Il terremoto di Palmi 16 novembre 1894: da questi eventi si ricostruiscono storia e tradizioni di una terra!
di Maria Lombardo
In realtà viene detto terremoto di Palmi ma colpì l’area
calabro- peloritana. Ecco cosa scrivevano le testimonianze al tempo:” «Il 16
novembre del 1894 alle ore 7 e un quarto di notte, quando tutti i cittadini
pacificamente stavano nelle loro case, ed altri ancora in piazza, vi fu un
tremendo tremuoto che quasi tutta la provincia e la Sicilia ancora subirono
immensi danni colla distruzione di fabbricati e nel comune di Palmi vi furono
anche dei morti. Io ho avuto distrutto l’intero fabbricato alla Melia,
come pure si distrusse la Chiesa. Alla Chiesa Madre del nostro Duomo i
danni pure furono tanti che si è dovuto rifare tutto e si doveva ancora rifare
il campanile ed altro» (dottor Giovanvincenzo d’Amico-Ferrante). Con
epicentro Palmi “scoppiò” fragoroso alle ore 17.52 di quel 16 novembre. Così
annota un cittadino di Palmi Antonio De Salvo: « E già erano le ore 7.15
pom. allorché il terremoto spaventevole, terribile, con due formidabili rombi
sotterranei e poche scosse sussultorie disastrosissime, si verificò
inesorabilmente, e in meno di 15 secondi, cagionò la morte di persone,
crollamenti di moltissime case, mentre che tutte le altre furono più o meno
lesionate, e quasi inabitabili; ». Fu un sisma gravissimo rientra nell’XI
scala Mercalli con annesso maremoto che interessò perfino le coste campane, con
maggiori danni che vi furono a Capo Pezzo verso Palmi. Rintraccio questo sisma
nell’opera di Giuseppe Mercalli “Sui terremoti della Calabria meridionale e del
Messinese” (Mercalli, 1897): al momento della scossa principale le “… persone
che sostenevano il simulacro della Madonna, portandolo in processione, sentirono
le sbarre di legno che avevano tra le mani alzate da una forza invisibile per ½
palmo circa; in seguito le loro gambe dondolarono in modo da stentare a
reggersi in piedi.” Si contarono 8 morti, 300 feriti e centinaia di sfollati! Quel
terremoto viene ricordato solo nella tradizione legata al “miracolo della
Madonna del Carmine di Palmi”. Secondo la Chiesa cattolica questo
miracolo sarebbe avvenuto tra il 31 ottobre 1894 ed il 16 novembre 1894 presso
Palmi, città situata molto vicino all’epicentro del sisma del 16 novembre. Si
racconta ma vi sono state molte testimonianze dell’epoca che gli occhi
della statua della Madonna del Carmine vennero visti muoversi per ben
diciassette giorni insieme a cambiamenti di colorazione del volto. La
stampa locale e nazionale si occuparono dell’avvenimento dandogli
un certo risalto. Il 16 novembre si decise di portare in processione
la Vergine e nel mentre il popolo pregava ed accompagnava la Madonna un
terribile sisma sconvolse il Reggino provocando morte e distruzione. A quel
punto i portatori della statua si misero a correre con la statua sulle spalle e
la trasportarono di corsa per un centinaio di metri.
Il ricordo del miracolo della Madonna del
Carmine, legato al sisma del 1894, è uno degli esempi italiani di eventi
sismici ricordati dalla collettività grazie a tradizioni popolari e memoria
condivisa. La conoscenza del passato
sismico del paese è indispensabile per evitare che in futuro nuovi terremoti ci
prendano alla sprovvista, questo evento va ricordato non solo per l’evento
miracoloso ma per ricostruire la storia della nostra Regione. Anche il De Salvo
medico palmese dice:” Non si ebbero morti in gran numero, perché la maggior
parte del popolo trovavasi fuori casa, per le vie, al seguito della
processione; e ciò si riconobbe e si ritenne essere stato per effetto della
grazia del miracolo, poiché se tanta popolazione si fosse restata in casa
propria, una parte di essa sarebbe certamente rimasta vittima sotto le macerie».
Mercalli spiega nel suo saggio che il sisma
era stato
preceduto, nella stessa giornata del 16 novembre, da tre scosse minori. Subito
dopo la terza scossa, avvenuta verso le 18 locali, la popolazione era uscita
dalle case e aveva deciso di portare in processione la statua della Madonna del
Carmine. Quando avvenne il terremoto più forte, verso le 18:50, la maggior
parte degli abitanti di Palmi stava partecipando proprio alla processione
improvvisata. ”. Il fatto che al momento del terremoto quasi tutti gli abitanti
fossero in strada a seguito della processione, infatti, lasciò la popolazione
di Palmi praticamente illesa. Persero la vita solo 8 o 9 persone e altre 300
rimasero ferite (su circa 11.000 abitanti), per lo più a seguito dei crolli di
cornicioni, comignoli e parti di edifici sulle strade affollate per la processione.
il 16 novembre, a Palmi la statua della
Madonna del Carmine viene portata in processione e quando il corteo giunge nel
punto esatto in cui si trovava al momento del terremoto in quel lontano
novembre di 121 anni fa, i portatori della statua della Vergine cominciano a
correre lungo quello stesso tratto di strada di circa 100 metri che fu percorso
di corsa mentre la terra tremava e intorno le case crollavano.
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