Tradizioni Calabresi: quando le giovinette preparavano l’acqua di San Giovanni.


di Maria Lombardo



Mia nonna sapeva farla ma non solo lei questi molto tempo addietro erano riti di uso comune. Andavano a sopperire la mancanza dei prodotti di bellezza che usiamo oggi. Lacqua di San Giovanni si faceva con delle piante che venivano raccolte nella notte tra il 23 ed il 24 giugno. Poi si prendeva un bacile di acqua e si lasciava sulluscio di casa colmo di acqua e delle erbe,aveva il potere di aumentare la bellezza, preservare dalle malattie ma nello stesso tempo difendere dal malocchio, l’invidia e le fatture, soprattutto quelle pronunciate contro i bambini. Queste le piante usate: il vischio che si raccoglieva nelle notti di mezza estate, prediligendo quello quercino. Ovviamente conoscevano le piante da raccogliere ma non i loro significati ed usi ho voluto allargare la ricerca per farvi capire. Continuavano con:
Cicoria: il fiore azzurro-violetto di questa pianta volge a settentrione ed è associato al pianeta Saturno. Veniva reciso alla mezzanotte e conservato gelosamente. Esso avrebbe aperto tutte le porte e permetterebbe di scoprire tesori nascosti. Queste peculiarità vanno intese anche in senso metaforico.
Felce: la notte del solstizio d’ estate è conosciutissima per un rito antico: l’ osservazione delle felci. Questo rituale prevedeva che, in completo silenzio, ci si recasse in campagna o in un bosco presso delle felci. In completo silenzio, si dovrebbe osservare con attenzione la pianta. Alla mezzanotte dovrebbe apparire il folletto Puck o un demone silvano, questi avrebbe concesso oro e ricchezze. Se non si era così fortunati da incontrare il folletto, si poteva sperare in un’ altro evento miracoloso: la fantastica fioritura delle felci. Secondo le leggende, le felci produrrebbero un fiore rosso scarlatto, ma solo durante questa magica notte e si vuole che sia dotato di poteri magici insoliti. Se anche questo non dovesse verificarsi, si può procedere a raccogliere i pregiatissimi semi di felce. Sono così piccoli che è difficilissimo trovarli, ma chi ne entra in possesso può usarli per ottenere diversi doni: protezione, invisibilità, amore, denaro, salute.
Camomilla: è questa un’altra erba che deve essere raccolta a S. Giovanni. Con petali del colore delle perle e un nucleo dorato come il sole, si adoperava per la fortuna, la guarigione, l’ amore, la protezione dei bambini e per sognare. Il suo uso più diffuso è nei sacchetti, come infuso e per i bagni purificatori. E’ molto usata nella magia popolare Francese.
Timo: camminare tra il timo e portarlo indosso aiuta a vedere le fate e gli spiriti. Questo potere aumenta durante la mezzestate. Molte ricette prescrivevano di raccogliere timo selvatico in questo giorno per aumentare i poteri magici, vedere gli spiriti, attrarre l’ amore, proteggere dal male. Questa pianta però non dovrebbe essere introdotta in casa, altrimenti si inviterebbe la sfortuna.
Artemisia: pianta della luna e sacra a Diana, è usatissima in magia sin dalle epoche più antiche. E’ un incantesimo efficace per sviluppare ed aumentare i potere psichici e magici, favorire l’ apparizione degli spiriti e delle divinità, assicura protezione soprattutto nei viaggi; fuga i demoni.
Aglio: l’ aglio raccolto a S.Giovanni fuga tutti i mali, protegge la casa dalla sfortuna e dall’ invidia ed attira la prosperità.
Rosa: le virtù magiche di questo fiore sono esaltate al solstizio d’ estate. Con esse si preparano filtri e incantesimi d’ amore particolarmente potenti in questo giorno. Si conservano come amuleto protettivo e si impiegano in riti divinatori.
Verbena: in alcune località, come ad esempio la Spagna, la vigilia di S. Giovanni è anche nota come Giorno della Verbena. I druidi la raccoglievano in completo silenzio in questa data o nei giorni di novilunio, evitando di farle toccare il suolo. Ne facevano un uso rituale importantissimo per la divinazione, l’ amore e rimuovere o lanciare il malocchio. Si dice che la usassero nelle iniziazioni.
Iperico: chiamato erba di S. Giovanni o cacciaguai, è l’ erba per eccellenza da raccogliere in questo giorno. Secondo la tradizione è un validissimo incantesimo contro il diavolo, il male, scaccia malinconia e depressione, porta fortuna e l’ amore. In questo giorno, lo si raccoglieva appena la rugiada fosse evaporata ed una volta ricevuti i fumi del falò, veniva custodito quale potente amuleto. Le ragazze in età da marito lo impiegavano in riti divinatori per scoprire il volto del futuro sposo o se si sarebbe restate libere per tutto l’ anno. In generale tutte le erbe raddoppiano il loro potere magico in questo giorno, ma queste sono quelle maggiormente associate. Con sette delle precedenti erbe si prepara la famosa Acqua si San Giovanni. Si lasciano macerare in acqua di fonte fino all’ alba, quindi si filtra e si imbottiglia.
Quest’acqua magica viene usata per consacrare, allontanare mali e prevenire malocchi.




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