Le "Crispelle" del versante ionico calabrese!
di Maria Lombardo
Per quanto riguarda la tradizione calabrese di fare le “crispelle”
a Corigliano Calabro si diversificano come si diversificano nel Crotonese. Il
mio compito è di raccontarvi in toto la Calabria quindi provate anche questa
ricetta. Ecco gli ingredienti per 6 persone ma come dico sempre in Calabria le
grammature non servono.
Ingredienti
per sei persone
350 g farina
50 g burro
50 g zucchero
50 g zucchero al velo
olio per friggere
un pizzico di sale
mezzo bicchiere di vino bianco
3 uova 1 bustina di lievito.
350 g farina
50 g burro
50 g zucchero
50 g zucchero al velo
olio per friggere
un pizzico di sale
mezzo bicchiere di vino bianco
3 uova 1 bustina di lievito.
Preparazione
Su una spianatoia fare la fontana con la farina, lo zucchero, il sale, il lievito mettendo al centro il burro precedentemente tolto dal frigo e le uova. Impastare delicatamente con le dita, unendo a poco a poco il vino. Lavorare l'impasto fino a renderlo elastico ed omogeneo. Fare una palla e lasciarla riposare in un luogo fresco per circa mezz'ora. Appena la pasta è pronta, stenderla con il matterello in una sfoglia sottile, avendo cura di lasciare uno strato di farina sotto la sfoglia, per maneggiarla più facilmente, e ritagliarla con una rondella, o più semplicemente con un coltello, in tante striscioline di due cm circa. Oppure ritagliarle cercando di dare la tipica forma delle Crispelle. In una padella mettere a riscaldare abbondante olio e friggere un po' alla volta le Crispelle in modo che diventino ben dorate. Toglierle dalla padella delicatamente e lasciarle scolare su carta assorbente. Lasciarle raffreddare e spolverizzare con abbondante zucchero al velo. Vi è la parte antropologica, le credenze delle nonne , secondo la tradizione, di passaggi che includono antichi riti scaramantici per la buona riuscita dell’impasto altrimenti durante la frittura la crespella non prende la forma e non c’è più niente da fare. Riempire una pentola con il litro di acqua e versare un’abbondante spolverata di cannella. Aggiungere il pizzico di sale seguendo il segno di una croce. Versare il mezzo bicchiere di olio a filo sempre seguendo il segno di una croce e disporre sulla superficie dell’acqua le due foglie di alloro spezzate in quattro parti a forma di croce. Quando l’acqua comincia leggermente a sobollire versare molto gradualmente la farina mescolando continuamente con un cucchiaio di legno questa fase si ripeteva continuamente: “ventu ventu cannedda cannedda” perchè questa è la fase più difficile e decisiva in quanto l’impasto deve assumere la consistenza giusta altrimenti le frittelle non riescono. Buon appetito!
Su una spianatoia fare la fontana con la farina, lo zucchero, il sale, il lievito mettendo al centro il burro precedentemente tolto dal frigo e le uova. Impastare delicatamente con le dita, unendo a poco a poco il vino. Lavorare l'impasto fino a renderlo elastico ed omogeneo. Fare una palla e lasciarla riposare in un luogo fresco per circa mezz'ora. Appena la pasta è pronta, stenderla con il matterello in una sfoglia sottile, avendo cura di lasciare uno strato di farina sotto la sfoglia, per maneggiarla più facilmente, e ritagliarla con una rondella, o più semplicemente con un coltello, in tante striscioline di due cm circa. Oppure ritagliarle cercando di dare la tipica forma delle Crispelle. In una padella mettere a riscaldare abbondante olio e friggere un po' alla volta le Crispelle in modo che diventino ben dorate. Toglierle dalla padella delicatamente e lasciarle scolare su carta assorbente. Lasciarle raffreddare e spolverizzare con abbondante zucchero al velo. Vi è la parte antropologica, le credenze delle nonne , secondo la tradizione, di passaggi che includono antichi riti scaramantici per la buona riuscita dell’impasto altrimenti durante la frittura la crespella non prende la forma e non c’è più niente da fare. Riempire una pentola con il litro di acqua e versare un’abbondante spolverata di cannella. Aggiungere il pizzico di sale seguendo il segno di una croce. Versare il mezzo bicchiere di olio a filo sempre seguendo il segno di una croce e disporre sulla superficie dell’acqua le due foglie di alloro spezzate in quattro parti a forma di croce. Quando l’acqua comincia leggermente a sobollire versare molto gradualmente la farina mescolando continuamente con un cucchiaio di legno questa fase si ripeteva continuamente: “ventu ventu cannedda cannedda” perchè questa è la fase più difficile e decisiva in quanto l’impasto deve assumere la consistenza giusta altrimenti le frittelle non riescono. Buon appetito!
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