Le marinate calabresi e la preparazione del “tonno sott’olio”: sapere antico.
di Maria Lombardo
Il frigorifero giunse in Calabria solo agli
inizi del ‘900 con l’incognita solo chi poteva permetterselo. Ed erano in pochi
quelli che hanno potuto acquistarlo. Grazie al frigorifero si cambiò il modo di
conservare i cibi. Ma le tradizioni più amate sono radicatissime ed il
progresso non le cambierà mai. Ne siamo tutti felici. La dispensa delle massaie
calabresi era ricchissima e coloratissima, uno scrigno da guardare a
vista!Perché, come sempre, la più grande bellezza sta nella semplicità.
Qualunque cosa poteva essere messa a conserva nell'olio o nell'aceto, ma tra le
conserve più gettonate ci sono senza dubbio queste del” tonno sott’olio”. In
Calabria servono per la preparazione “i mutuli” costano di meno e sono piccoli
tonni, è facile da preparare in casa ma il tempo è lungo ed il risultato
delizioso. Puliti i mutuli e lavati in modo che perdano il sangue si mettono in
acqua e sale e una bella foglia di alloro per la cottura di almeno un’ora, si
passa poi a scolarlo bene e si posiziona nei vasetti che verranno ricoperti di
olio. Inoltre la preparazione può essere insaporita con essenze varie o
peperoncino calabrese. I Barattoli devono essere sterilizzati in acqua bollente
e appena tolti fatti asciugare a testa in giù. Se dopo la ribollitura doveste
notare la formazione di piccole bollicine d'aria, quando il barattolo è ancora
caldo battetelo delicatamente su un piano, in modo da far risalire in
superficie le bollicine che poi scompariranno naturalmente. Ecco che questa
antica conserva si mantiene per mesi in una dispensa asciutta e fresca! Dopo
aver aperto il barattolo, conservatelo in frigorifero e consumatelo entro 4-5
giorni al massimo, rabboccando con olio extravergine di oliva per evitare che
il tonno si secchi. Mi raccomando aspettate almeno un mese per consumarlo col
tempo il “tonno” si insaporisce bene di olio e aromi.
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