PECORINO DELLA VALLATA DELLO "STILARO ALLARO" (RC).
di Maria Lombardo
La produzione di
questo prodotto dell’alto jonio Reggino
ha origini molto antiche, dopo tutto questa terra è vocata alla pastorizia. E’
un formaggio grasso di media o lunga
stagionatura, a pasta dura lavorato con latte di pecora o capra dell’Aspromonte.
Stagiona dai 4 ai 10 mesi in ambienti freschi. Tende a essere piccante e
salato. Il modo di produrlo è rimasto invariato nei secoli ma le migliorie sono
nella produzione! Inoltre il clima gioca un ruolo basico per la sua
stagionatura estati caldo asciutte e da stagioni autunno-invernali miti
e piovose. Esse determinano lo sviluppo di una vegetazione spontanea tipica
dell'area mediterranea, che costituisce la base pascolativa nel peiodo
primaverile estivo e che è particolarmente ricca in graminacee come gramigna e
avena, e di leguminose quali ginestrino e trifoglio. Il latte per la
lavorazione è di due mungiture mattina e sera, viene filtrato e coagulato con
un caglio artigianale in pasta ottenuto solo dalla gemma di latte che si
trova nell'abomaso dei capretti senza pelle. Poi la cagliata viene rotta col “u
minaturu” dopo l’oretta di posa.
La cagliata viene rotta finemente e raccolta a freddo sul fondo della caldaia,
e da qui, dopo una lunga ed accurata pressatura, viene trasferita nelle
fiscelle. Successivamente, la forma, viene salata a secco e poi trasferita nel
locale di stagionatura. Ne esce fuori un formaggio a forma cilindrica del peso
di uno o due chili, dall’odore gradevole e sapore delicato di
colore bianco e giallognolo. Si degusta da solo o col pane, accompagnato
da pomodori secchi. Predilige un vino rosso di media struttura.
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