CESSANITI (VV). LE BOCCHE DEL DIAVOLO: CALABRIA MISTERIOSA.
di Maria Lombardo
Il
Vibonese seppur con i suoi immani problemi è un lembo di terra bellissimo e per
alcuni tratti”sauvage”. Nel territorio
di Cessaniti si trovano le cosidette “vucche du diavulu”, fori naturali attorno
ai quali sono sorte le più disparate leggende. In Calabria quando qualcosa non
si spiega con la razionalità si dà sfoga alla fantasia e nascono leggende
bellissime. In passato si pensava che all’interno vi fosse il respiro del
diavolo o il rifugio di qualche mostro, per cui nessuno osava avvicinarsi. In
realtà si tratta solo di interessanti fenomeni geologici! Queste cavità si
trovano nelle campagne tra gli uliveti secolari sono dei cerchi perfetti di 40
metri. Da qui nacque l’ulteriore leggenda da questi fori uscirebbe il
respiro del diavolo che dorme sottoterra. Per alcuni le bocche nasconderebbero
i fajetteji (piccoli folletti vestiti di rosso), altri pensano, invece, che
possano essere la dimora della malvagia Lamia, una figura mostruosa che si
nutre di sangue umano. Ma la cosa che sbalordisce maggiormente è la credenza secondo la quale le bocche del
diavolo avrebbero inghiottito Cozzojeroni, uno dei primi insediamenti urbani
del territorio di Cessaniti. Da questo avvenimento (cessau, cessato di
esistere) deriverebbe il nome del paese. Inoltre l’ interpretazione
etimologica, però, non trova alcun riscontro nella toponomastica locale. Una
cosa è certa da queste cavità fuoriesce aria qui il mistero sembra non darsi
mai per vinto.
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