La Calabria Grecanica.
di Maria Lombardo
"A inoltrarsi
appena fra gli speroni dei monti, sulla striscia del torrente, si vede la
montagna che nasce tra la valle animarsi della sua vita segreta, e sembra di
udir le voci di tutte le sorgenti che scaturiscono da essa. Si rivelano i paesi
coi loro fiocchi di fumo, le voci disperse, i suoni intermessi, la voce soprana
delle capane..." (Corrado Alvaro) Mi sono sempre posta la domanda chi sono
i greci di Calabria? ….Sapevo che in Calabria vi sono alcune zone che si
esprimono in linguaggi diversi dal dialetto comune i Gracanici, gli Arbresch e
che con la globalizzazione questo antico linguaggio si sta perdendo. La zona
Grecanica è detta Bovesia un posto dove resiste da secoli o da millenni la
lingua greca. Essa è una zona, un gruppo di paesi che si affacciano sulla Valle
dell'Amendolea dominata dall'ominimo Castello di origini molto antiche. Bova
(Vùa), Roghudi e Chorìo di Roghudi, Gallicianò (Gaddhicianò), Roccaforte del
Greco (Vunì), Amendolea (Amiddhalia) sono paesini che celano un sapere
antichissimo. Da sempre gli storici cum antropologi hanno condotto studi molto
sobri sulla discendenza di questo popolo. Il filologo tedesco Gerhard Rohlfs
che nell'800 si fermò a studiare la Bovesia decretò che che i greci di Calabria
sono i discendenti delle colonie Magno-Greche che si ritirarono
sull'Aspromonte. Il dialetto greco-calabro conserverebbe infatti termini
arcaici di epoca classica che non esistono più neanche nel greco moderno della
Madre Patria. Mi risulta secondo gli studi del Rohlf che questo idioma si
parlava in tutta l'area Reggina fino alle pendici del Poro fino all'età
angioina. Oggi però l'idioma in quanto menzionato nel Red Book dell' Unesco
sulle lingue a rischio di estinzione, vengono compiuti e studi proprio per
tutelare queste minoranze. L'area Grecanica abitata da pastori e contadini ma
ricca di una cucina antica e saporitissima tipici la lestopitta i maccaruni i
ricchi'e previti, i tagghiulini, la curcudìa, le ngute. Il formaggio più
importante nella tradizione locale è il pecorino, il microclima della Bovesia
favorisce il bergamotto.Essa infatti è una di quelle aree europee che non
conoscendo lo sviluppo economico ed industriale hanno patito spopolamento ed
emigrazione, la mancata disponibilità di alloggi e strutture alberghiere è
stata uno dei principali problemi che in passato hanno vanificato il decollo
turistico delle zone interne. Inoltre i paesi più interni della Bovesia hanno
conservato l'artigianato tradizionale calabrese. Tipica è la canocchia che la
comunità grecanica era usato per la filatura con dentro un sassolino che aveva
lo scopo di tenerla sveglia durante il lavoro. Nel Museo Etnografico di Palmi
se ne conservano tante e di vario tipo. Caratteristiche le Musulupare,
plumie,timbri per dolci, telai tutti simboli diversi raffiguravano figure
apotropaiche o antropomorfe. Soprattutto nel periodo bizantino in Calabria si
sviluppò la produzione della seta e di conseguenza si verificò l’espansione
della coltura del gelso. Ecco il telaio in legno di faggio o di castagno in
ogni casa, e la stanza del telaio era aggregante per unire le donne del
vicinato. La donna grecanica sopra ogni cosa deve saper lavorarre la ginestra
per fare u cuvertuni. In queste aree agresti si usano anche strumenti musicali
ellenofoni la ciaramedda, il tamburello e il fischiotto. Vivendo isolati nelle
loro montagne si sono dovuti adattare da sempre a vivere secondo natura. La
capra ha una posizione di assoluto rilievo per il suo prelibato latte, e per la
sua carne. Essa è al centro della vita del pastore e trova nell’ambiente aspro
della Calabria Greca il suo habitat naturale. L’olivo, che riesce a
fruttificare anche ad ottocento metri d’altitudine, privilegiato, insieme con
il gelso per l’allevamento del baco da seta dai Basiliani, è stato assai
importante per i Greci di Calabria. Il maiale infine allevato per le bistecche
quando si “fa” il maiale è un momento di aggregazione di tutta la famiglia.
Tutti, anche i vecchi e i bambini, si danno da fare nella preparazione di
insaccati e bistecche. Le api e il miele sono un’altra essenziale voce
nell’economia dei Grecanici. Il miele, in assenza dello zucchero, diventa il
dolcificante e ideale accompagno per i formaggi e per lo yogurt. Questa è
veramente una terra da scoprire fatevi avanti!
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