IL BELLISSIMO CASTELLO DEI CARAFA DI ROCCELLA IONICA (RC).



di Maria Lombardo




Roccella Ionica è un bellissimo centro turistico  sulla Costa dei Gelsomini nel 2016 questa località si aggiudica sia la Bandiera Blu che Verde, riconoscimento europeo assegnato dalla FEE. Probabilmente è sorta sulle vestigia dell’antica Amphisya citata da Ovidio. Inoltre già nel X secolo il paese venne chiamato, Rupella, poi Arocella, fino all'attuale nome di "Roccella" a causa della sua localizzazione sulla rocca. Siamo al 1270 quando appare un documento sulla vendita del castello  Donato a Gualtieri de Collepietro da parte di Carlo I D’Angiò, si presume fu fondato sotto i normanni. Feudo ricchissimo e presidio di difesa del territorio contro i saraceni , la lotta contro un moro e di San Vittorio Martire è impressa nel gonfalone della città. Il suo meraviglioso castello è posto sopra una rocca e voluto dagli Svevi intorno al XIII secolo chiaro che ad oggi è giunto a noi con forti rimaneggiamenti che non hanno snaturato lo scopo per cui è stato edificato. Fu davvero tra i più difficili da espugnare! Solo nel XVIII secolo i Carafa lo ampliarono e lo adibirono a dimora signorile. Infatti quello che giunge a noi è il “maniero” con i rifacimenti dei Carafa  purtroppo dal 1806 venne abbandonato, le fortificazioni annesse al castello persero di importanza, ne ebbe così inizio l'abbandono. Monumento a pianta quadrangolare con cortile, si snoda su tre piani da cui si accede da uno scalone principale e da una scaletta a chiocciola. Del borgo-castello fanno parte, oltre al castello, un cortile delimitato dalla chiesa e dal castello, una grande torre circolare di origine medioevale, un gruppo di case antiche, un recinto murario. L’elemento che lo caratterizza dal punto di vista stilistico è un balcone che si affaccia sul lato ovest sorretto da mensole con maschere antropomorfiche di stile barocco e concluso in alto con due elementi che richiamano la forma di due ali. Collegata al castello, ma antecedente, è la torre di Pizzofalcone costruita poco lontana. La torre cilindrica, priva di scarpa e circondata da un muro di protezione presenta caratteri angioini e quindi costituì il primo nucleo difensivo. Superato il portale d’ingresso (un tempo ponte levatoio) l’attenzione è attratta da un balcone monumentale con mensole scolpite e figurate (mascheroni). Il palazzo è arricchito al suo interno da un cortiletto, in selciato, con otto canali a forma di stella. Dal cortile si accede, tramite la scala principale, ai piani superiori, dove c’erano gli appartamenti privati dei principi, mentre a pianterreno si accede ai locali destinati a vari usi (cucine, magazzini, ecc). All’interno del cortile si può vedere un pozzo incassato nella parete e, lungo la stessa, la porticina d’ingresso all’elegante scala a chiocciola, in pietra calcarea. Attigua all’edificio è la Chiesa Matrice di S. Nicola di Bari, in stile jonico barocco. La chiesa aveva un piccolo soccorpo, chiamato catacombe e pregevoli altari in marmo policromo, posti tutt’ora nella nuova chiesa Matrice, due dei quali sono stati dichiarati monumenti nazionali. La chiesa è contigua al palazzo dei Principi Carafa, e la nobile famiglia attraverso un coretto, oggi distrutto, accedeva direttamente all’interno dell’edificio sacro. Nel campanile della chiesa era installato un orologio che rintoccava le ore sulla campana, la cui impronta circolare è ancora visibile.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

LIMBADI (VV). MOTTA FILOCASTRO: IL SANTUARIO DELLA SANTA CROCE.

La Riganella è un dolce del rituale pasquale, tipico delle comunità d'origine albanese