Il mare rosa della Piana di Sibari (CS): primavera in Calabria.
di Maria Lombardo
Uno dei tratti più
suggestivi dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria è quello compreso tra
Basilicata e Calabria in cui il nastro d’asfalto si insinua tra le montagne del
Parco Nazionale del Pollino toccando i 1015 metri di quota al valico di
Campotenese, il punto più alto dell’intera tratta e anche uno dei più
interessanti di tutti i 495 km.
Qui i profili innevati dei monti del Pollino appaiono e scompaiono attraverso un gioco infinito di gallerie in cui le peculiarità ambientali si sommano alla visione di antichi borghi ricchi di storia, vecchie case patronali spesso sviluppate in articolati complessi dalla ricca architettura rurale e poi ancora torri di guardia e abbazie spesso in rovina.
Superato il valico di Campotenese, l’autostrada inizia la sua lunghissima discesa verso i paesi di Morano Calabro e Castrovillari fino a toccare la grande piana di Sibari, chiusa a est dall’altopiano della Sila e ad ovest dagli oltre 70 km. della lunga catena Costiera perennemente coperta da nebbie persistenti, in ogni stagione.
Il paesaggio ondulato e verdissimo, ricorda quello dell’Umbria.
Lunghe file parallele di ulivi si alternano a coltivazioni di agrumi a altri alberi da frutta, mentre piccoli borghi e case isolate punteggiano le colline dove spesso fanno la loro comparsa grandi querce secolari.
Nel mese di aprile, la Piana di Sibari si trasforma in un inconsueto mare rosa grazie alla caratteristica fioritura dei peschi che formano un colorato tappeto, esteso per centinaia di ettari e che ci accompagna per circa 60 km di autostrada fino a Cosenza.
Poi le montagne riprendono il sopravvento e l’autostrada torna a salire con un altro lungo gioco di gallerie e viadotti tra fitti boschi e strette vallate
Qui i profili innevati dei monti del Pollino appaiono e scompaiono attraverso un gioco infinito di gallerie in cui le peculiarità ambientali si sommano alla visione di antichi borghi ricchi di storia, vecchie case patronali spesso sviluppate in articolati complessi dalla ricca architettura rurale e poi ancora torri di guardia e abbazie spesso in rovina.
Superato il valico di Campotenese, l’autostrada inizia la sua lunghissima discesa verso i paesi di Morano Calabro e Castrovillari fino a toccare la grande piana di Sibari, chiusa a est dall’altopiano della Sila e ad ovest dagli oltre 70 km. della lunga catena Costiera perennemente coperta da nebbie persistenti, in ogni stagione.
Il paesaggio ondulato e verdissimo, ricorda quello dell’Umbria.
Lunghe file parallele di ulivi si alternano a coltivazioni di agrumi a altri alberi da frutta, mentre piccoli borghi e case isolate punteggiano le colline dove spesso fanno la loro comparsa grandi querce secolari.
Nel mese di aprile, la Piana di Sibari si trasforma in un inconsueto mare rosa grazie alla caratteristica fioritura dei peschi che formano un colorato tappeto, esteso per centinaia di ettari e che ci accompagna per circa 60 km di autostrada fino a Cosenza.
Poi le montagne riprendono il sopravvento e l’autostrada torna a salire con un altro lungo gioco di gallerie e viadotti tra fitti boschi e strette vallate
(fonte il web)
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