MISTERIOSO E SCONOSCIUTO VESCOVO SERAFINO DI MONTEPAONE E L'EPIGRAFE SULLA SUA TOMBA CHE RIMANDA A LEONARDO DA VINCI...
di Maria Lombardo
Moltissimi
calabresi hanno visitato
la cattedrale di Santa Maria Annunziata a Otranto in Puglia con il
suo mosaico pavimentale realizzato dal monaco Pantaleone, la bella
facciata, la cripta, la cappella dei Martiri etc. Credo però che
nessuno si sia mai fermato un istante a vedere un importante
sarcofago marmoreo, opera dello scultore Niccolò Ferrando, dedicato
al vescovo Serafino di Montepaone, comune della diocesi di Squillace.
Questo perchè nessuno conosce questo misterioso personaggio
calabrese sicuramente legato a San Francesco di Paola. Ammetto che
fino ad oggi ignoravo anche io chi fosse!
Del
santo paolano e dei fatti accaduti in questa importante cittadina
pugliese nel '400 molti di voi ne sarete a conoscenza. Ma vediamo i
punti salienti : nel 1480 sbarcarono a Otranto forti contingenti di
turchi che si impadronirono dell'importante caposaldo; in quell'anno
circa 800 persone insieme al vescovo si rifiutarono di rinnegare la
propria fede e furono decapitate senza pietà; questo attacco dei
turchi fu preannunciato con largo anticipo da Francesco di Paola il
quale scrisse una lettera al re di Napoli in cui descriveva
l'imminente pericolo dell'esercito musulmano, ma il Santo rimase
inascoltato; il processo di riconquista della città salentina da
parte degli aragonesi vide come protagonisti molti soldati calabresi
e nel 1481 Otranto veniva liberata.Il vescovo di Montepaone era un
frate francescano che, spinto da San Francesco di Paola, ricoprì dal
1480 l'incarico di arcivescovo di Otranto e partecipò attivamente al
processo di riconquista della città in quell'anno difficile e subito
dopo si prodigò per la ricostruzione della cattedrale distrutta dai
turchi. Un documento, infatti, recita:”Fra Serafino nativo di
Montepaone nei pressi di Squillace, rinomato per la dottrina e la
predicazione mantenne la cattedra vescovile fino al 1514, anno della
sua morte, e la sua meritoria azione pastorale fu ricordata dalla
comunità otrantina con l'erezione di un sarcofago nella cattedrale.
Il monumento si sviluppa su più livelli... epigrafe iscritta nella
lastra con “gisant” , dove appunto il frate è raffigurato
sdraiato. L'iscrizione sepolcrale così recita: “DECIPIMUR VOTIS
TEMPORE FALLIMUR MORS DERIDET CURAS ANXIA VITA NIHIL” (siamo
ingannati dai desideri e siamo traditi dal tempo, la morte deride gli
affanni e nulla è l’ansia della vita).
Ma
c'è di più, perchè l'epigrafe sulla tomba del vescovo Serafino
rimanderebbe a Leonardo da Vinci !Di recente il critico d’arte
Alessandro Vezzosi, durante una sua visita ad Otranto, ha notato che
le stesse identiche parole [sopra citate] le si poteva trovare “sul
retro del manoscritto L”, che costituisce uno dei taccuini su cui
Leonardo da Vinci prendeva appunti con annotazioni e disegni. Il
vescovo Serafino, Francesco da Paola e Leonardo da Vinci hanno
vissuto d'altronde lo stesso periodo e il Santo di Paola è
compatrono di Otranto... ma lo è anche di Montepaone dove il culto è
antico ed ancora molto forte.
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