Il Venerdì dell’Addolorata a Pallagorio (KR)
di Maria Lombardo
Siamo
a Pallagorio – Puhëriu in arbëreshë
– un comune italiano di 1.295 abitanti della provincia
di Crotone, in Calabria. Sorge nella fascia collinare presilana
a nord del Marchesato ed è un paese arbëreshë di Calabria che
conserva la lingua, gli usi e le tradizioni proprie, ma non più
il rito bizantino-greco.ll borgo e il territorio circostante
hanno una storia antichissima. L’area territoriale infatti risulta
abitata sin dal neolitico; ne sono testimonianza le numerose
grotte sparse nel territorio, in particolare assume interesse
paleontologico la cosiddetta “Grotta di S. Maurizio”.
Pallagorio
oggi presenta tanti monumenti degni di nota, tra i quali ricordiamo
per tutti
La Chiesa di S. Antonio, a pochi Km dal centro abitato, con strutture murarie originarie di età bizantina: fu piccolo convento abitato da monaci basiliani.
La Chiesa di S. Filomena, del XIX secolo, in stile neoclassico con cupola neo-bizantina
…Nei
giorni che precedono la Pasqua ci si prepara, soprattutto
interiormente, ad accogliere il grande mistero di Cristo Gesù. A
Pallagorio, centro arbereshe del crotonese, i festeggiamenti iniziano
il venerdì prima della Domenica delle Palme, con la benedizione dei
pani e dei dolci.Le comunità arbereshe, grazie al senso di
unione e comunione che da secoli le contraddistingue, riescono a
ritrovarsi anche in momenti semplici, intrisi di una spiritualità
che varca i confini del tempo e dell’età. In un paese abitato
prettamente da anziani, è commovente vedere un gruppo di donne che
pregano l’Addolorata, cercando di trasmettere quelle antiche parole
ai più giovani, affinchè non vadano perse.
Un venerdì, quello
che precede la Domenica delle Palme, dedicato alla benedizione
dell’Altare della Pietà, dove sono posti Maria Addolorata e suo
figlio Gesù, che insegnano al mondo, quale sia il significato più
profondo della pietà.Un venerdì durante il quale gli abitanti di
Pallagorio portano in chiesa i dolci preparati per la festa e il
pane, affinché possano ricevere la benedizione, per poi riportali a
casa e condividerli con le persone più care.
Una semplice
benedizione, data dal parroco, che riesce a trasmettere il bene, in
quelle specialità preparate da mani esperte:
I Dolci che sono realizzati con farina e uova, secondo le ricette che ogni mamma continua a trasmettere alla propria figlia.
Il Pane, che come il pane della vita, rappresenta un momento di convivialità dalla preparazione alla distribuzione, perché tutto è più bello se viene condiviso.
Ecco la condivisione, questo valore così importante, che nelle nostre comunità arbereshe è il tratto distintivo che caratterizza la quotidianità:
pone il noi (“na”) prima dell’io (“ure”) per arrivare alla Pasqua con la benedizione del lavoro delle mani, che impastano con gesti antichi e mai dimenticati.
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