La processione dell’Immacolata Concezione di Nicotera Marina la più “spettacolare” delle processioni a mare del Mezzogiorno
di Maria Lombardo
La processione della Patrona di Nicotera Marina è attesissima dai “marinoti” in un misto di trepidazione e fede, una festa a cui ci si prepara per settimane. La novena stessa è partecipatissima i devoti sono numerosissimi tra cui spiccano i pescatori che rientrano in paese dal mare in tempo per la messa. Il culto dell’Immacolata risale già sul finire del ‘700 a Nicotera, bisogna però puntualizzare che la bellissima statua lignea prima di essere collocata nella Chiesa di Nicotera Marina a lei dedicata, era stata collocata nella Chiesa dell’Annunziata del 1755 dove in principio vi era il Monastero di San Francesco d’Assisi. La processione dell’8 dicembre si svolge di mattina e rinnova il percorso dei due pescatori Di Capua e Saladino che hanno trovato il simulacro a mare. Questa volta il rito si svolge al contrario dalla terra ossia la Chiesa alla Vergine dedicata si raggiunge il mare dove la statua è portata a spalla per un tratto di mare. Che emozione! La Vergine viene portata per le vie della marinata verso le 10 il tempo che una folla di gente che sopraggiunge ogni anno dai paesi limitrofi e non, si aduna per assistere a questo rinnovo della tradizione. Una processione che vede molti protagonisti giunti in prossimità della spiaggia gli antenati dei due marinai che hanno trovato la statua lasciano il posto ai pescatori al grido di Evviva Maria e tra i canti di giubilo dei fedeli. Giunti nel punto dove la statua venne trovata entrano in mare portando a spalle la statua e camminando in acqua fino al punto dove la statua fu recuperata. I portatori della “vara” vengono giudati dai “timonieri” che per tutto il percorso urlano indicazioni ai portatori. Imperativo la statua non deve sobbalzare! La statua non deve avere incidenti! La figura del portatore è fondamentale ed vanto per coloro che possono trasportare l’amata statua. I devoti in migliaia seguono il rito dalla spiaggia pregando e cantando I pescatori sicuri nei movimenti camminano per 400 metri in acqua fino al Fosso e mettersi in acqua in quel mare d’inverno è simbolo di legame e amore per la loro protettrice. I pescatori escono da mare e consegnano la statua ai contadini seguendo il corteo fino al rientro in Chiesa dove la statue viene ricollocata affinchè i fedeli possano adorarla. I visitatori vanno via le famiglie di Marina festeggiano anche a tavola a” festa dà Mmaculata” con “stranguggji cu sucu i maiali” ossia maccheroni fatti in casa col sugo di maiale, zucca gialla impanata e fritta, e dolci tipici dalle nacatole alle pitte di san Martino. E’ una festa d’inverno poiché nel pomeriggio si svolge la festa civile, il passeggio le bancarelle la gente dei paesi limitrofi che ritorna alla Marina si commenta la riuscita del rito e soprattutto si parla con rammarico e molta amarezza che questa festa va valorizzata ma prima devono essere i Nicoteresi ed i Marinoti a capire l’importanza di questo rito e spiegare che non è una semplice processione a mare. Con questa festa si rompe la monotonia di un lembo di Calabria e di una Città che sta soffrendo, la quale trova un po’ di giusta valorizzazione e collocazione attraverso questi miei articoli.
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