Quest’autunno vi porto in visita in Aspromonte.
di Maria Lombardo
Perché parlare di Aspromonte solo in termini
storici visto che l’acroco ospitò alcuni episodi del Risorgimento o parlarne
solo con parole dispreggiative e cariche di pregiudizi fino a ricordare questo
luogo come “santuario della malavita”. Nulla di più sbagliato! Questa meravigliosa
montagna non ha nulla da invidiare ai parchi più belli del mondo. Oggi
l’Aspromonte si fregia del titolo di “parco nazionale”. Posto al centro della
punta estrema della Calabria si può godere la vista dei due mari calabresi sul
mar Tirreno ad ovest e sullo Jonio ad est, una notevole varietà di paesaggi
partendo dai 1950 metri di Montalto fino a giungere sulle incantevoli spiagge.
Certamente è ancora un’area poco conosciuta quindi per fare trekking in queste
zone urge una guida ben preparata. Il suo nome sicuramente non deriva
dall’asperità del luogo come cata la vulgata ma dal greco Monte Bianco per via
di alcune rocce bianche visibili nella parte orientale. . Dal punto di vista
geologico, il Massiccio dell'Aspromonte appartiene alle cosiddette Alpi Calabresi,
formatisi in epoca più remota rispetto alla dorsale appenninica, e composte in
prevalenza da graniti anzichè dal calcare. Si possono ammirare foreste, laghi,
pareti scoscese, fiumure. I Ruscelli qui scivolano sulle valli e poi diventano
cascate spettacolari, le cascate di Forgiarelle sul torrente Ferraina, e quelle
di Maesano che si aprono sul torrente Menta, sono le più famose. Un posto degno
di essere visitato in questo “caldo” autunno. Un po’ di sano trekking su questa
altura di Calabria è l’occasione giusta per osservare una rigogliosa macchia
mediterranea composta da querce, pini laricio, abeti bianchi, faggi, castagni,
saliconi, ontani neri, oleandri, tamerici, lecci, pioppi tremuli (candelisi),
carrubi, fichi d’india, corbezzoli e centinaia di altri alberi, arbusti, erbe e
funghi. Che tripudio per la vista! Tra queste piante secolari si annidano
specie che qui hanno fatto il loro habitat naturale, una fauna straordinaria!
Tra i mammiferi sono presenti il lupo, il cinghiale, il ghiro, lo scoiattolo,
il gatto selvatico, la faina, la volpe, il tasso, la lepre, il riccio, la
martora.Tra i rettili la vipera, il ramarro, il cervone e la testuggine di
Hermann. Non mancano gli anfibi con rane, rospi, la salamandra pezzata e
l’ululone. I numerosi corsi d’acqua ospitano trote ed anguille e infine
troviamo la mantide religiosa, formiche, scorpioni, ragni il picchio nero e il
falco pellegrino. Spicca per gli amanti del trekking che da un po’ di tempo è
uno sport praticatissimo in Calabria Gambarie,posto d’incontro per la presenza
di una seggiovia per raggiungere Il punto d’incontro per i visitatori della
montagna è la piazza di Gambarie da qui in seggiovia si può raggiungere Monte
Scirocco sul versante tirrenico e da una ripida strada lunga circa venti
chilometri si arriva alla vetta di Montalto definita “il balcone sullo stretto
di Messina”. Una vista mozzafiato sulla Sicilia! Che invita il turista ad
ammirare il panorama dall’Etna alle Eolie.Per chi ama la storia a soli 7
chilometri dalla piazza di Gambarie, percorrendo la strada verso Delianova, si
giunge al “cippo” dove fu ferito Garibaldi. Da visitare inoltre le Cascate di
Maesano e l’immensa diga sul fiume Menta. Tappa d’obbligo anche il
pellegrinaggio al “discusso” Santuario di Polsi.
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