Il 23 ottobre del 1907 ci fu il terremoto dell'Aspromonte: Ricordiamolo.
di Maria Lombardo
Non erano passati due anni dal terremoto dell’8 settembre del 1905 che la Calabria è costretta a vivere un nuovo
sisma questa volta colpì il cuore
dell’Aspromonte con epicentro Canolo. Questo sisma colpisce l’area Reggina e si verifica di sera quando la
gente è in casa (ore 21:28) e probabilmente è preludio del sisma
calabro-peloritano del 1908 che distruggerà Messina e Reggio Calabria. La terra d’Aspromonte trema pochi secondi ma
la scossa è di magnitudo 5,9
sulla scala Richter ed un’intensità pari all’8°/9° della scala
Mercalli. Il sisma si “presenta” dopo mesi di calma apparente durata 3 m3si
dirà Mercalli , geologo, sismologo, vulcanologo, nella relazione di
quel sisma. L’area interessata fu delimitata ma provocò ingentissimi danni e
morti. Ferruzzano scomparve si contarono 158 morti, quasi distrutti anche Sant’ Ilario sullo
Jonio, dove perirono 9 persone, e Gerace Marina altre vittime
a Brancaleone e molti paesi danneggiati tra i
quali Ardore, Gioiosa Jonica e Roccella. Dalla stampa dell’epoca si
apprende che, appena giunta la notizia, il presidente del
Consiglio Giovanni Giolitti mise a disposizione del prefetto della
Calabria 100 mila lire disponendo inoltre che venissero inviati nei
comuni colpiti dal terremoto le truppe del Genio e che la Croce
Rossa vi mandi uomini e materiali. Tra le difficoltà dei soccorritori la
mancanza di vie di comunicazione adeguate e percorribili e la quasi totale
mancanza di informazioni. Si ha anche notizia che alcuni centri rimasero
indenni molti ebbero danni maggiormente per l’incuria dell’uomo che per la
scossa che assolutamente non fu una propaggine del sisma del 1905 ma causato da
diversa faglia. Nella Relazione Mercalli dice :”Citerò, come
esempio, S.Ilario dello Jonio .Nella parte alta del paese, in pendio c’era la
casa Campese troppo alta, vecchia e già lesionata prima del terremoto. Per la
scossa del 23 ottobre, tutte le volte in vivo sprofondarono, crollarono anche i
muri esterni nella parte corrispondente al 2° piano, e il materiale formato
specialmente da un grosso pietrame , cadde verso sud, sopra una casetta
bassa, formata dal solo pianterreno, dove, in una sola camera, dormivano 8
persone delle quali 5,cioè 2 adulti e 3 bambini , morirono, e le altre 3 rimasero
ferite. Questa casupola non aveva volta, ma soffitto ;quindi è certo che ,se non
vi cadeva sopra il muro della casa Campese, nessuno sarebbe morto. In tutta la
parte inferiore del paese ,le case furono lesionate ,ma restarono in piedi e
non ci furono vittime. Nello studio di questo terremoto ,bisogna andare ben
guardinghi nel dedurre l’intensità della scossa dai danni subiti dalle case; poiché negli stessi colpiti ora, due terremoti recenti (del 16 novembre 1894 e
dell’8 settembre 1905) avevano cagionato lesioni più o meno gravi, le quali in
generale, non erano state riparate affatto o mal riparate. L’area non
disastrosa, ma gravemente danneggiate si estende abbastanza regolarmente per
circa 20 Km tanto a nord come ad ovest di Ferruzzano dimostrando che presso
questo paese si deve porre il si deve porre il centro il scuotimento. Un fatto
importante precisa sempre meglio la posizione di quest’area centrale del
terremoto; ed è che il mare più vicino ad essa ,mentre era in perfetta calma al
momento del terremoto ,si avanzò sulla spiaggia per circa 30 m., ritornando poco
dopo entro i suoi ordinari confini. Questo maremoto, seguito immediatamente
dopo il terremoto, si rese sensibile sopra un’estensione di circa 10 Km ,tra
capo Bruzzano e il fiume Careri. Le isosismiche cominciarono a diventare molto
dissimetriche rispetto all’epicentro col grado V – VI della mia scala sismica e
la dissimetria si accentua sempre più con i gradi inferiori. Infatti, mentre
l’area rovinosa del terremoto è limitata al versante jonico dell’Aspromonte le
onde sismiche mediocri o leggere si propagarono più facilmente verso il
versante tirrenico dell’Appennino.” Il territorio ebbe numerose spaccature ma
non profonde altre spaccature dovute ad altri sismi o ancora ad altre situazioni si ingrandirono
le linee ferroviarie non ebbero movimenti ma ci scrive ancora il Mercalli:” Nessun
movimento speciale importante si verificò lungo le linee ferroviarie della
regione colpita dal terremoto. In poche località, le acque sorgenti
presentarono alterazioni di lieve importanza o temporanea. Infine niente fa
supporre che una porzione più o meno grande della corteccia terrestre abbia
presentato un sensibile movimento di massa al momento della scossa .La durata
della grande scossa del 23 ottobre 1907 fu di 10a a 12a ossia 4 volte minore di
quella dell’8 settembre 1905; il movimento fu continuo e d’intensità poco
variata: il rombo precursore fu poco sensibile, tanto che nell’area più
danneggiata , alcuni affermano di non avere avvertito nessun rumore riflettendo
alla grande etereogeneità litologica delle rocce della Calabria ed alla sua
tectonica molto compliata, si capisce come il movimento sismico abbia dovuto
fortemente deviare per riflessione e per rifrazione al passaggio di una roccia
all’altra di diversissima natura .” Quel sisma è poco
menzionato dagli studiosi perché atipico le repliche non furono
tante.
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