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IL CALABRESE "SCONOSCIUTO" :GIAN LORENZO ANANIA

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 di Maria Lombardo Cosmografo e teologo calabrese di nome Gian Lorenzo Anania già nel 1573, in un suo importante trattato sull'America, a riguardo alle isole Bermuda scriveva: “Si vede l'isola di Bermuda disabitata ma non di Satiri, essendovene ritrovate di queste bestie alcune, che l'antica ed errante Gentilià adorò per Dei: sono della forma che si pingono humana, dopo che hanno le gambe caprine con le corna in testa”. Fu il primo infatti a citare l'isola di Bermuda! Eppure ancora su lui le notizie sono incerte, nacque comunque a Taverna nella Sila PiccolaPer alcuni studiosi sembra che la specialità di Anania fosse, più che la cosmografia, quella delle scienze occulte. In effetti era anche un grande conoscitore della cabala ebraica, aveva persino scritto libri sulla natura dei demoni e degli angeli.S tudiò scienze naturali, lingue e teologia probabilmente a Napoli. La sua opera intitolata "L'Universal fabrica del Mondo" fu ristampata fino a fine '50...

La lemoncetta locrese è una varietà di lime dolce

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 di Maria Lombardo Originaria della Calabria e in particolare della zona jonico-reggina tra Locri e Siderno. Agrume antico e quasi scomparso, che ha una storia affascinante e un grande potenziale agroindustriale. La ricerca che lo ha riportatato alla ribalta ha dimostrato che la lemoncetta locrese è la stessa specie di un altro agrume, noto a Napoli come “limmo”, che era usato fino a qualche decennio fa per la produzione di un profumato liquore chiamato “quattro agrumi”, insieme a limone, arancio e mandarino.I riferimenti storici al limmo napoletano risalgono al ‘700, quando era apprezzato dalle famiglie nobili per le sue proprietà aromatiche e digestive. Tuttavia, questo agrume è andato progressivamente in disuso e si è quasi estinto, a causa della scarsa resa produttiva e della competizione con altre varietà di lime più diffuse. In Calabria invecesi è conservata grazie alla biodiversità del territorio calabrese, dove è stata coltivata da piccoli agricoltori per uso domestico. La ...

VERO RITRATTO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA...ANDATE A SCOPRIRLO

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 di Maria Lombardo A Montalto Uffugo nella chiesa d ella SS. Annunziata, detta però di San Francesco. Esiste questo capolavoro poco conosciuto. C'è la sua vera effige un dipinto ad olio su tavola raffigurante S. Francesco di Paola nell'anno domini 1483. E' l'anno in cui il Santo lascia la Calabria deve giungere in Francia! Si trova a Napoli nel momento in cui viene fatto il dipinto. Ferrante I d’Aragona commissionò a un pittore fiorentino l’opera eseguito infatti da Bastiano Sangallo. Maria Pia Di Dario ritiene il dipinto di ambito del Ghirlandaio e, interpretando la scritta presente: “BA…ANUS FLORETINUS” vi legge la firma di Sebastiano Mainardi, allievo e cognato del Ghirlandaio. Il Paolano è ritratto con un’età di 67 anni e non di 90 come poteva emergere dalla raffigurazione eseguita dal pittore francese Jean Bourdichon che effettuò una maschera funeraria da cui trasse il ritratto. Il ritratto è dipinto su due tavolozze di noce dello spessore di oltre 3 cm 186x77...

A cumprunta a Pazzano(RC) per la festa del SS. Salvatore la seconda domenica di agosto.

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 di Maria Lombardo Questo rito è un vero unicum, perchè cose così in Calabria si vedono solo a Pasqua. Le statue coinvolte sono quelle di Gesù Salvatore, della Madonna e di San Giuseppe. Il primo rituale, che comincia intorno a mezzogiorno, racconta l’incontro di  Cristo con i suoi genitori al ritorno dal tempio . Nel pomeriggio, invece, c’è un altro confronto della Sacra Famiglia, appena precedente al  viaggio di predicazione  intrapreso da Gesù. La cumprunta di Pazzano ricorda a conti fatti una “affruntata” tipo nei tempi e nei modi. Durante la stesura del testo chiamerò il rito anche “cumfrunti”come la chiamano i pazzanesi e d'obbligo che sia così per chi non conosce la Regione. La  chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo   ospita il venerdì la statua del Santissimo Salvatore, momento iniziale a cui fa seguito alla mezzanotte di sabato l’esposizione in piazza della statua del Santissimo Salvatore, la celebrazione eucaristica e il trasferimento della stes...

Conserve di Calabria: sarde salate con peperoni essiccati al sole

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 di Maria Lombardo Un piatto tipico della Calabria, che racchiuda in sé i sapori e i profumi di questa terra.Si tratta di una ricetta antica, che nasce dalla necessità di conservare il pesce per l’inverno, sfruttando il sale e il peperoncino, due ingredienti abbondanti e caratteristici della gastronomia calabrese.Le sarde salate sono preparate con le sarde fresche, pulite, eviscerate e decapitate, che vengono disposte in strati in barattoli di creta o di vetro, alternandole con sale e pepe rosso, un mix di peperoni cruschi e peperoncini secchi macinati grossolanamente. I barattoli vengono poi messi sotto peso e lasciati stagionare per qualche settimana in un luogo fresco e asciutto.I peperoni essiccati al sole, invece, sono un altro prodotto tipico della Calabria, che si ottiene facendo seccare al sole i peperoni rossi, dopo averli lavati e infilzati con un ago. Una volta essiccati, i peperoni vengono tagliati a metà, privati dei semi e messi in sacchetti di cotone, che vengono poi...

Gerace (RC): ecco i “rafioli”, veri dolci della festa e dei nobili.

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 di Maria Lombardo I “RAFIOLI”, prodotto tipico d’eccellenza della tradizione dolciaria della Locride. Questo dolce, tipico delle famiglie nobili, veniva commissionato in occasione di matrimoni e battesimi. I “Rafioli” sono dei dolci dalla base soffice e friabile di pan di spagna, ricoperti da una glassa bianca finemente decorata.Il bianco della copertura identifica in sé purezza e nobiltà. L’impasto, composto da uova e zucchero montati, farina aggiunta a setaccio e delicatamente profumata con scorza di limone, risulta spumoso, e viene adagiato su teglia con l’utilizzo di due cucchiai, creando un’unica forma rettangolare che, successivamente alla cottura, verrà tagliata a quadratini.A una a una, i Rafioli vengono glassati, infornati, decorati e infornati nuovamente. Ancora oggi si usa servire questi biscotti insieme ad un passito di grande pregio, il Greco di Gerace. ricetta: Ingredienti: 1 Kg di farina, 10 uova, un pizzico di sale; zucchero quanto basta e limone grattuggiato p...

D'Annunzio e la Calabrisella... ovviamente il profumo!

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 di Maria Lombardo  Il nome di Gabriele D’Annunzio è legato indissolubilmente, alla Calabria; ed in particolare alla città di Reggio Calabria, per l’espressione, attribuita al poeta, del Lungomare “Italo Falcomatà” definito “Il più bel chilometro d’Italia”. Secondo il parere di alcuni studiosi, però, la notizia non è fondata, ma costituirebbe solo una leggenda metropolitana. Non c’è, al Vittoriale, alcuna traccia o memoria storica relativa al viaggio del poeta nella città dello Stretto, anche se non si può escludere che, navigando nelle acque dello Stretto, in una data imprecisata tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta, D’Annunzio abbia potuto ammirare il Lungomare Matteotti, come allora si chiamava, restaurato per volontà dell’allora sindaco Giuseppe Valentino, che fece arretrare le costruzioni di 50 metri, prima del terremoto del 1908 situate a ridosso del mare.D’Annunzio, di certo, scrisse la parola Reggio, nella composizione “Le Favole del ...

LAINO BORGO (CS), dove i muri raccontano l'Identità del paese

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 di Maria Lombardo  Passeggiando per il centro storico di Laino (Cs), borgo del Parco del Pollino a poche centinaia di metri dall'uscita autostradale dell'Autostrada Sa-RC, si percorrono vicoletti decorati con i murales che ritraggono personaggi e scene identitarie del luogo. Le persone ritratte - realmente esistite o esistenti - raccontano tradizioni ed eventi, facendo così rivivere le vie e le strade del paese che, come tutti i paesi del sud, hanno sofferto il fenomeno dello spopolamento. Personaggi conosciuti nel paese, bambini che giocano per le strade, contadini impegnati nei lavori, tutti immortalati sui murales che si possono ammirare passeggiando, come in un grande museo a cielo aperto, o letti come se fosse il libro dei ricordi e delle attività di lavoro tipiche della vita quotidiana della Comunità.L'idea di riqualificazione del centro storico attraverso i murales è stata della sindaca Mariangelina Russo, attenta da sempre alla bellezza ed all'arredo urbano, ...

I monaci del Santuario di San Francesco di Paola producevano "liquori alle erbe" molto apprezzati.

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 di Maria Lombardo Definiti in Calabria liquori "del Santuario" o "ri monici. Essi erano il frutto di composizioni sapienti, accuratamente armonizzate con vari tipi di erbe, spezie, radici e sostanze amaricanti. Uno solo di questi liquori, per esempio, poteva contenere i seguenti ingredienti in quantità differenziate: radici e semi di angelica, anice, arnica, calamo aromatico, camomilla, cardamomo, menta riccia, melissa, garofano, menta piperita, scorze di arancia forte, rosmarino, centaurea minore, timo, radici di viola, vermouth, issopo, comino, scorza di limone. Attualmente viene preparato solo il "nocino", mentre è piuttosto difficile reperire il liquore al bergamotto, dalle notevoli qualità digestive, di cui la Calabria è unico produttore al mondo. Tipici della Regione sono anche: il liquore cremoso alle noci; il rosolio per i dolci; le grappe, distillate nell'area Aspromontana; il diffusissimo limoncello, ottenuto dalla semplice macerazione nell'a...

-LA RICAMATRICE antichi mestieri di Calabria

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 di Maria Lombardo Questo lavoro consisteva in disegni su tessuti, decorazione e ricami e veniva svolto esclusivamente da donne.Quasi sempre le ordinazioni dipendevano dalla bravura della ricamatrice e dalle esigenze di chi commissionava il prodotto.Il lavoro veniva svolto o in modo semplice realizzando il semplice orlo oppure realizzando complicati motivi floreali o decorazioni a intreccio. Dalle mani delle ricamatrici uscivano finemente lavorate lenzuola, copriletti, tovaglie, ecc. richieste da famiglie con figlie desiderose di avere un corredo dignitoso e di un certo gusto. Il lavoro veniva svolto su un telaio sul quale la ricamatrice aveva prevalentemente sistemato la stoffa da ricamare.Un ago, nella cui cruna era infilato un filo adatto allo scopo, veniva fatto passare da sopra a sotto e da sotto a sopra per riempire e sistemare tutto in modo lento ma secondo un ordine prestabilito. Man mano che il lavoro andava avanti apparivano figure, decorazioni in carattere per lo scopo p...

Ricette di Calabria: La pitta di alici.

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 di Maria Lombardo Un ottimo modo per cucinare pesce azzurro nella terra di Calabria è senz’altro la  pitta di alici . INGREDIENTI PER 4 PERSONE: -Alici 500 gr -pane 500 gr -prezzemolo q.b -origano q.b -olio q.b -sale q.b -1 spicchio d’aglio Pulire le alici e privarle della testa, della lisca e delle interiora, facendo ben attenzione a lasciare le due metà parti ben integre ed attaccate tra loro.Iniziate a sbriciolare la mollica del pane unendola all’aglio tritato finemente, un pizzico di sale ed un pò di origano.In un secondo momento condite il trito con dell’olio extra vergine di oliva e lasciate riposare 5 minuti.Ungete una buona teglia antiaderente ed andate a preparare uno strato abbondante di mollica di pane su cui andrete ad appoggiare le alici delicatamente, per poi salarle e condirle.Proseguite il tutto alternando uno strato di alici ed uno di pane, uno di alici ed uno di pane.Una volta terminata questa operazione andate a salare le alici,...

Dinami (VV) FESTA DELLA MADONNA DELLA CATENA e QUEL MIRACOLO DELLO SCHIAVAREDU

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 di Maria Lombardo  Dinami  si trasforma nel cuore pulsante della fede popolare calabrese con la  Festa della Madonna della Catena , che quest’anno ricade il  13 luglio ( ogni seconda domenica di luglio) . Una celebrazione che da  1044 anni  rievoca il  miracolo dello Schiavaredu . Secondo la tradizione, nel  981  la Vergine intervenne per liberare degli  schiavetti rapiti  nelle contrade, ponendo fine – almeno in quella zona – al fenomeno delle razzie saracene che affliggevano la Calabria.Tutto risale alle incursioni  saracene  che tra il IX e XI secolo devastarono la regione, con  saccheggi, rapimenti e tratta degli schiavi . Le squadre pirate risalivano le fiumare interne del  Marepotamo  e del  Mesima. Nel luglio 981, secondo la tradizione, la Madonna apparve per  liberare gli schiavetti , segnando un punto di svolta per le comunità locali. Il miracolo, noto come dello  Schiavaredu ,...

Alici impanate e fritte :bontà di Calabria

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 di Maria Lombardo  Alici fritte impanate : una ricetta semplice, economica e saporita. Non sono la mia passione ed è per questo che  le preparo pochissime volte. Un pesce azzurro non molto costoso, utilissimo al nostro organismo per l’apporto di calcio e omega 3. Unica raccomandazione: non mangiate le alici crude!! Pulire le alici togliere la lisca e lavarli bene, metterli in un cola pasta ... Per l’impanatura: 2 uova sbattute sale pepe nero prezzemolo e latte, mettere le alici in questo composto e passarle nel pangrattato poi friggere Pulire le alici : con un coltello eliminare le squame (se necessario). Con le forbici da cucina eliminare la testa, tagliare lungo il ventre, aprirle a libro, eliminare le interiora e la lisca. Il tutto senza dividere le due metà del pesce. Lavarlo accuratamente e delicatamente,  farlo scolare in uno scolapasta. In una ciotola sbattere le uova e regolare di sale e pepe. Portare a giusta ...

La Calabria è da sempre terra  di fede e spiritualità: i papi calabresi

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 di Maria Lombardo In Calabria (precisamente nell'attuale Reggio Calabria) nel 61 d.C (circa) sbarcò Paolo di Tarso che qui fondò la prima comunità cristiana d'Italia e d'Europa. Non ci sarebbe da meravigliare, anche se non tutti ne sono a conoscenza, che la Calabria abbia dato alla chiesa cattolica dieci papi di cui otto santi e persino un antipapa.  Il 7 ottobre 1984 a Reggio Calabria durante la visita pastorale che  San Giovanni Paolo II  fece in Calabria, ebbe a dire: " Nel toccare il suolo di questa città, provo una viva emozione al considerare che qui approdò, quasi duemila anni fa, Paolo di Tarso... E che qui accese la fiaccola della fede cristiana, da qui il Cristianesimo ha iniziato il suo cammino in terra calabra, espandendosi in ogni direzione, sia verso la costa ionica sia verso la fascia tirrenica ".  Gli storici e gli studiosi, a sostegno della tesi che dieci papi abbiano origini calabresi,hanno attinto al Liber Pontificalis, che è una raccolta di ...

Patata viola calabrese

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 di Maria Lombardo Antica varietà coltivata prevalentemente sull’altopiano della Sila e ritrovata proprio in questa zona attorno a San Giovanni in Fiore (Cs) è stata recuperata e risanata dalla Facoltà di agraria di Firenze in collaborazione con l’Arssa Calabria (Agenzia regionale per il servizio e lo sviluppo agricolo). La viola si distingue nettamente dalle altre varietà italiane per tuberi di dimensione ridotta, forma allungata, buccia sottile di colore viola, polpa compatta di colore bianco, occhi profondi. L’epoca di maturazione è medio tardiva. La pianta ha portamento eretto, altezza variabile ra I 50 e I 55 cm, foglie di dimensioni medio grandi, fiore con corolla pentagonale di colore che varia dal violetto intenso al lillà e al bianco. Varietà molto rustica si adatta molto bene alla coltivazione in pieno campo nelle zone montane e presenta una elevata resistenza alla peronospora La polpa presenta una media granulosità e una resistensa al disfacimento elevata per cui risult...

Olio piccante: tradizioni calabresi

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 di Maria Lombardo L'olio piccante è un condimento molto semplice da preparare, ma che spesso riesce a salvare delle situazioni difficili; ad esempio una pizza margherita risulta piuttosto insipida; con l'aggiunta di poche gocce di questo olio acquista un nuovo vigore; in una pasta e fagioli abbiamo trovato un peperoncino con poco spessore; alcune gocce di questo olio correggono immediatamente la manchevolezza riscontrata ecc...Si scelgono dei peperoncini belli piccanti, si lavano, si asciugano e si fanno a pezzettini; si cospargono di sale e si lasciano per circa una giornata, anche con un piccolo peso sopra, per fare uscire tutto l'umido.Si pongono in un barattoletto che viene più o meno riempito di olio extra vergine d'oliva; dopo qualche giorno l'olio piccante è pronto per l'uso.E' importante lasciare i semi del peperoncino perchè aggiungono forza al condimento; quando l'olio nel barattolo cala per il consumo se ne può sempre aggiungere dell'altr...

FANTINO (CS) BORGO ABBANDONATO...che si anima solo una volta l'anno

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 di Maria Lombardo Il borgo medievale di Fantino, è la frazione più antica di San Giovanni in Fiore. Un tempo è stata certamente la frazione più popolosa e grande. Negli anni '60 contava oltre 800 abitanti che costituivano così, un vero e proprio paesino. Il borgo risale al 1600 e si è sviluppato alle pendici del monte Gimmella. Si narra che il primo fondatore del villaggio fu un pastorello di Pedace. Il borgo si è poi sviluppato in una zona fortemente scoscesa e ripida, dalla quale si può ammirare la vallata di Iannia. Dopo il periodo di maggiore crescita, culminato negli anni '60, il paese cominciò a subire un lento ed inesorabile declino, che lo portò al completo abbandono nella seconda metà del 2000. Il villaggio si è sviluppato in un luogo certamente ameno ma ricco di vegetazione e dal clima mite e favorevole a molte coltivazioni quali la vite e l'ulivo, e nel quale era molto diffusa la pratica della pastorizia ovina. Posto fra il paese di San Giovanni in Fiore e di Ca...

Custureri gli antichi mestieri calabresi :il sarto 

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 di Maria Lombardo Dai primi e rudimentali vestiti si è assistito ad una continua evoluzione, più marcata nelle classi nobili ed aristocratiche; non per nulla nelle classi meno abbienti il sarto cercava di vestire adeguatamente e non sfarzosamente la gente, prelevando modelli di taglia standard. Nasceva, quindi, questo artigiano quando l’abito assumeva la sua vera forma in sintonia con la propria personalità. Dalle varie stoffe, provenienti dalle industrie del nord, se ne ricavava ogni tipo di indumento. I sarti cucivano: camicie,  pantaloni,( caratteristici i “ Pantaloni alla Zuava”  e per i bambini i famosi   “ Pantaloni a Zumpa fossu” ) racconta mio padre . Gli abiti da sposa erano quelli più impegnativi.Recarsi dal sarto era una necessità in quanto la produzione di massa aveva standardizzato le taglie di ogni genere di vestito, non tenendo conto delle enormi differenze di misura tra la moltitudine di persone magre nei confronti delle poche obese. Per sminuire il...

Cariati(CS)), la tradizione dei “vuculari” nella manipolazione della creta.

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 di Maria Lombardo Nella cittadina cosentina la lunga storia di abilità manifatturiera dei suoi artigiani ceramisti. “Tra i tanti procedimenti artigianali appartenenti alla tradizione popolare che in qualche modo si sono difesi dall’aggressione dei tempi, in Calabria c’è senz’altro la lavorazione della creta, soprattutto in area silana-greca, in un luogo che di questo materiale è ricchissimo. Ma anche lungo la costa ionica prospiciente il mare, da Corigliano-Rossano fino a Cariati, dove è evidente l’origine argillosa del territorio, è stato favorito lo sviluppo di prodotti ceramici ottenuti mediante la foggiatura di materie naturali (oltre l’argilla, il caolino e il quarzo) impastati con acqua e successivamente sottoposti a cottura. Il nome ceramica, d’altra parte, deriva dal greco chèramos, che significa appunto argilla: un materiale che allo stato naturale è molto plasmabile, con l’aggiunta di acqua reso facilmente adattabile con le mani, ma che dopo la lavorazione e la necessar...

Melanzane ripiene fritte alla calabrese 

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 di Maria Lombardo Le melanzane ripiene fritte alla calabrese sono un ottimo piatto unico, sostanzioso e molto saporito che piac erà certamente anche ai bambini! Questa ricetta ricorda le domeniche in famiglia e i giorni al mare. E’ un piatto tipico del meridione e ha molte varianti. Sulle tavole calabresi si trova soprattutto in estate quando le melanzane sono mature. Possono essere farcite con vari ripieni, ad esempio con carne, verdure, riso o addirittura pasta. E’ uno dei piatti del pranzo di Ferragosto, quando al mare o in montagna ci si ritrova per festeggiare questa giornata. Vi consiglio di acquistare delle melanzane non troppo grandi, e comunque tutte più o meno della stessa grandezza, per facilitare una cottura omogenea. Nel caso in cui non le abbiate, in casa o non le troviate al supermercato, usate altre tipologie tagliandole in più parti sempre a ricavare delle piccole barchette. Si possono tranquillamente congelare da crude e nel momento del bisogno o farle scongelar...

Tri Pizzi, il peperoncino piccante calabrese che rischia di scomparire

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 di Maria Lombardo Il peperoncino conosciuto come  tri pizzi  o  minni di vacca per via delle tre protuberanze all’estremità inferiore, è un ecotipo selezionato nel tempo da generazioni di contadini dell’area del Monte Poro.I terreni di Spilinga e dintorni sono terreni scuri e molto fertili e il microclima favorisce un’intensa formazione di rugiada che rende quasi superflua l’irrigazione. E' lui il peperone che arricchisce la‘nduja, il salume spalmabile e molto piccante simbolo della norcineria calabrese. Ma i suoi impieghi sono vari: essiccato e in polvere si miscela all’olio di oliva e un poco di aceto per trattare la superficie del pecorino del Monte Poro, proteggendo naturalmente il formaggio dalle muffe pericolose. Si usa anche per dare colore e sapore agli altri salumi locali, come la soppressata. Le proprietà antiossidanti del peperoncino conservano naturalmente le carni e consentono di produrre salumi senza additivi. La polpa del tri pizzi è spessa, non s...

La salsa per salami – ricetta calabrese di peperoni rossi

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 di Maria Lombardo Era ed è usata per fare il salame del maiale calabrese ( le soppressate, le salsicce e i capocolli). È una conserva che si fa solo in estate quando i peperoni raggiungono la piena maturazione e diventano belli rossi quasi appassiti e rugosi. La salsa per salami di peperoni rossi non si fa solo con quelli dolci ma anche con i peperoncini piccanti, il procedimento è lo stesso, ma con i peperoncini piccanti si consiglia di usare due paia di guanti uno sull’altro e proteggersi anche gli occhi e il naso, vista la loro piccantezza .In Calabria la salsa di peperoni e peperoncini è necessaria per dare ai salami calabresi quel tipico colore rosso che li caratterizza e li rende tanto apprezzati per la loro bontà e sapore. Ingredienti Peperoni rossi a piacere dipende da quantitativo che si vuole fare Procedere in questo modo Lavare bene i vasetti di vetro, assieme ai tappi che devono essere nuovi, con l’acqua calda e metterli ad asciugare. Lavare bene sotto l’acq...

Il cammino gioachimita: in Calabria alla scoperta dei luoghi di Gioacchino da Fiore

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 di Maria Lombardo Abate, teologo, riformatore, Gioacchino fu uno dei più grandi pensatori del suo tempo, venerato senza mai essere beatificato dalla Chiesa cattolica. Un percorso adesso lo ricorda! Molti conoscono le località turistiche balneari della Calabria, pochi sanno dell’esistenza di percorsi naturalistici, di cammini storici e religiosi che fiancheggiano la costa e risalgono le montagne attraversando aree interne di straordinaria bellezza, tra borghi arroccati, boschi ricchi di vegetazione, sperduti monasteri e antiche fortezze. Nella rosa dei cammini calabresi più suggestivi c’è senza dubbio quello gioachimita che Associazioni ed Enti locali stanno cercando faticosamente di realizzare e completare.Gioacchino da Fiore è nato intorno al 1130 a Celico (CS) dov’è situata l’abitazione natale. Il percorso tuttavia ha inizio nel lametino dalla chiesa di Santa Maria Verdana di Nicastro la cui costruzione - secondo la narrativa popolare avvenuta su richiesta della Madonna - è coll...