LA DOTE E IL CORREDO...C'era una volta la Calabria
di Maria Lombardo
La dote, che
era costituita dalla “roba” (case, terreni, proprietà, argenti
ecc.) o da denaro contante.
Infatti fino al 1975 la dote era un
bagaglio indispensabile e obbligatorio per la sposa e un onere
necessario per padri e fratelli: non averli era per una donna una
vera e propria tragedia, un ostacolo nel trovare un marito.
Ovviamente la dote era proporzionata alle possibilità della famiglia
della sposa e allo status sociale dello sposo a cui veniva concessa.
Dopo le nozze la dote non diventava di proprietà dello sposo ma era
da lui soltanto gestita: alla sua morte la dote veniva restituita
alla moglie che da quel momento era libera di disporne. Se invece
moriva prima la moglie, senza aver messo al mondo dei figli, il
marito era tenuto a restituire la dote alla famiglia della sposa.
Per
quanto riguarda il corredo, in passato per ogni figlia femmina si
cominciava il ricamo delle stoffe sin da quando queste erano bambine:
ciò avveniva in tutte le famiglie, indipendentemente dall’estrazione
sociale, che influiva solo sulla numerosità e sulla ricchezza dei
tessuti. I pezzi erano 12 o multipli di 12, conservati in cassapanche
di legno e dettagliati per iscritto su una lista. Un corredo era
composto da una parte per la casa ed una personale. In una famiglia
borghese, ad esempio, il corredo per la casa era generalmente
costituito da 24 lenzuoli doppi di puro lino ricamati a mano, 24
semplici, 36 coppie di federe, 12 asciugamani di tela d’Olanda più
6 per gli ospiti, 12 tovaglie d’organza più 6 per tutti i giorni e
così via. La parte personale invece contemplava capi di biancheria,
camicie da notte di seta, camicie di tela, mantelle, fazzoletti
eccetera eccetera.
La dote della figlia femmina era costituita oltre al corredo (per gli argenti) da un paio di
orecchini in oro 12-9 karati , un medaglione con
catenina ( due anelli (la fede e l’anello di
fidanzamento- il controcchio) .
* Il banchetto di nozze era molto
semplice e rapportato allo stato sociale della famiglia degli sposi
(tarallucci e vino).
* Le spese per l’arredamento della nuova
casa (dopo il 1900) era a volte suddiviso tra i genitori degli
sposi.
* I compari di fazzoletto, testimoni del matrimonio,
rimanevano uniti agli sposi negli atti di vicendevole aiuto nei
lavori dei campi.
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