La Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro crogiuolo di cultura ed autori calabresi.



di Maria Lombardo


 La Biblioteca di Soriano Calabro, gioiello della cultura Calabrese incastonato in tanta arte e storia  passò tra il complesso conventuale e l'antica Biblioteca San Domenico. L'Istituto della Biblioteca Calabrese nasce nel 1980 prima come Centro Culturale del Folklore e delle Tradizioni Popolari, fondato e diretto dal preside Nicola Provenzano. E' chiaro che il motto Andar per libri era un monito che avrebbe dato inizio a quel prestigioso progetto. Il Provenzano ha fatto di tutto pur di “strapparli ai tarli , ai sorci e alla polvere, vecchi libri stampati, almeno prima del 1962, riguardanti la Calabria…”E' questo il posto sacro per chi vuole studiare la nostra Regione, specializzata nel settore con mille sfaccettature. C’è un Gabinetto delle stampe e dei disegni calabresi, c’è un archivio fotografico ed una videoteca che raccoglie originali e significativi documentari e film di registi calabresi, un servizio cartaceo e informatizzato. Insomma senza giri di parole è un porto sicuro per noi Ricercatori! Facile da raggiungere essa è ubicata nel salotto buono della Città ossia nella piazza principale. Il Palazzetto della Cultura in stile Liberty gode di ampie sale ben luminose che aguzzano gli ingegni calabresi. Una biblioteca che è un atto d'amore per questa Regione ed oggi anno domini 2015 rischia di chiudere! Certo, sono passati un po’ di anni da quando iniziarono ad allinearsi negli scaffali vuoti i primi tomi, oggi, il patrimonio librario riunito, restaurato e conservato, ammonta a circa 34.000 volumi. Ma soprattutto da quando quel facoltoso gruppo di studiosi creò questo gioiello e lo donò ai Ricercatori come patrimonio di studio.Nel 2012, subito dopo la scomparsa del suo fondatore, hanno avuto l’arduo compito di sostituirlo, esattamente, l’ingegnere Antonio Tripodi come direttore e il preside Enrico Pujia come presidente, entrambi, da sempre vicini al preside Provenzano, ne prendono le redini nel momento più delicato della storia della Biblioteca Calabrese. Messo a fuoco il progetto iniziale, nell’ultimo periodo dà vita ad un cantiere aperto di idee, energie e professionalità. La Biblioteca si apre così a nuovi eventi ed iniziative culturali che hanno saputo dare carattere e forza allo stesso Istituto coinvolgendo e richiamando a sé la presenza e la partecipazione fattiva di intellettuali, ricercatori, autori, scolaresche, associazioni varie e semplici cittadini. Solo qui effettivamente è possibile leggere il De Usu Respirationis di Bernardino Telesio, nella Biblioteca Calabrese la stessa si trova nell’edizione veneziana del 1590 di Felice Valgrisio (De Usu Respirationis, Liber. Venezia, Felicem Valgrisium, 1590), inoltre sono presenti più di un centinaio fra incunamboli e cinquecentine “calabresi”.Nel patrimonio librario occupa un posto di rilievo l’edizione integrale in facsimile del Codex Purpureus Rossanensis, un’edizione a tiratura limitata di 750 copie.Dal 1998, l’Istituto pubblica Rogerius, un bollettino di cultura e bibliografia calabrese, con cadenza semestrale. Con esso, la Biblioteca Calabrese offre un servizio in più, immerge il lettore in una realtà culturale calabrese sommersa, suggestiva e particolare, l’armonia che riaffiora dal certosino lavoro di scrittori ed intellettuali, innamorati della loro terra, aiuta anche le menti più distratte a raccogliere quell’attimo fuggente di pura calabresità. Oggi, il periodico è abilmente diretto da Giacinto Namia, affiancato da un Comitato Editoriale di tutto rispetto, coadiuvato dal meticoloso lavoro di Maria Concetta Curatolo, la quale cura anche la rubrica “Vita dell’Istituto”.Il “Follaro” di Ruggero il Normanno, logo della Biblioteca Calabrese e di Rogerius, ricorda l’età del Gran Conte di Mileto, come il periodo più luminoso per la nostra regione, dopo quello magno-greco. Il “Follaro d’argento”(la medaglia che raffigura il “follaro rogeriano” è opera dello scultore calabrese, Santo Ciconte) è un premio istituito dalla Biblioteca Calabrese e assegnato annualmente a tutti quei calabresi che con il loro sapere hanno contribuito a fare grande la Calabria. Possiamo dire a pieno titolo che la Biblioteca Calabrese rappresenta il volto culturale della cittadina di Soriano Calabro, in cui si specchia “il luogo dell’erranza” di una Calabria inquieta, che ha bisogno di ritrovarsi nel senso di appartenenza alla propria cultura per riscoprire il valore della calabresità più autentica

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