“Amara chisjia casa chi non si friji” detto calabrese: Ecco a voi i “Monaceji”.
di Maria Lombardo
Appartengono alla
categoria delle zeppole salate e derivano senza ombra di dubbio dalla
tradizione romana, i romani furono grandi consumatori di pesce specie di quello
calabrese. Però in Calabria è comunque viva la tradizione di friggere per le
feste di Natale ed il motivo è palese. Dopo la fuga in Egitto con Maria e Gesù,
San Giuseppe dovette vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra
straniera e, per questo motivo, in tutta Italia, le zeppole sono i dolci tipici
della festa del papà, preparati per festeggiare e celebrare la figura di San
Giuseppe,e per ricordare la nascita di Gesù. Non è un Natale completo se sulla
tavola dei Calabresi che vivono sul mare non si mangiano “i monaceji cauddi
cauddi” . Ma cosa sono questi “monaceji” ? sono zeppole salate con le alici che
si abbinano ad un buon vino locale, ed qui che si racchiude tutta la tradizione
del Natale Calabrese. La massaia calabrese non può esimersi di preparare questa
delizia nostrana in tutte le varianti dolci e salate. Ed è per questo che fare
le zeppole diventa un vero affare di famiglia. Ma ora vediamo cosa urge per un
prodotto da leccarsi i baffi! Vi indico le grammature per coloro che mi leggono
da fuori Italia ma di solito in Calabria non si usa, qua si cucina “cu u
m’bastu”: Per l’impasto: 1,5 kg di farina 00, 500 g di patate, 1 cubetto di
lievito di birra fresco (25 g), circa un litro di acqua tiepida, 40 g di sale.
Per farcire: 200 g di acciughe diliscate, dissalate e sminuzzate. Per friggere:
olio di semi di arachidi o olio di oliva. Ed ora preparazione serve pazienza e
tempo,per prima cosa si fanno bollire le patate ma c’è anche chi non le mette
questo passaggio è a gusto. Sciogliere il lievito in acqua tiepida e impastarlo
con la farina. Aggiungete le patate sfarinate. Appena si forma l’impasto senza
grumi, si procede alla lievitazione. Occhi la pasta deve raddoppiare!Durante la
fase di lievitazione ripulite i filetti delle alici sott’olio lasciando solo il
filetto. Quando la pasta sarà ben lievitata, mettete a bollire l’olio e portatelo
a temperatura; come sarà pronto iniziate a lavorare la pasta attorcigliandola
intorno al filetto, quindi iniziate la frittura, avendo cura di girare la
monacejia quando sarà ben dorata. Vi ricordo che la pasta sarà appiccicosa
tenete a portata di mano durante la lavorazione delle monacejie una scodella
con acqua pulita, dopo poter immergere le mani ogni volta che si ultima una
zeppola, questo farà in modo che la pasta non si attacchi alle mani e vi renda
più agevole la lavorazione. Ogni singola crespella va fritta nel momento stesso
in cui viene realizzata per circa 2 o 3 minuti.Una volta fritte riponetele in
un recipiente e lasciatele raffreddare per qualche minuto, utilizzando della
carta assorbente che tratterrà l’olio in eccesso. Da 'Meculata quattrhu
'zippuli a 'nnà vuccata" si diceva un tempo accanto al fuoco dei
luminari...
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