Gli omissis ed i parenti “n’dranghetisti “ di Enza Dell’Acqua: quando la corrispondenza locale si fa reticente!
di Maria Lombardo
Dopo un po’ di tempo e dopo accurate ricerche ed
indagini siamo qui a spiegare ai tantissimi lettori di questo blog chi sono i parenti “mafiosi” anche
se qui in Calabria è giusto definirli n’dranghetisti di Vincenza Dell’Acqua
detta Enza Dell’Acqua “conosciuta” a Nicotera come la giornalista anticosche.
La pasionaria che a suon di articoli ha dato filo da torcere alla locale
n’drina, così dice lei, ripetiamo dice eh si perché in barba ai piagnistei della
corrispondente ( diamo a Cesare quel che è di Cesare è una corrispondente
locale nulla più). La corrispondente con
articoli di cronaca spicciola a portata di tutti che certo non hanno
scalfito la potente cosca Mancuso si sfoga sul web da tempo di essere tacciata
come “giornalaia” dai concittadini. Certo e lo sappiamo da fonte certa e sicura
che la corrispondente nella sua “carriera” ha detto tanto e nulla ammantandosi di grossi
omissis che dovrà chiarire in sede legale i famosi 40 ladroni che la donna ha
citato parecchie volte in scren shot e conversazioni private e sicuramente i
Nicoteresi vorranno sapere se causa del dissesto finanziario alla Casa
Comunale possono essere intricati
proprio questi 40 laroni. Noi non sappiamo chi sono questi 40 ladroni ma alla
Dda questo racconto farà molto riflettere. Ma torniamo a questi parenti in odor
di mafia della Dell’Acqua in precedenti articoli abbiamo detto come e dove la
corrispondente si vantava e come affermava sulla sua pagina che :” Nicotera
sono anche loro”. Bontà sua affermare che gente accusati di grossi reati sono
anche loro Nicotera. Certamente i lettori di questo blog si sono incuriositi su
questo fumoso personaggio ed è giusto dare da bere agli assetati. Partiamo da Nicola Drommi, 27 anni, di
Comerconi, frazione di Nicotera, operato dai carabinieri con l’accusa di
detenzione illegale di una pistola calibro 38, perfettamente oleata e
funzionante, e di 16 munizioni per la stessa arma. Drommi, con precedenti
specifici per reati in materia di armi, ha confessato al giudice la piena
disponibilità dell’arma, raccontando di averla trovata nel 2009-2010 e di
averla “stupidamente” portata a casa. Nonostante il giudice abbia ritenuto
“preoccupante, sotto il profilo della sussistenza delle esigenze cautelari, la
circostanza che Drommi abbia mantenuto l’arma così da renderla immediatamente
pronta all’uso” e nonostante i “precedenti specifici non facciano ritenere
episodico l’accadimento”, l’atteggiamento di collaborazione tenuto dall’arrestato
ed il fatto che la detenzione della pistola sia da farsi “certamente – ha
evidenziato il gip – da far rientrare fra quelli di minore gravità” ha fatto sì
che sia stata ritenuta dal magistrato come “sufficiente a scongiurare la
ricaduta del Drommi” la sua sottoposizione all’obbligo di presentazione alla
polizia giudiziaria per tre volte alla settimana.Rimessa invece in totale
libertà la madre del giovane. Il pm aveva chiesto la detenzione in carcere per
Drommi e gli arresti domiciliari per la madre. Drommi e la Dell’Acqua erano
difesi dagli avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino. Nicola Vittorio Drommi,
22enne pluripregiudicato è ritenuto responsabili dei reati di tentata estorsione in concorso aggravato e continuato e danneggiamenti aggravati esercitati nei confronti di
un noto imprenditore della provincia di Vibo e titolare di una impresa di
confezionamento di acqua minerale. Dei due soggetti,
collegati da stretti rapporti di parentela a noti esponenti del clan “Mancuso” di Limbadi, uno era già in carcere presso la Casa
Circondariale di Vibo Valentia. Ricordiamo che Nicola Drommi è figlio di
Salvatore Drommi vittima di agguato. Il Drommi 22enne nullafacente, pregiudicato, colto nella
flagranza del reato di porto illegale di arma e munizioni e di detenzione di
arma clandestina. Nella circostanza il Drommi, alla guida del proprio motociclo
Yamaha T-max 500, alla vista dei militari in esecuzione di un posto di
controllo, invertiva il senso di marcia. Prontamente seguito e raggiunto
percorrendo una strada secondaria e parallela, lo stesso, dopo un breve
inseguimento, veniva immediatamente bloccato. A seguito di perquisizione
personale veniva rinvenuta in possesso del DROMMI una pistola marca beretta
calibro 9x21 con matricola punzonata con colpo in canna e 2 serbatoi con
complessivi 29 proiettili dello stesso calibro. L’arma, le munizioni ed
motociclo venivano sottoposti a sequestro. Ad esito del controllo veniva
inoltre accertato che l’arrestato era privo di patente di guida ed il mezzo non
coperto da polizza assicurativa, si procedeva pertanto per le citate violazioni
penale ed amministrativa. L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva
tradotto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria. Non è possibile che la Signora Dell’Acqua abbia
volutamente dimenticato il richiamo della carne ed abbia additato
n’dranghetisti gente onesta laboriosa e produttiva di Nicotera. Noi possediamo
in mano ogni screen e niente è innegabile anzi !!!!!! Una cosa è certa in data
6 marzo 2016 la madre della corrispondente Maria Pagano si sfoga sul social facebook con
tali parole:” Caro Don Francesco dopo aver letto l’unico lunghissimo post, è
Enza che farnetica. Voi sapete come la penso e non ho cambiato idea, Alle mie
figlie dico Basta, ed a tutti voglio ricordare che siamo nicoteresi sa
generazioni”. Come dire cu ti canusci chiù di patri o di mamma o ti tradi o ti
inganna a quanto pare la madre conosce benissimo fin dove si spinge la figlia.
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