Storia del primo asilo infantile a Nicotera per tutti “l’esilu di suori”



di Maria Lombardo

La denominazione “esilu di suori” tramandato dai Nicoteresi affettuosamente per indicare una certa tradizione di vedere le suore occuparsi degli infanti del paese, è cosa legittima. Le tradizioni vanno rispettate e protette. Tuttavia studiando i vari Decreti e delibere che sono rintracciabili negli archivi della nostra Casa Comunale ci propone un quadro ben diverso. Nicotera nel corso della sua storia pur essendo una città di giurisdizione perì la mancanza di scuole sotto tutte le “dominazioni” . Il primo asilo infantile vide la luce in paese solo nel 1872 vi è una delibera del 10\06\ 1872 firmata da Laureani Pasquale. Inoltre la prima maestra giunse dalla città di Monteleone l’amata maestra La Fortuna che si impegnò anima e corpo a sensibilizzare la cittadina a far frequentare i bambini a scuola venne ostruita dai tempi in cui si preferiva mandare i figli “dù mastru e dà maistra”. L’ente malgrado fosse gratuito ebbe problemi a decollare a Nicotera i diritti all’infanzia erano mortificati. Cominciarono le discussioni e con esse le donazioni a favore dell’Ente Lanzillotti Alberto donò 1.300£ solo il 23|03|1920, si cominciò a capire che il diritto all’infanzia era indispensabile, proprio con quella cifra si collocò l’asilo a casa Valerio nel rione Margherita. Per poterlo mandare avanti urgevano soldi! Ed infatti a ruota libera l’amministrazione di Cipriani Giuseppe deliberò nuovamente un sussidio di £ 200 mentre Monsignor Cribellati istituì un Comitato Pro- Asilo composto da noti Nicoteresi. Spiccavano il cav, Raimondo, Padre Somaria noto oratore ed in più il provvidenziale aiuto degli emigrati che inviarono a Nicotera 100.000 £. Bisogna però chiarire che l’aiuto non fu necessario per edificare un degno ospedale, ricordo al lettore che la somma degli emigrati doveva servire per aprire un ospedale, si pensò di destinarli all’Ente il 27 aprile del 1927 con una Delibera della Prefettura di Catanzaro. Con questa somma e le altre acquisite col tempo si poteva sognare una struttura più ampia. Il terreno venne donato dalla famiglia Murmura e la squadra composta dall’Ing. Barresi, il geom. Rascaglia ed il capomastro Galasso si mise all’opera creando quanto di meglio ci potesse essere al tempo. In un solo anno i lavori furono conclusi il 28 ottobre 1931 ci fu una fastosa inaugurazione e persino vennero accolte le suore di San Vincenzo De Paoli per occuparsi dei diritti dell’infanzia. Una storia intensa quella dell’ente. Nel febbraio del ’34 il cittadino Scardamaglia dona all’asilo la somma di 3000 £ e versa annualmente 400 £ a patto che l’ente venga intitolato alla moglie la maestra Giuseppina Scardamaglia Longo, facciamo tesoro dei nostri cittadini meritori. Così fu fatto! Il patrimonio dell’Ente ammonta 348.600£ entra in gioco una nuova delibera in data 26| 03| 34 decise che l’ente dovesse divenire morale ossia accogliere i bimbi svantaggiati gratuitamente mentre i bimbi benestanti erano soggetti a retta. Il periodo fascista fu uno dei più proficui per l’asilo, il podestà Giuseppe Mileto istituì corsi di musica, catechismo ed anche taglio e cucito in modo da incrementare le presenze. Giunge così l’età del dopoguerra le suore diventano punto di riferimento per i Nicoteresi persino alleviarono la fame che la guerra aveva lasciato anche qui! Proficui per lo studio risultano gli Atti Soldino (Municipio) in cui si trova una ricevuta di 300£ a favore di Macrì che mise il suo camion per trasportare materiale UNRRA, AISA, ICEF fino all’asilo in data 23 aprile’48. Con l’anno 1956 viene nominato un consiglio composto da Capparotti, Geom. Ferraro, il Dott. Cavallari che decisero di trasformare l’Ente in Opera Pia Scardamaglia Longo. L’unica voce stonata fu quella del prof. Loiacono che aveva capito che questa scelta avrebbe castrato il Comune sui diritti all’immobile, questa ennesima diatriba venne dipanata e fatta tacere con un Decreto del Presidente della Repubblica nel 1963 foglio 328 :” riconobbe l’opera Pia”. Una delle Presidenze più attive rimase quella di Don Staropoli che operò nel restauro di due grandi e belle aule con soldi donati dall’Avv. Brancia e dal Cav. Gaglianò. Le due aule vennero dedicate alle mogli dei donatori. Al timone dell’Ente sedette pure Indellicati che si discostò dall’operato del suo predecessore:” Delibera il 28 aprile dell’84 attuando una politica di pubblica assistenza” e riportò nuovamente le suore di S.Vincenzo De’ Paoli e nel 2000 alle Suore del Sacro Cuore. Dopo tale periodo altri nicoteresi sedettero alla Presidenza, ed oggi l’augurio speciale va a Don Nunzio Maccarone che continui a promuovere i diritti dell’infanzia. Dalla storia particolare in cui si deve essere esperti si intuisce la storia generale e purtroppo questa ricerca conferma che l’istruzione non era tenuta in considerazione nel nostro Mezzogiorno.

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