Calabria: vi ricordate “a pezzara”?
di Maria Lombardo
La mia bisnonna era molto agile nel confezionarla tanto è vero che c’era in
tutti i corredi delle figlie e nuore. Arte delle vecchie “majistre” oramai
dimenticata! Donne queste che erano totalmente analfabete ma capaci di
rammentare e tramandare sequenze molto difficili per far passare duemila fili
nei licci del telaio, donne capaci di fare necessità virtù non buttando nulla.
Così nasceva “ a pezzara”! Era ed è un’esplosione di colori e nasceva dal
recupero di vecchie stoffe che anziché essere buttate venivano ridotte a striscioline e lavorate al telaio. Usata
poi come tappeto come copriletto pesante o si faceva tovagliame quotidiano. Ebbene
cari lettori non dimentichiamo da dove proveniamo quelle donne dal nulla
producevano grandi capolavori e contribuivano a loro insaputa a salvaguardare
il pianeta.
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