Duomo di Reggio Calabria: il più grande luogo sacro Calabrese.


di Maria Lombardo



Siamo di fronte ad una cattedrale grande maestosa e di una bellezza che non lascia indifferenti. Ricostruita dopo il sisma del 1908 con uno stile neo-romanico su l'ambizioso progetto di Padre Angiolini. Chiesa madre di Reggio e sede dell'arcidiocesi di Reggio e Bova nessun edificio sacro calabrese eguaglia la sua ampiezza, porterò a testimonianza le misure. Misurando all’interno m. 94 in lunghezza, m. 22 in larghezza e m. 21 in altezza! Tuttavia, tralasciando l'aspetto esterno la sua è una storia ultramillenaria le vicende con il culto Romano e poi quello Greco caratterizzarono un lungo periodo. Nel 1061 a Reggio “fanno capolino” i Normanni che riportano il rito Romano ma i rifacimenti al luogo cultuale sono continui. Terremoti, saccheggi e gurriglie coi Saraceni! Qualcuno per giunta ricorda una lapide datata 1632 a lato desstro della navata, persa nel sisma del 1908. Purtroppo da quel sisma i Reggini rimasero senza Cattedrale per molti anni sotto Mons. Rinaldo Camillo Rousset, con la posa della prima pietra il 15 luglio 1917, si protrassero fino al 2 Settembre 1928, data di inaugurazione e consacrazione del tempio, e si conclusero nel 1929, con la costruzione del Campanile. La maestosità giustifica i lavori lunghi e difficili! Inoltre dal progetto iniziale si usò il cemento armato, è sopraelevato rispetto alla prospiciente vasta piazza, cui si raccorda con una scalinata di m. 10 di profondità, sulla quale sono collocate le due statue di San Paolo, a sinistra, e di Santo Stefano da Nicea, a destra, entrambe dello scultore Francesco Jerace (1934). Il luogo di culto è dedicato a Maria Assunta e nel 1978 è elevata a dignità di Basilica Minore da Paolo VI, proprio per la sua originalità e solennità. Sulla suggestiva facciata vi sono tre torrette e tre portali in bronzo, inaugurati in occasione del XXI Congresso Eucaristico Nazionale, svoltosi a Reggio: il Portale sinistro dedicato alla “Madonna della Consolazione” di Biagio Poidimani, il Portale destro “Apostolato di Paolo” di Nunzio Bibbò, ed il Portale centrale dedicato a “Maria Ss. Assunta” di Luigi Venturini, protetto da un protiro poggiante su fasci di colonne. Luminose vetrate policrome illuminano la navata ricche di immagini sacre e che gettano bagliori di luce coloratissima sulle colonne a campana. Per accedere al presbitero si sale da una scala che porta all'abside e tutto decorato con stalli lignei (1926), ed è sovrastato da un grande Crocefisso ligneo (datato fra il 1600 e il 1800). Le opere ivi presenti sono però molto antiche e di autori locali famosi. Pergamo (1902) e Medaglione di Francesco Jerace; Altare Maggiore, due amboni e due acquasantiere di Concesso Barca (1929); Cattedra di Alessandro Monteleone (1950); Altare basilicale ellissoidale marmoreo, fasciato da bassorilievo continuo in bronzo di Antonio Berti (1970); pregevole Crocefisso ligneo a tutto tondo (sec. XVIII), nella terza Cappella laterale destra; tele ottocentesche nelle Cappelle del Presbiterio: del Crestadoro (m. 2 x 4,50) “L’Assunzione della Vergine” (1804?) (lato sinistro), e del Minaldi “La consacrazione episcopale di Santo Stefano da Nicea” (1823) (lato destro); Battistero in bronzo argentato con coperchio (1818); nonché dalle pregevoli decorazioni pittoriche delle pareti, dei transetti, delle volte, delle absidi. Una suggestiva cappella del SS. Sacramento del 1539, magnifica per intarsi marmorei e una tela del Marolì del 1665, trasferita dal vecchio sito nella nuova cattedrale, raro esempio di Barocco in Calabria meridionale, dichiarata Monumento Nazionale. E' di grande rilievo! Cari turisti di Calabria il tempo uggioso permette la visita a questi luoghi ….approfittatene!

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