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Visualizzazione dei post da giugno, 2025

Custureri gli antichi mestieri calabresi :il sarto 

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 di Maria Lombardo Dai primi e rudimentali vestiti si è assistito ad una continua evoluzione, più marcata nelle classi nobili ed aristocratiche; non per nulla nelle classi meno abbienti il sarto cercava di vestire adeguatamente e non sfarzosamente la gente, prelevando modelli di taglia standard. Nasceva, quindi, questo artigiano quando l’abito assumeva la sua vera forma in sintonia con la propria personalità. Dalle varie stoffe, provenienti dalle industrie del nord, se ne ricavava ogni tipo di indumento. I sarti cucivano: camicie,  pantaloni,( caratteristici i “ Pantaloni alla Zuava”  e per i bambini i famosi   “ Pantaloni a Zumpa fossu” ) racconta mio padre . Gli abiti da sposa erano quelli più impegnativi.Recarsi dal sarto era una necessità in quanto la produzione di massa aveva standardizzato le taglie di ogni genere di vestito, non tenendo conto delle enormi differenze di misura tra la moltitudine di persone magre nei confronti delle poche obese. Per sminuire il...

Cariati(CS)), la tradizione dei “vuculari” nella manipolazione della creta.

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 di Maria Lombardo Nella cittadina cosentina la lunga storia di abilità manifatturiera dei suoi artigiani ceramisti. “Tra i tanti procedimenti artigianali appartenenti alla tradizione popolare che in qualche modo si sono difesi dall’aggressione dei tempi, in Calabria c’è senz’altro la lavorazione della creta, soprattutto in area silana-greca, in un luogo che di questo materiale è ricchissimo. Ma anche lungo la costa ionica prospiciente il mare, da Corigliano-Rossano fino a Cariati, dove è evidente l’origine argillosa del territorio, è stato favorito lo sviluppo di prodotti ceramici ottenuti mediante la foggiatura di materie naturali (oltre l’argilla, il caolino e il quarzo) impastati con acqua e successivamente sottoposti a cottura. Il nome ceramica, d’altra parte, deriva dal greco chèramos, che significa appunto argilla: un materiale che allo stato naturale è molto plasmabile, con l’aggiunta di acqua reso facilmente adattabile con le mani, ma che dopo la lavorazione e la necessar...

Melanzane ripiene fritte alla calabrese 

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 di Maria Lombardo Le melanzane ripiene fritte alla calabrese sono un ottimo piatto unico, sostanzioso e molto saporito che piac erà certamente anche ai bambini! Questa ricetta ricorda le domeniche in famiglia e i giorni al mare. E’ un piatto tipico del meridione e ha molte varianti. Sulle tavole calabresi si trova soprattutto in estate quando le melanzane sono mature. Possono essere farcite con vari ripieni, ad esempio con carne, verdure, riso o addirittura pasta. E’ uno dei piatti del pranzo di Ferragosto, quando al mare o in montagna ci si ritrova per festeggiare questa giornata. Vi consiglio di acquistare delle melanzane non troppo grandi, e comunque tutte più o meno della stessa grandezza, per facilitare una cottura omogenea. Nel caso in cui non le abbiate, in casa o non le troviate al supermercato, usate altre tipologie tagliandole in più parti sempre a ricavare delle piccole barchette. Si possono tranquillamente congelare da crude e nel momento del bisogno o farle scongelar...

Tri Pizzi, il peperoncino piccante calabrese che rischia di scomparire

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 di Maria Lombardo Il peperoncino conosciuto come  tri pizzi  o  minni di vacca per via delle tre protuberanze all’estremità inferiore, è un ecotipo selezionato nel tempo da generazioni di contadini dell’area del Monte Poro.I terreni di Spilinga e dintorni sono terreni scuri e molto fertili e il microclima favorisce un’intensa formazione di rugiada che rende quasi superflua l’irrigazione. E' lui il peperone che arricchisce la‘nduja, il salume spalmabile e molto piccante simbolo della norcineria calabrese. Ma i suoi impieghi sono vari: essiccato e in polvere si miscela all’olio di oliva e un poco di aceto per trattare la superficie del pecorino del Monte Poro, proteggendo naturalmente il formaggio dalle muffe pericolose. Si usa anche per dare colore e sapore agli altri salumi locali, come la soppressata. Le proprietà antiossidanti del peperoncino conservano naturalmente le carni e consentono di produrre salumi senza additivi. La polpa del tri pizzi è spessa, non s...

La salsa per salami – ricetta calabrese di peperoni rossi

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 di Maria Lombardo Era ed è usata per fare il salame del maiale calabrese ( le soppressate, le salsicce e i capocolli). È una conserva che si fa solo in estate quando i peperoni raggiungono la piena maturazione e diventano belli rossi quasi appassiti e rugosi. La salsa per salami di peperoni rossi non si fa solo con quelli dolci ma anche con i peperoncini piccanti, il procedimento è lo stesso, ma con i peperoncini piccanti si consiglia di usare due paia di guanti uno sull’altro e proteggersi anche gli occhi e il naso, vista la loro piccantezza .In Calabria la salsa di peperoni e peperoncini è necessaria per dare ai salami calabresi quel tipico colore rosso che li caratterizza e li rende tanto apprezzati per la loro bontà e sapore. Ingredienti Peperoni rossi a piacere dipende da quantitativo che si vuole fare Procedere in questo modo Lavare bene i vasetti di vetro, assieme ai tappi che devono essere nuovi, con l’acqua calda e metterli ad asciugare. Lavare bene sotto l’acq...

Il cammino gioachimita: in Calabria alla scoperta dei luoghi di Gioacchino da Fiore

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 di Maria Lombardo Abate, teologo, riformatore, Gioacchino fu uno dei più grandi pensatori del suo tempo, venerato senza mai essere beatificato dalla Chiesa cattolica. Un percorso adesso lo ricorda! Molti conoscono le località turistiche balneari della Calabria, pochi sanno dell’esistenza di percorsi naturalistici, di cammini storici e religiosi che fiancheggiano la costa e risalgono le montagne attraversando aree interne di straordinaria bellezza, tra borghi arroccati, boschi ricchi di vegetazione, sperduti monasteri e antiche fortezze. Nella rosa dei cammini calabresi più suggestivi c’è senza dubbio quello gioachimita che Associazioni ed Enti locali stanno cercando faticosamente di realizzare e completare.Gioacchino da Fiore è nato intorno al 1130 a Celico (CS) dov’è situata l’abitazione natale. Il percorso tuttavia ha inizio nel lametino dalla chiesa di Santa Maria Verdana di Nicastro la cui costruzione - secondo la narrativa popolare avvenuta su richiesta della Madonna - è coll...

Oggi vi porto al castello di Aiello (CS)

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 di Maria Lombardo Il castello di Aiello è una fortezza che sovrasta il paese di Aiello Calabro e fu edificato su una struttura bizantina preesistente costruita per resistere alle scorrerie arabe della vicina Amantea che fu emirato. Nel 1065 il castello dovette resistere per quattro mesi a Roberto il Guiscardo, che perse nell'assedio due nipoti. In epoca sveva fu feudo di Riccardo di Salerno, cancelliere di Federico II di Svevia, e acquistò grande importanza, non più solo per motivi strategici, ma anche economici e sociali. Nel 1269 Aiello si ribelló a Carlo I d'Angiò ma perse la contesa e i ribelli catturati furono rinchiusi nel castello e puniti atrocemente, con l'estrazione di entrambi gli occhi o simili punizioni sanguinarie. Nel 1270 la guarnigione del castello di Aiello risultava la più numerosa della Calabria e la popolazione doveva pagare pesanti tasse per il mantenimento di un esercito così grande. Nel 1463 Ferdinando I d'Aragona concesse il feudo alla famiglia...

Sapete che l'ex villaggio Valtur di Nicotera (VV) è stato creato dal noto Porcinai il maggiore paesaggista italiano?

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 di Maria Lombardo Ebbene si, oggi voglio raccontarvi la storia di questo bene “culturale” presente a Nicotera e creato da Porcinai.Pietro Porcinai nato a Fiesole il 20 dicembre 1910, morto a Firenze il 9 giugno 1986, è stato il paesaggista italiano più grande del ‘900, ideando parchi, giardini, terrazzi, tenute. Le sue sono architetture viventi, spaziose, metafisiche, prive di elementi decorativi, dove poesia e filosofia si mescolano con piante e giardino.La sua opera più particolare nel mediterraneo è proprio quella realizzata nel meridione d’Italia a Nicotera, negli anni 1968/1970.Il progetto riguarda il grande insediamento turistico Club Mediterranee e poi Club Valtur realizzato su un’area adibita in passato ad aeroporto militare. L'area alquanto desertica a ridosso del mare, si trasformò in un vasto rigoglioso giardino. Elevò una doppia duna di sabbia sul fronte del mare per proteggere dai venti marini e dalla salsedine il villaggio e creando un ambiente piacevole con un mic...

" U salamorigghjiu i pisci e carni": salse calabresi

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 di Maria Lombardo    salmoriglio o salmorigano, in dialetto chiamato “samurigghio, salmuriggiu, o salamorigghiu” è un condimento tipico della  cucina siciliana  e  calabrese . A base di olio di oliva, succo di limone, aglio e origano secco, il salmoriglio si utilizza per condire carni e pesci cotti alla griglia.  Per il pesce si usa aggiungere anche prezzemolo fresco, mentre in alcune zone per la carne si prepara con aceto di vino al posto del limone. Ricetta salmoriglio per pesce  gr. 150 di olio di oliva extra vergine 1 spicchio d’aglio privato dell’anima centrale 1 mazzetto di prezzemolo senza gambi 2 limoni non trattati 1 cucchiaino di origano secco pepe nero macinato fresco Lava, asciuga e sfoglia il prezzemolo. Pela e schiaccia l’aglio, tritalo finemente insieme al prezzemolo e versa il tutto in una terrina. Spremi i limoni, filtra il succo e versa su aglio e prezzemolo. Con un frus...

Rossella Casini la Medaglia d’Oro alla Memoria.

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 di Maria Lombardo A molti questa storia non dirà nulla ma io intendo ricordarla. La giovane studentessa toscana convinse il fidanzato, figlio di un boss calabrese, a denunciare le cosche. Rimasta sola, il suo corpo venne fatto sparire nel 1981.Ecco la sua storia, quasi dimenticata, nel ricordo della giornalista Andreana Illiano. “Stuprata, fatta a pezzi, buttata via, come immondizia, dispersa in mare. Senza spoglie. Senza memoria. Aveva poco più di vent’anni Rossella Casini quando morì, ammazzata dalla ‘ndrangheta. Sparì il 22 febbraio del 1981. Si dissolse invece nel nulla, senza mai più dare notizie di sé, fino a quando un pentito, Vincenzo Lo Vecchio, raccontò agli inquirenti che cosa fu di lei. Punita per aver svelato le trame della cosca. Rossella, emancipata, universitaria, fiorentina, non sapeva cosa fosse una faida, lo scoprì quando conobbe e si innamorò di Francesco Frisina, suo coetaneo, studente. In Toscana studiavano insieme, lui si presentò come un ragazzo pulito, i...

La lettera di Joe Petrosino ritrovata in Calabria, su un delitto compiuto a New York

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 di Maria Lombardo Il ritrovamento della missiva, avvenuto ad oltre un secolo di distanza, lo si deve a Francesco Caravetta scrittore e antropologo di Cosenza. Una storia questa che ho deciso di raccontare nel mio blog!Nella città di New York, Stati Uniti d’America lì 18 aprile 1898 il nominato Arcangelo Olivieri del Comune di San Giacomo prov. Cosenza, uccise barbaramente Giovanni Ryan, contrattista con tre colpi di revolvere senza nessuna provocazione.La data che si legge sulla lettera è del 5 Maggio 1898. La firma, Giuseppe Petrosino. Giuseppe, Joe, Petrosino non è ancora famoso in Italia per le sue indagini sulla criminalità italiana in America. Probabilmente quella lettera, con quell’ossequiosa richiesta di avviare un’indagine su un italiano accusato a New York di omicidio, avrà fatto sbuffare qualche funzionario, che adesso avrebbe dovuto lavorare su un caso di cui non si sapeva nulla e per di più con carte che dovevano andare e venire da una parte all’altra dell’oceano. All...

'a docazioni”la pratica che si usava in Calabria per educare

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 di Maria Lombardo Nella storia Calabrese l’educazione della prole seguiva regole antiche. Il padre ebbe un ruolo principale ed unico. Per secoli punto fermo ed inderogabile fu l’ubbidienza al genitore, un muro impenetrabile anche alla madre che neppure nella veste di sposa riusciva a trovarne l’accesso.La figura del padre nella storia Calabrese ebbe diversi modi di porsi riguardo alla prole. A volte Tàta incuteva un marcato timor reverentialis. Si lu sa tàta!.. Mò vèni tàta!... “U dìcu a tàta mèju e po' ti fà bìdi!!.. Non dì nnènti a tàta tòj si ḍḍa nò àja sènti!! Le famiglie erano numerose: a volte erano composte da sette, otto o più figli cui si aggiungevano genitori, nonni, zii scapoli e zie zitelle. Parlando dei figli si notava e credo si nota anche oggi, una più benevola accettazione dei maschi che rappresentavano, come connaturato, la sicura continuazione della specie.Ad essi era riservato l’impegno di accompagnare e curare la vecchiaia dei genitori. Le figlie venivano istr...

SEMPRE IN PRIMA LINEA FINO ALLA FINE; STORIA DI GIORGIO MARINCOLA “IL PARTIGIANO NERO” FIGLIO DI UN CALABRESE

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 di Maria Lombardo Il 4 maggio 1945 Mussolini e Hitler erano morti, ma alcuni uomini delle SS che si trovavano in Trentino si rifiutavano di cedere le armi. Al tentativo dei partigiani di disarmarli i nazisti rispondevano aprendo il fuoco e continuando a compiere stragi efferate come nel paese di Stramentizzo. Proprio all’ingresso di quest’ultimo trovarono il partigiano Giorgio Marincola, che aveva insieme ad altri compagni istituito un posto di blocco. Purtroppo Giorgio venne ucciso nei combattimenti e Stramentizzo, insieme a Ziano e Molina di Fiemme, fu teatro dell’ultima strage nazista in Italia. Nei cinque mesi precedenti, dopo essere stato catturato nel corso di un rastrellamento, Marincola era stato sottoposto a ripetute torture e imprigionato a Biella, Torino e Milano, per poi essere deportato al Polizeiliche Durchgangslager di Bolzano, uno dei campi di concentramento nazisti in Italia. Questo speciale trattamento fu anche la conseguenza del colpo beffardo che da prigioniero...

Eccovi buonissime e dolcissime ciliegie candite

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 di  Maria Lombardo Le ciliegie candite sono la versione caramellata del frutto stesso. Hanno origine con la scoperta della caramellatura, quando si scoprì la dolcezza dei cibi ricoperti di zucchero. Si pensò infatti di inondare immediatamente anche i piccoli chicchi rossi che divennero, ben presto, il dessert onnipresente nella cucina di ogni sovrano.Per trasformare i boccioli di frutta in confettini di zucchero bisogna cogliere delle ciliegie non troppo mature, riporle in una pentola ben separate l’una dall’altra e aggiungervi acqua bollita con zucchero preparati in precedenza. Il contenuto di questa pentola va fatto bollire per qualche minuto e lasciato, poi, raffreddare a mollo per dodici ore circa. Successivamente va rimesso sul fornello e fatto bollire; la cottura deve durare un paio di minuti, dopodiché va lasciato riposare per altre dodici ore.Il procedimento va ripetuto altre due volte, intervallate sempre da un raffreddamento di mezza giornata. Terminato questo pass...