persecuzione iconoclasta. Dopo il loro abbandono nel XV secolo,vennero dimenticati ma conservano ancora alcune tracce architettoniche e pittoriche. Inoltre, nella zona sono state scoperte una necropoli preistorica e diverse incisioni rupestri, che testimoniano la frequentazione umana del sito fin dal Neolitico.La pietra di Sant’Antonino è un