Il I° MAGGIO calabrese a Caccùri (KR) si fanno LE FESTE DI MAYA.




di Maria Lombardo



Il primo Maggio è una delle feste più importanti della primavera calabrese. Festa dei lavoratori, San Giuseppe Artigiano, “Festa di Maia”: la ricorrenza del 1° maggio a Caccuri e' un miscuglio politico – religioso , una occasione nella quale tre culture diverse, quella laica moderna, quella cattolica e quella pagana, si intrecciano e si compenetrano fino a contaminarsi magari inconsapevolmente. Oggi ho deciso di portarvi a Caccùri perché ha destato in me curiosità non solo il bellissimo borgo ma questa tradizione. Il borgo di Caccùri è  caratterizzato dalla torre del Castello, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, il rosone della Badia di Santa Maria del Soccorso e i vari scorci paesaggistici e architettonici. L'atmosfera medievale del borgo viene ricreata, ogni anno, in agosto, nel corso della giornata medievale, manifestazione che richiama appassionati e curiosi.È noto per il Premio Letterario Caccuri per la Saggistica, che si svolge ogni anno dal 7 al 10 agosto. Torniamo però alle “feste di Maya” ecco che la festa laica coincide con la celebrazione dello “sposo di Maria” nella sua veste di lavoratore ed il sindacato organizzava  feste del lavoro, chiesa e sindacato sovrappongono le loro celebrazioni a quella di un’antichissima festa pagana: la celebrazione dell’arrivo della primavera, appunto dedicata alla dea Maia. Già nell’antica Roma, nel periodo primaverile, si celebravano numerose feste in onore della maggiore delle Pleadi, la bellissima figlia di Atlante e di Pleione amata da Zeus con il quale concepì Ermes, considerata l’artefice del risveglio primaverile. A Caccuri, evidentemente, questa antichissima tradizione è rimasta intatta nel corso dei millenni! Le massaie Caccùresi usano ancora collocare sull’architrave dell’uscio delle case un mazzo di fiori ginestra, sambuco, spina gialla in onore della divinità. A questi possono aggiungersi altri fiori, con l’accortezza di non far mancare mai la spina che, secondo un’antica credenza popolare, dovrebbe accecare i nemici della famiglia che abita in quella casa e, comunque, proteggere dall’invidia e dal malocchio. Particolare attenzione viene poi posta alla prima persona estranea che metterà piede in casa nel corso della mattinata: guai se dovesse essere una persona anziana o, peggio, vestita di nero! Rischierebbe, nella migliore delle ipotesi, di venire cacciata via in malo modo, se non di peggio. Se entra in casa di primo mattino un anziano o una persona in lutto, il presagio è inequivocabile: morte e sciagure sicure entro la fine dell’anno. Grandi feste e generosi regali, viceversa, se a varcare per primo la soglia è un ignaro fanciullo, simbolo di prosperità, salute e lunga vita. Ed allora per l’anno venturo tutti avvisati: vecchi tappati in casa e bambini allegri e giulivi a frotte per le strade e le case del paese. Meravigliose tradizioni di questa regione da scoprire.

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