La Giurgiulena il torrone dei calabresi
di Maria Lombardo
Realizzato in quasi tutta
la Calabria non intendo identificarlo
come un dolce natalizio di una determinata zona. Il suo nome deriva dalla denominazione
dialettale del sesamo, che, come è facile intuire, non può che essere l’
ingrediente principale. L a sua origine è araba e conosciuta anche in Sicilia con il nome di
Cubaita, si differenzia da quest’ultima per l’impiego di miele
di fichi. L’aspetto di questo dolce è di un torrone forse “ante
litteram” ma nemmeno può essere confuso con la “ cupeta” di Montepaone nel
catanzarese. Quindi attenzione! Il
sesamo viene lavorato con miele e zucchero e quindi indurito. Nello specifico,
la Giurgiulena si ottiene tostando il sesamo circa dieci minuti in una
pentola antiaderente; il suo inebriante profumo d’arancia la sua forma a rombo
e poi adagiato su foglie di arancio lo rende accattivante.Ecco a Voi gli
ingredienti:
500 gr. di sesamo
250 gr. di zucchero
250 gr. di miele di fichi (si può usare anche il miele millefiori)
250 gr. di mandorle
250 gr. di zucchero
250 gr. di miele di fichi (si può usare anche il miele millefiori)
250 gr. di mandorle
Una arancia
Un limone
Confettini colorati
Foglie di aranci
Un limone
Confettini colorati
Foglie di aranci
Il procedimento di
preparazione è di un’oretta ma il
risultato non deluderà. Dopo aver tostato il sesamo bisognerà aggiungere lo zucchero e il miele e
mescolare fino a quando tutti gli ingredienti si sciolgono e si amalgamano.
Vanno inserite poi le mandorle ed il tutto andrà cotto a fuoco lento,
continuando a mescolare. Il composto
deve risultare ben amalgamato e non duro. Qualora la consistenza dovesse
risultare essere troppo molle e fluida si dovrà continuare a
mescolare. Nel momento in cui la consistenza risulti soda ma non
dura, bisognerà aggiungere la scorza di limone grattugiato ed un
pizzico di cannella. Sarà inoltre il momento di spegnere il fuoco. Il
composto, appena ultimato, andrà versato su una spianatoia precedentemente
bagnata con il succo di limone. Idem per il matterello: anche esso andrà
bagnato con il limone per poi stendere il composto fino a ricavarne una forma
rettangolare. Adagiate i rombi ci “giuggiulena” sulle foglie d’arancio.
Un piacere per il palato, ma anche per l’olfatto grazie
non solo al sapore particolare, ma anche al profumo inebriante. Uno
spettacolo per tutti i sensi che penetra fino a dentro il cuore.
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