FANTINO (CS) BORGO ABBANDONATO...che si anima solo una volta l'anno
di Maria Lombardo
Il borgo medievale di Fantino, è la frazione più antica di San Giovanni in Fiore. Un tempo è stata certamente la frazione più popolosa e grande. Negli anni '60 contava oltre 800 abitanti che costituivano così, un vero e proprio paesino. Il borgo risale al 1600 e si è sviluppato alle pendici del monte Gimmella. Si narra che il primo fondatore del villaggio fu un pastorello di Pedace. Il borgo si è poi sviluppato in una zona fortemente scoscesa e ripida, dalla quale si può ammirare la vallata di Iannia. Dopo il periodo di maggiore crescita, culminato negli anni '60, il paese cominciò a subire un lento ed inesorabile declino, che lo portò al completo abbandono nella seconda metà del 2000. Il villaggio si è sviluppato in un luogo certamente ameno ma ricco di vegetazione e dal clima mite e favorevole a molte coltivazioni quali la vite e l'ulivo, e nel quale era molto diffusa la pratica della pastorizia ovina. Posto fra il paese di San Giovanni in Fiore e di Caccuri, lungo la vecchia strada interpoderale che collega i due paesi, sino al 2001 vi abitavano 29 persone e tutte anziane, mentre oggi (conta 4 abitanti) il vecchio borgo si anima solo per un giorno all'anno, in occasione della festa patronale di San Giuvanniellu, ovvero San Giovanni Battista Infante, quando i vecchi proprietari, e soprattutto i nipoti dei vecchi proprietari, riaprono le case facendo rivivere il paese. La festa che dura dalla mattina alla sera, è seguita da centinaia di persone, che assistono alla celebrazione della processione della statua del Santo, portato in spalla lungo i vicoli del borgo. La festa termina con un concerto e con i fuochi pirotecnici ed è diventato oramai un appuntamento fisso per i paesini della zona.
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