Il "Quadro" di San Domenico di Soriano Calabro (VV)



di Maria Lombardo

Nel 1510 Fra Vincenzo da Catanzaro, un domenicano di vita pia ed austera, su ispirazione del suo Santo Padre Domenico venne a Soriano per fondarvi un convento. Data la scarsezza di mezzi e materiali, chiesa e convento poterono essere costruiti solo con particolari aiuti sollecitati dalla Divina Provvidenza. Così la piccola comunità di frati che si era stabilita a Soriano visse quasi ignorata fino al 1530. In tale anno, nella notte tra il 14 e il 15 settembre, la Madonna, Santa Maria Maddalena e Santa Caterina d’Alessandria vergine e martire apparvero a fra Lorenzo da Grotteria e gli consegnarono una tela rappresentante San Domenico, con il libro nella mano destra e con il giglio nella mano sinistra, perché la consegnasse al superiore per esporla alla venerazione dei fedeli. Nonostante il prudenziale riservo di quei religiosi, nei fedeli sorianesi si destò una straordinaria devozione verso il Santo raffigurato nella tela, che fu chiamata “Il Quadro” per antonomasia. A seguito di quell’ avvenimento soprannaturale la notizia si diffuse tra i popoli vicini e lontani e la Celeste Immagine di San Domenico di Soriano fu oggetto di grande venerazione e devozione tanto che vennero riconosciuti in tutto il mondo innumerevoli miracoli e grazie che dal XVI secolo si verificarono per intercessione di quel Santo Fondatore dell’Ordine dei Predicatori.Purtroppo, dopo il terribile terremoto del 7 febbraio del 1783 le cose, lentamente, cominciarono a cambiare, per un insieme di vicende storiche. Dopo innumerevoli vicissitudini nel 1866 i Frati Domenicani dovettero, per legge del Governo, abbandonare Soriano e il Santuario. Nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, e dopo quasi 80 anni di assenza, i Figli di San Domenico fecero ritorno a Soriano. Il culto e la devozione della Celeste Immagine di San Domenico in Soriano iniziò un nuovo cammino e, anche oggi, di tanto in tanto, si registrano delle grazie particolari nei riguardi di coloro che, in svariate circostanze, invocano con fede sincera l’aiuto di San Domenico stesso o si ungono con l’olio della lampada che, giorno e notte, arde dinanzi al “ Quadro” della sacra immagine che ancora oggi lo ricorda.


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