Arte intaglio Calabria Grecanica: il legno si trasforma in capolavoro.



di Maria Lombardo



Ebbene si questa è arte davvero ancestrale che si tramanda da secoli, immutata sempre con gli stessi attrezzi e pazienza.Durante le soste tra le montagne, dove accompagnavano il gregge al pascolo, i pastori si dedicavano alla costruzione dei vari manufatti, dando vita in tal modo a questa caratteristica forma di artigianato.
I prodotti sono molteplici, tutti legati alle attività agro-pastorali:
COLLARI degli ovini, ta cuddhària
BASTONI , distinti tra quelli dritti, “i raddhìa”, e quelli ricurvi, “le capìnte”
TIMBRI per dolci, “i plumìa”
STAMPI per formaggi, “le musulupàre”, così denominate dal musulùpu, uno squisito formaggio tipico a base di latte di pecora e capra
Il NAPPO, il caratteristico recipiente adoperato come unità di misura per la farina;
PIPE in radica
FLAUTI, i sulàvria, costruiti con le canne, che anticamente venivano suonati tra i boschi per tenere lontani i lupi e gli immancabili “spiriti”,
La CERAMEDDHA
La ZAMPOGNA, divenuta compagna insostituibile in ogni momento della vita sociale del mondo greco-calabro, la cui sacca viene realizzata con il ventre delle capre. Insomma questi manufatti sono scolpiti con una tecnica ereditata dai loro avi!Per intenderci, le conocchie sono strumenti usati sin dall’antichità (e anche nel mito) dalle donne durante la filatura di canapa, cotone, lana, lino, simbolo delle virtù domestiche e femminili. I pastori mentre erano col gregge in montagna costruivano utensili  come conocchie appunto, fusi, e anche cucchiai, mestoli, scodelle, piatti, stampi per dolci o per formaggio, collari animali, bastoni, strumenti musicali e altro ancora. Erano utensili tutti in legno, una delle principali materie prime impiegate dalle popolazioni rurali per costituire il loro universo materiale. I pastori grecanici preferivano il castagno solido e che si lavora bene, il pezzo di legno scelto  prima viene sfogliato con dei colpi di accetta. Dopo ripetuti colpi di accetta si  ricava un oggetto  di legno al momento solo abbozzato e piuttosto lungo, da definire prima con il catafuri e infine con il rasolu. Successivamente si usa  il catafuri o cavaturi (coltellino uncinato con una piccola paletta concava ovale affilatissima infilata in un manico in corno) per realizzare l’incavatura del cucchiaio di scavando energeticamente verso l’interno per conferire un effetto tridimensionale. Di seguito, ancora con il catafuru si  rincava l’incavo a forma di triangolo rovesciato della parte superiore del manico. Dopo ore di lavoro usando questi due utensili si inizia la decorazione ad intaglio decorazioni tradizionali dell’area grecanica, e comunque legate alla tradizione bizantina con losanghe, denti di lupo e soprattutto croci greche. Sembra un ricamo! Inoltre quest’arte è un mezzo per ricordare chi siamo stati e chi siamo. Ereditare alcune eredità significa connettersi con i nostri antenati, anche perché non siamo stati noi a guardare tutte queste cose, sono stati loro, gli antenati, così come la tecnica tradizionale di costruzione di un cucchiaio di legno.


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