Si produce solo a Reggio Calabria: il torrone gelato!
di Maria Lombardo
Il suo nome può far cadere in errore si chiama
così ma non è un gelato, è con questa prelibatezza poco conosciuta che vengono
imbandite le tavole più ricche delle festività Reggine. Le mie ricerche, mi
permettono di affermare che sia da associare proprio alla particolare
composizione, quasi interamente realizzata con prodotti “ghiacciati”, quali lo
zucchero fondente, la zucca candita, la frutta colata. Non a caso esso è anche
nomato torrone di Reggio Calabria e non va confuso con il torrone di Bagnara,
che è una specialità differente. E' chiaro che la ricetta Reggina si
diversifica da quella della vicina Messina, oltre lo Stretto i Siciliani lo
rivestono di pasta reale per poi decorarlo con la frutta candita. A differenza
del tradizionale torrone natalizio che è duro, questa prelibatezza è
morbidissima arricchito con un ripieno di essenze ed agrumi e di zucchero
fondente coloratissimo che tiene nel suo cuore canditi e mandorle; solo la
copertura è tradizionale che richiama la tradizione la camicia di cioccolato
che rende il prodotto una vera prelibatezza per palati da intenditori. Senza
dubbio questa è una ricetta molto antica che in passato si faceva in ogni casa
Reggina o Messinese mentre oggi il progresso a permesso di portare avanti la
tradizione con l'acquisto nelle pasticcerie. Per poter produrre questa
meraviglia culinaria serve davvero molta esperienza laddove oggi i gusti e
l'inesperienza sono riusciti a variare l'antica ricetta cercando di variare la
composizione facendo scemare l'uso di questo miracolo culinario calabrese. Il
dolce ottenuto, morbido al taglio, sprigiona profumi inebrianti e se realizzato
correttamente, con l’uso di materie prime di alta qualità, risulta un dolce
irresistibile. Riporterò a testimonianza l'antica ricetta Reggina : -1 kg di
zucchero fondente 500 gr di mandorle sgusciate e pelate,-300 gr di frutta
candita -300 gr di cacao,-200 gr di cioccolato fondente,-1 succo di
limone,-essenza di limone-coloranti naturali mentre nella variante Peloritana
fanno bella mostra di sé i pistacchi di Bronte. Lavorate a freddo lo zucchero
fondente con il succo di uno o due limoni in modo da ottenere una pasta
perfettamente omogenea, eliminando tutti i granuli, ma non molto morbida.
Dividetela in tre parti: una lasciatela bianca ed aromatizzatela con gocce di
essenza al limone; un’altra coloratela rosa o verde con del colorante naturale;
la terza lavoratela con una spatola incorporandovi il cacao.Dividete in tre
porzioni le mandorle ed in altrettante la frutta candita ed incorporate
ciascuna porzione alle tre parti di zucchero lavorato. Foderate, quindi, uno
scatolo di carta oleata e disponetevi a strati, uno sull’altro, le tre parti di
zucchero, coprite e poggiatevi sopra un peso in modo che eserciti una pressione
uniforme sull’impasto. Lasciate riposare per tre giorni fino ad ottenere un
blocco unico. A questo punto, fate sciogliere a bagnomaria, lentamente, il
cioccolato fondente e fatelo colare sul torrone in modo da ricoprirlo
interamente. Aspettare che indurisca, quindi servire. Ed ora Buon Natale!
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