Il fiore all’occhiello dell’artigianato tessile calabrese: il vancale di Tiriolo(Cz)



di Maria Lombardo



Se c’è un’arte che in Calabria è rimasta immutata da tempi immemori quella è la tessitura. La regione, fino al secolo scorso, era considerata un grande opificio! In ogni casa senza esagerazione vi era un telaio ed  ogni donna di casa lo usava con disinvoltura per iniziare prima con la filatura e finire col ricamo. Segreti che venivano tramandati da madre in figlia e nessuna donna di casa dico nessuna ne era esente. Il gusto per gli arazzi, i ricami  i merletti le sete ed i damaschi incantava ed incanta le donne calabresi. Oggi per Viviamo la Calabria voglio parlarvi del “vancale” di Tiriolo il bellissimo scialle che portavano le “pacchiane” ogni donna ne possedeva uno ed era tenuto come qualcosa di molto prezioso. La stola tipica molto utilizzata a Tiriolo, piccolo paese della provincia di Catanzaro, il cui nome deriva da “vanca”, ovvero la panca dove le donne erano solite custodire la loro dote, ovvero il corredo.Oggi fa bella figura nel moderno abbigliamento femminile, ma viene anche impiegato come decoro ornamentale delle abitazioni, su poltrone, tavoli, pareti. I vancali sono realizzati in lana o seta, con fasciature trasversali multicolori con intramezzature di laminato oro e argento su fondo bianco o nero. Può terminare con lunghe frange. La sua lavorazione avviene ancora con antichi telai di legno. Veri capolavori! E come ogni capolavoro il suo futuro appare davvero fumoso, per produrre uno di questi capolavori serve molto tempo e duro lavoro e le giovani donne sono davvero poco attratte dalla produzione dello scialle calabrese. Inoltre per la produzione serve un duro disciplinare:” Il vancale ha delle caratteristiche ben precise: è largo quasi due metri e, al fine di intrecciare la trama dell’ordito e impostare colori e disegni, implica precisi movimenti coordinati di mani e piedi da parte della lavoratrice. Per tessere ogni singolo scialle sono necessarie almeno dieci-dodici ore di lavoro a seconda della manualità dell’artigiana, il tutto avvalendosi, ancora oggi, di antichi telai di legno. Questo scialle viene generalmente realizzato in lana pettinata, in inverno mentre, in estate, si opta per la seta il tutto dimostrando sempre estrema cura del dettaglio come dimostrano le sottili fasciature trasversali multicolori con intramezzature di laminato oro e argento che vanno a ravvivare il fondo nero.” Oggi esiste una sola bottega a produrli la Tessilart della signora Mirella Leone, maestra artigiana che, da più di vent’anni, con grande passione tesse il vancale. Non lasciamo perire questa bella tradizione calabrese.

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