Il primo terremoto italiano documentato da un cineoperatore fu quello di Messina e Reggio del 1908
di Maria Lombardo
Mi spiace veramente dover nuovamente contestare l’articolo di Antonio Petrone che a sua volta si rifà alle “notizie storiche” apparse su uno dei libri del giornalista pugliese Pino Aprile. Andiamo per gradi all’alba del 28 dicembre 1908 lo Stretto di Messina viene colpito da un terribile sisma, terremoto accompagnato da segni davvero inquietanti come delle strane luci molto abbaglianti, stesse luci che si videro anche durante il sisma del 1783 ecco cosa dice un cronista del tempo:”luci di chiarezza tale da emulare lo splendore stesso del sole“. Inutile raccontarvi la catastrofe, la paura di chi si salvò e che si trascinava coperto di stracci e ferito verso l’ospedale della città sbriciolato anch’esso dalle onde telluriche. Messina e Reggio schiacciate dalla forza della natura. Con prontezza il Sindaco Console di Messina iniziò ad avvisare tutti ed ecco che tutta la Sicilia si mobilitò inviando materiale per i soccorsi. Il sindaco di Siracusa, Toscano, aveva subito preso contatto con i comandanti delle navi britanniche, che si trovavano ormeggiate nel Porto Grande. Nel contempo telefonò al collega di Augusta, invitandolo a fare lo stesso con il comandante della flotta russa che era in rada. L’invito venne accolto con prontezza e generosità. Le navi delle due flotte straniere si mossero verso lo Stretto non appena furono caricate di ogni cosa che potesse servire per salvare vite umane. Erano in tutto sette, fra corazzate e incrociatori, pronte a salpare verso Messina. Partirono di notte, per non dover arrivare in tutto quel caos durante le ore notturne, e furono in vista del porto di Messina l’indomani, 29 dicembre, verso l’alba. Ed ecco svelato il mistero che tanto si è sbandierato sull’ aiuto dei Russi ai Messinesi. Vi è però qualcos’altro che il lettore deve sapere alle 11:00 del 28 una nave danese la Washington transitava nei pressi di Capo Peloro, il comandante della nave rivelò di aver avvertito un forte scossone e pensò che si fossero arenati. Era il terremoto. A quel punto vide che le luci delle due sponde si spensero e si alzò un gran polverone appena si fece giorno notò che Messina era stata distrutta. I Messinesi chiesero invano aiuto alla Washington senza risposta la nave si allontanò velocemente verso Catania senza prestare aiutoo ai feriti. La folla, sulle rive, tumultuava e si accapigliava, per poter scappare da quell’orrenda carneficina, ma la nave Washington proseguì imperterrita, carica di soli quattro scampati. E’ solo l’indomani giorno 29 che giungono i primi soccorsi tutti insieme, russi britannici ed italiani portano soccorsi. L’unica cosa straordinaria che i russi fecero fu di documentare dal vivo la catastrofe. Un’ ufficiale russo scese con la sua cinepresa ultimo modello che probabilmente serviva per filmare gli spostamenti dei britannici. La cinepresa fu usata, imprevedibilmente, per testimoniare il soccorso alle popolazioni colpite dalla sventura, lo scavo dei marinai, il trasporto delle vittime, la medicazione dei feriti sui tavolini di marmo del lungomare, ad opera di ufficiali medici russi dai lunghi camici bianchi. Alexander von Burger, il colonnello medico di una nave russa, organizzò l’ospedale di fortuna, all’aperto, e operò lui stesso molti feriti. Pellicole che rimasero nascoste per decenni non perchè si voleva nascondere qualcosa si è sempre saputo come furono avvisati i russi è da chi. Negli anni ’90 queste pellicole vennero riesumate con grande emozione riviste e poi diffuse. Scene riprese professionalmente ma solo ai fini documentaristici. Hanno documentato dei soldati stranieri non solo russi cge svolgevano il loro dovere e giunti fortuitamente prima delle navi Italiane perchè sostavano ad Augusta.

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