Marmellata di “cutugna”antica conserva calabrese.


di Maria Lombardo



 Il melo cotogno fino agli anni ’50 era diffusissimo negli orti Calabresi e vanta un passato davvero leggendario, basta una per tutte che portasse fortuna ai contadini che ne avessero un solo esemplare. La leggenda narra che la mela cotogna rappresentò l'emblema di Venere, simbolo di buon auspici ai matrimoni. Sembra un” mescuglio” tra mela e pera a primo sguardo. La mela cotogna è originaria della zona caucasica e dell'Asia Minore, ed è tuttora diffusa nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo Occidentale ed in Cina. Oggi la sua produzione è in netto calo ma fino agli anni ’60 era molto praticata. Attualmente, in Italia è un frutto poco rinomato: la produzione ha subìto una drastica contrazione a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Un frutto sui generis avvolto da una peluria che cade quando il frutto matura. La sua polpa è astrngente ed acidula e va quindi trasformata per consumarlo.La pianta di mele cotogne ben si adatta a terreni poveri: l'albero richiede solamente un buon drenaggio e non ama i terreni molto calcarei. Un modo antico vi è per consumarlo ed è “a cutugnata” e le massaie calabresi ci farciscono i loro dolci crostate o pitte pie per Pasqua.Benché il procedimento di questa ricetta sia abbastanza semplice ti invitiamo a non trascurare alcune semplici accortezze, come la sterilizzazione dei vasetti di vetro, che si rivelano fondamentali per la buona riuscita della marmellata di mele cotogne. Vediamo insieme cosa serve per confezionarla. 1 kg di mele cotogne 800 g di zucchero acqua Ora invece vi spiego come si fa la “cotugnata “ malgrado l’uso dello zucchero il sapore è acidulo. Le mele cotogne vanno lavate e sbucciate e riposte nella casseruola colma d’acqua per la cottura. Una volta cotte, trasferiscile in una ciotola e frullale con il mixer a immersione, poi rimettile nella casseruola con lo zucchero e continua la cottura a fuoco moderato, mescolando quasi di continuo. Appena ritenete che la cottura sia ottima fatela raffreddare e riempite i vostri vasetti sterilizzati in acqua bollente, chiudili ermeticamente e capovolgili in modo che si formi il sottovuoto. Non appena i vasetti si saranno raffreddati, rivoltali e conservali in un luogo buio, fresco e asciutto. Dopo circa un mese, il tempo necessario a verificare l’eventuale formazione di muffe, potrai finalmente utilizzare la marmellata di mele cotogne per farcire una crostata o una torta dal sapore autunnale. Provatele anche a colazione sarà bello rivivere i sapori di Calabria!


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