Mileto, la capitale normanna. Qui nacque il gran Re di Calabria e Sicilia Ruggero II il normanno.
di Maria Lombardo
La cittadina di Mileto oggi in provincia di Vibo Valentia è sorta probabilmente tra il IX e il X secolo e giacente sul dorso di una
collina da cui domina l’antica via Popilia. La vera storia di Mileto inizia
quando nel1059 Roberto il Guiscardo diviene duca di Calabria e dona la
cittadina a Ruggero. Ruggero seguì il fratello prima nella conquista della
Calabria poi all’annessione della Sicilia che si concluse con la capitolazione
di Noto. Ruggero pone a Mileto un castrum poi civitas come scrisse il
Malaterra. La civitas viene fortificata con mura abbellita e diviene centro politico e amministrativo che, per il peso
sempre maggiore assunto nella politica espansionistica dei Normanni in Italia
Meridionale, darà alla restante regione la designazione di provincia Melitana
(Malaterra). Mileto
divenne uno dei centri più importanti di Calabria dove vengono potenziate le scelte
strategiche dei Normanni, grazie a legami con papa e altri Re. A Mileto
festeggia nel Natale del 1061, magno musicorum concentu, le nozze con la
normanna Giuditta d’Evreux, sorellastra del potente abate Robert de
Grandmesnil; vi celebrerà ancora le seconde nozze con la longobarda Eremburga
e, quindi, passerà nel 1089 a terze nozze con Adelasia del Vasto, principessa
della famiglia degli Alemarici, marchesi del Monferrato. Inoltre al potere
temporale Ruggero affianca anche il potere della Chiesa e cominci così un piano
di rilatinizzazione. La Curia di Roma riconosce a Ruggero il proprio disegno!
Ottenendo questo Ruggero chiede l’istituzione a
Gregorio VII fa nel 1081 proprio in
Mileto la prima sede episcopale latina, ottenuta con l’unificazione delle due
ex diocesi di Vibona e Taureana. Inoltre viene fondata l’abbazia benedettina della SS. Trinità e resa
indipendente da Roma.Quindi Ruggero s’interessa a far costruire la cattedrale,
le cui forme non sono inferiori per splendore alla chiesa abbaziale della
Trinità. Sia il potere temporale che clericale sono ubicati in maestosi
palazzi ma altre opere vengono edificate , le cui architetture
contribuiscono ad incrementare lo sviluppo edilistico della cittadina: il
Palazzo comitale, residenza di Ruggero e della corte normanna e la cappella di
S. Martino, nella quale sarà battezzato il futuro re Ruggero II. Mileto rimase
in auge poiché il Gran Conte la pone come sua dimora e nel 1087 fonda anche una
zecca per monete di bronzo e argento. Questa fu la situazione anche sotto la
reggenza di Adelaide che ne fece centro
culturale. È meta di uomini famosi, come Riccardo Cuor di Leone, qui di
passaggio durante il suo viaggio in Terrasanta; come Papa Urbano II, che viene
ricevuto a corte nel 1097; come Pasquale II che viene nel 1102 a condolersi con
la corte normanna per la morte del Gran Conte e, nell’occasione, rinnova pure
la consacrazione della chiesa abbaziale della Trinità; come numerosi capi di
Stato, emissari e legati delle città arabo-sicule, cardinali e legati
pontifici. Ruggero muore, dopo aver concepito e realizzato il vasto disegno
della conquista della Sicilia proprio stando in Mileto, città nella quale si
rifugia quando vuole stare in tranquillitate et in pace (Malaterra) e che non
abbandona nemmeno quando è all’apice della gloria e della potenza. Ruggero
passa a miglior vita il 22 giugno 1102 il suo corpo, composto in un sarcofago marmoreo romano
incorniciato da un’arca romanica di porfido, è collocato nella navata destra
della sua chiesa-mausoleo, da lui concepita come il Pantheon della propria
famiglia, accanto a quello della sua seconda moglie, Eremburga, anch’essa
composta in altro sarcofago di età romana. Dopo la morte del Gran Conte,
Adelaide assume la reggenza della Contea per conto prima del figlio Simone e
poi di Ruggero, futuro re di Calabria, Puglia e Sicilia. La nascita di Ruggero
II non è, purtroppo un dato storicamente accertabile, ma è presumibile che vi
sia nato o nel dicembre del 1097 o nel febbraio del 1098; vi è certamente
battezzato da San Brunone di Colonia, fondatore dei certosini, giunto in Mileto
per tale circostanza, presente pure, in qualità di testimone, il nobile normanno
Lanuino, anch’egli poi beatificato. Durante il periodo di reggenza della regina
Adelaide, il centro del potere si sposta per trasferirsi prima a Messina e
quindi, nel 1112, a Palermo. Cessa così, per passare a un più vasto e
importante centro d’interessi politici, il breve periodo di splendore di
Mileto, e tramonta pure con esso il ben più ampio sogno di potenza e di gloria
che la Calabria si era illusa di poter raggiungere, realizzando qui in anticipo
quanto solo poco più tardi diverrà realtà in Sicilia sotto Ruggero II.
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