I piselli “ u verdon” antica varietà e la loro sagra a Montegiordano (CS) il 25 e 26 aprile
di Maria Lombardo
I piselli sono i frutti dell’omonima pianta pisum sativum e
appartengono alla famiglia delle fabacee. Si tratta di un legume molto antico
che risale a circa 5000 anni fa. I piselli, come tutti i legumi, presentano dei
baccelli, di 4–15 cm di lunghezza, che racchiudono. L’estrema scarsità di
grassi li denota come adatti nelle diete ipocaloriche; possiedono inoltre importanti
proprietà diuretiche. La ricchezza di questi piccoli legumi sta nella quantità
di acido folico che contengono, insieme ad altre vitamine, tra cui spicca la C,
e ai minerali, soprattutto potassio, seguito da magnesio, ferro e calcio,
presenti principalmente nei baccelli, che possono essere utilizzati per preparare
brodi di verdure. La presenza di purine li rende controindicati in casi di
gotta e per gli iperuricemici; la cottura è necessaria per poterli digerire,
poiché crudi contengono sostanze antidigestive. A Montegiordano torna la Sagra
dei piselli e delle fave in una location tutta a cielo aperto e immersi nella
natura, i due legumi della dieta mediterranea saranno i veri protagonisti della
sagra che si terrà a Montegiordano in via del Carmine, zona “Piano delle rose”.
Al via la X edizione della Sagra dei piselli e delle fave! Domenica 26 marzo i
fornelli saranno accessi dalle ore 11 per dare la possibilità ai visitatori di
assaggiare le prelibatezze preparate con i due protagonisti della sagra. La due
giorni sarà accompagnata da musica popolare e itinerante. Ma torniamo ai piselli ‘u verdon’ sono una varietà
tradizionale dell’alto ionio cosentino: della zona di Rocca Imperiale,
Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Oriolo, Amendolara.Hanno forma compatta con la punta rivolta verso l’esterno
e colore verde scuro (da qui il termine in dialetto) e un peso 7/10 g. Il
sapore è dolce e buonissimo da mangiare crudo, viene raccolta in primavera da
marzo ad aprile raccolta fatta a mano, è una varietà legata al nostro
territorio, alcuni produttori seminano con le sementi riprodotte da loro. Oggi
la produzione è molto scarsa e questo prodotto rischia di scomparire:
servirebbero interventi di promozione e di tutela.
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