Ricette antiche di Calabria: Ravioli di” patati duci”.



di Maria Lombardo



E’ una delle ricette della mia infanzia, “ i patati duci” nei campi della mia famiglia non mancavano mai. Deliziose mangiate lesse o sotto la brace sublime nei dolci. Eh si a casa mia si facevano e si fanno dei dolcetti con le patate dolci. In realtà non sono proprio delle patate ma una specie botanica della Ipomea batatas, una radice tuberosa dal sapore dolce e ricco di amido.  La patata americana non appartiene infatti alle Solanacee ma alle Convolvulaceae. Un tubero tropicale che ha attecchito bene in tutto il Sud Italia, sfamando intere generazioni. Il colore della buccia può variare dal rosso-aranciato, al marrone al bianco mentre la parte interna può essere gialla, arancione e anche violacea. Ora vi illustro ingredienti e ricetta:
Ingredienti:
per la sfoglia: 1 kg di farina 0, 1 kg di farina 00, 1 bicchiere di vino bianco, 1 bicchiere d’olio, sale, olio e strutto q.b.
per il ripieno: 2 patate dolci, 1 cucchiaio di miele, 1 cucchiaino di cannella, vinocotto q.b.

Ora andiamo alla preparazione: lavate e lessate le patate in acqua abbondante pelatele ancora calde e passatele al setaccio. Raccogliete la purea in una ciotola, uniteci il miele, la cannella e tanto vinocotto quanto serve per formare una crema consistente. Mescolate le due farine, mettetele sulla spianatoia, fate un buco in centro e metteteci il vino, l’olio e un pizzico di sale. Impastate e formate una pasta compatta, avvolgetela in un tovagliolo inumidito e lasciate riposare per mezz’ora. Trascorso questo tempo, prendete la pasta e tiratela a sfoglia sottile con il matterello. Con un bicchiere capovolto ritagliate dei dischi di pasta, mettete al centro di ognuno un cucchiaio di crema di patate, richiudete a raviolo e fermate bene i bordi esterni. Fate friggere i ravioli in abbondante olio bollente e serviteli spolverati di zucchero a velo.

Commenti

  1. Nell'area grecanica della Bovesìa(RC) venivano preparate nel periodo di Natale,senza miele ma con tanto vinocotto.Venivano/vengono chiamate"buffennhi"

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  2. molto interessante ...scriverò di questo presto.

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