Il "Triangolo della morte" esiste anche tra Calabria e Sicilia.
di Maria Lombardo
Ebbene si sono rimasta stupita anch’io di quanto ho
appreso durante una ricerca nello Stretto di Messina c’è un vasta area detta “triangolo della
morte”.L'aerea di mare soprannominata "triangolo della Morte" è
una zona dello Stretto di Messina relativamente vasta e molto trafficata.
Zona di passaggio fra i due mari Jonio e Tirreno, proverò a spiegarvi di cosa
sto parlando. I vertici di quel
triangolo immaginario toccano: a nord il punto più settentrionale della
costa Messinese Punta Peloro, a sud il punto più occidentale dello
Stretto a Capo Scecco(vicino Catona) e a ovest il punto più
a nord a Torre Cavallo. Fu Omero nell’ Odissea il primo
che parlò di quest’area triangolare probabilmente usando molta e dico molta
fantasia sembrava che fosse abitata da animali sconosciuti e che
dalle sue acque emergessero mostri come Scilla e Cariddi .
Perfino Orazio Nelson annotò una cosa simile nel suo diario di
bordo. Probabilmente il Nelson appurò l’esistenza dei gorghi che si creano dall’unione
dei due mari come detto in calce. L’alone di mistero continua nell’ 800 diventando un vero caso internazionale dal
1859, quando lo attraversò Garibaldi con i Mille, che scrisse nelle sue
memorie "questo è un mare maledetto. Ho perso 30 dei miei uomini
risucchiati dal mare". In queste poche pagine, l'Eroe
dei due Mondi afferma che avvolti dalla nebbia sparirono tra maggio e
giugno di quell'anno, 12 navi ed un numero imprecisato di barche da
pesca, e di quegli uomini non si seppe più niente. Queste memorie sono
state precedute da alcuni articoli risalenti al 1783, anno di uno
sconvolgente terremoto, che raccontavano inspiegabili sparizioni di navi
in quelle acque .Fatto sta che dopo le annotazioni di Garibaldi vi
sono state altre sparizioni nell'area del triangolo maledetto che si fermarono
nel giorno del terribile terremoto del 1908.
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