La notte di San Silvestro come la festeggiavano nel mondo agro-pastorale calabrese.
La Vigilia di Capodanno di un tempo
non era proprio come la festeggiamo oggi. La tradizione non prevedeva sontuosi
banchetti come facciamo ora, il menù prevedeva un solo piatto di lenticchie con
o senza carne. Si favorivano inoltre le
occasioni d’incontro intorno alle “fhocare”. Inutile dire che quest’occasione
ha origini antichissime gli uomini preistorici per esempio il
momento del cambio dell’anno, era un avvenimento importante, segnalato da
monumenti quali i megaliti. Nel mondo agro-pastorale calabrese usanza giunta
fino a noi si sceglieva la carne di maiale è sicuramente tra le più
nutrienti, proprio per questo, mangiare lo zampone e il cotechino a capodanno
promette un anno ricco e fortunato. La tradizione vuole, poi, che si consumino
cereali simbolo di ricchezza, abbondanza e prosperità. Già i Romani pensavano
che la lenticchia, simboleggiava l’abbondanza, il denaro. Ogni lenticchia è una
moneta, quindi più ne mangeremo e più soldi avremo. Nemmeno l’Uva doveva
mancare e la frutta secca simbolo di prosperità, da noi ne bastano sette: noci,
nocciole, arachidi, zibibbo, mandorle, fichi, datteri. Il brindisi non mancava
si faceva con vino frizzante, stappato a mezzanotte esatta, deve
necessariamente fare il “botto”: questo rumore, come quello dei tradizionali
“spari”, servirebbe a scacciare il malocchio. Ed è anche nel fare o non fare
determinate azioni il primo dell’anno che risiede, secondo alcune tradizioni,
il futuro più o meno prospero dei successivi dodici mesi. Come in tutti i
rituali, spesso legati ai quattro elementi fondamentali, anche a Capodanno il
fuoco è simbolo della luce del sole, portatrice di energia e salute, per questo
nella notte di San Silvestro ricorre l’usanza di accenderne. Per sapere cosa il
nuovo anno porterà in famiglia, in alcune zone della Calabria c’era la bizzarra
usanza di far cadere una grossa pietra sul pavimento della cucina: se non
procurava alcun danno, allora l’anno nuovo sarebbe stato un buon anno. Se
scheggiava le mattonelle, prediceva accadimenti sfortunati. Inoltre vige la pericolosa tradizione di disfarsi
degli oggetti vecchi e inutili, lanciandoli dal balcone di casa. Anche questo
gesto simbolico significa disfarsi dei brutti ricordi.
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