La Questio dell'abbandono di Brancaleone.




di Maria Lombardo


 La storia del borgo Medioevale di Brancaleone sta carpendo molto la mia attenzione. Ultimamemte per amor di cronaca mi sto impaludando nelle fantastiche storie dei borghi calabri abbandonati. Posso scrivere a chiare lettere che questo Borgo non fu lasciato a causa di nessuna alluvione tanto meno quella del 1953. Il paese in quell'evento non fu colpito e continuò ad essere abitato dagli anziani, forti e tenaci ed attaccati alle origini. Sicuramente è vero che agricoltura ed economia vennero compromesse ma non l'abitato. Probabilmente fu la politica che decise che Brancaleone Superiore dovesse sorgere altrove per darle un volto moderno. Una prima congettura! Le case popolari, certamente per consentire una vita più degna alle famiglie, che vivevano in precarie condizioni igienico sanitarie. Era case all'avanguardia con tutti i confort (allaccio idrico e fognario, energia elettrica e predisposizione al gas), crearono purtroppo un disorientamento iniziale per cui vi fu molta resistenza, da parte degli abitanti di Brancaleone, a prendere possesso delle nuove abitazioni. Uomini di montagna non certo abituati alle zone costiere se non per coltivare. La scelta fu ardua alcune famiglie decisero per i monti ma dopo numerose vicessitudini tra cui solleciti a iosa decisero di stabilirsi a valle. Si racconta che una notte alcuni ignoti scavarono delle buche nella piazzetta Vittorio Emanuele (o piazza del Ponte) portando alla luce le antiche cisterne poste al di sotto del lastricato di pietra che abbelliva la piazzetta, erano le antiche cisterne scavate nella roccia d’arenaria utilizzate probabilmente nel medioevo per l’approvvigionamento idrico e per la conservazione di granaglie e cereali. Una forte pressione psicologica che volle far sembrare il paese instabile sotto l’aspetto geologico. Un brutto gesto architettato a tavolinoi, che con il decreto municipale, che sentenziò già da prima l’inagibilità di Brancaleone, gettarono le basi per il “vero” sfollamento dell’abitato (non certo per alcuna alluvione)! Gli ultimi reduci attaccati a questi monti natii riuscirono a resistere fino al '60 ma isolati dal progresso finirono per unirsi ai paesani da un ventennio. Teniamo in considerazione che l’energia elettrica a Brancaleone non arrivò mai, se non recentemente nel 2010, per cui gli abitanti vennero messi nella condizione di scegliere o la civiltà e la modernizzazione o l’isolamento e l’arretratezza. Visitare Brancaleone vecchia è un vero spettacolo per gli occhi!! Anche perchè seppur abbandonato non è lasciato nel degrado non ha subito scempio. Per cui oggi è possibile intuire le sue antiche viuzze ed i suoi spiazzi (o larghi) quasi assaporando l’amara sconfitta del tempo, che qui ha snocciolato muri antichissimi, sventrato interi palazzi, pur sopravvissuti a terremoti ed alluvioni davvero importanti. Spettacolari le grotte chiese ormai unicum in Calabria, verificando la rarità di tali specie di romitori e grotte-chiese, che di simili se ne trovano solo in Armenia e Cappadocia.

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