A Nicotera radicato il concetto di apostolato per l'infazia: le colonie erano molto attive.
di Maria Lombardo
Nicotera fu sempre considerata una
cittadina di elevata importanza storico e culturale, un lembo di
terra che “partoriva” menti illuminate e votate al bene dei più
svantaggiati. Quello che nasceva a Nicotera era destinato a fare eco
in tutta la Calabria. Nulla di cui stupirsi! Il concetto di
“apostolato” verso l'infanzia era già radicato durante il
periodo fascista, già a Nicotera erano attive enti di assistenza
come l' UNRRA, e la SEPRAL che distribuivano pasti caldi,
vestiario, coperte ed assistenza medica. Grazie a queste associazioni
fin dal '34 si è potuto alleviare i dolori dei più svantaggiati
anche con l'istituzione delle colonie. Questa primissima colonia
voluta dal Canc. Gaglianò si prefiggeva lo scopo di promuovere la
cura della tubercolosi a 50 bambini, portandoli a mare. La colonia
estiva Filippo Rombolà ebbe ottimo successo anche perchè coadiuvata
dalle maestre dell'Ente Pio Scardamaglia Longo e diretta da Angelina
Aquilano. I 50 bambini venivano abbigliati con una divisa bianca e
portati a fare i bagni di sole e mare. I diritti per l'infanzia nel
Nicoterese prendevano forma in questi anni, il cibo era sufficiente
si praticano sport e si curava anche la mente svolgendo regolare
lezione anche al mare. Mens sana in corpore sano era un motto che
prendeva forma. La colonia estiva Rombolà fu in funzione per molti
anni ed ogni anno metteva a disposizione mezzi e modi per svolgere le
attività, si affittavano furgoni per portare i bambini dalla collina
al mare ed ogni ragazzo poteva scegliere le attività che più gli
interessavano. Accorpata alla colonia estiva alla Marina vi era
quella collinare ubicata alla Madonna della Scala guidata da Totò
Naso. In Contrada Madonna della Scala invece i bambini praticavano
l'elioterapia i famosi bagni di sole. C'era effettivamente la
possibilità di scelta se mare o collina a seconda delle esigenze e
delle difficoltà. Dalla brillante idea “partorita” in età
fascista grazie ancora alle associazioni che erano copiose nel
comprensorio, si reperirono fondi UNRRA, POST BELLICA, SEPRAL,OPA
oltre a distribuire cibo ed indumenti trovarono i fondi per
recuperare i monasteri di Santa Chiara e quello di Monte Poro
inutilizzati e fatiscenti. Iniziano a cambiare gli scenari politici
di Nicotera a Santa Chiara nasce prima un asilo e poi una colonia
permanente che si prefiggeva lo scopo dell'accoglienza ed educazione
delle orfane di guerra e tutte le ragazze svantaggiate dell'intera
Calabria. Le maestre la Sesti e la De Vita rinomate per l'amore
verso le proprie allieve educavano talmente bene queste sventurate
che venivano immesse subito nel mondo del lavoro. Essere state
educate a Nicotera era una garanzia! Il concetto di colonia
permanente che poi era un orfanotrofio si vide a Nicotera fino al
'68. Chiusa la colonia permanente di Santa Chiara Mons.Cribellati ed
il teologo Gaglianò spostano il progetto a Monte Poro , dove
fondano la colonia permanente montana. Le giovinette accolte a Monte
Poro tornarono a nuova vita ed a vivere in ridenti ambienti. Gli
educatori di questa colonia permanente furono tutti Nicoteresi
Miceli, Gaglianò, Lunetti, Arcuri, Spinoso, ottime insegnanti mentre
a dedicarsi all'alimentazione delle educande le sorelle Paparatto.
Questo tipo di colonia svolgeva varie attività tra cui il lavoro dei
campi per il sostentamento dell'ente, tutta l'attrezzatura venne
acquistata dal Gaglianò. Purtroppo l'Ente smise di fare del bene
negli anni '70 venne chiusa con la dicitura “per favorire
l'economia del governo. Fu poi Mons. Saba che pensò di aprire in
quelle stanze un seminario estivo.
Ecco la vera storia di una città a
capo di giurisdizione!
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