“ I jirita d’apostoli” i dolci preparati per la festa di tutti i Santi nel Reggino.
di Maria Lombardo
Questi deliziosi dolcetti sono nati a Bagnara Calabra ( RC) ispirati da
una tradizione religiosa molto radicata di cui si hanno notizie nei libri già dal ‘700. Su questo delizioso dolce c’è una leggenda
molto bella si dice che un pasticcere Bagnaroto li realizzò per due giovani
amanti Bagnaresi i quali se li regalavano a vicenda. Secondo la tradizione, una giovane contadina
bagnarese, una domenica, trovó sull'uscio di casa un piccolo sacchetto che
conteneva un dolce di pan di spagna e zucchero fine, a forma di cannolo
siciliano, ripieno di una squisita crema al cacao, leggera e gustosa. Seppe che
a realizzarlo fu un noto pasticcere del paese su esplicita richiesta di un
giovane boscaiolo che lavorava sulle colline circostanti e che era invaghito di
lei. Il nome del cannolo era Dito di Apostolo. La fanciulla allora, per
contraccambiare l'interesse espresso dal boscaiolo, ordinò allo stesso
pasticcere un dolce che avesse la forma di una piccola torta rotonda, bianca,
con al centro una ciliegina, un dolce così buono che avrebbe dovuto far
sospirare anche una monaca. Chiese inoltre al pasticcere di farle consegnare il
dolce a casa tramite il giovane boscaiolo, il quale avrebbe così capito che la
fanciulla aveva apprezzato il dono, oltre a ricambiare la complicità. Il nome
di questo dolce fu allora Sospiro di Monaca. Da quel giorno, ogni
domenica, il giovane boscaiolo faceva trovare sull'uscio di casa della bella
contadina un sacchetto con i due dolci, come un simbolico dialogo amoroso pieno
di complicità. Si tratta di un dolce di forma cilindrica della lunghezza di
circa 10 cm.
E' composto da un cilindro di Pan di Spagna farcito dopo cottura, con una crema leggera al cioccolato fondente. E' ricoperto di una leggerissima glassa e granella di pistacchio. In realtà nasce nel Convento di Santa Maria e dei SS. Apostoli dove i monaci devoti a San Tommaso li preparavano per la Pasqua ma oggi sono destagionalizzati si trovano tutto l’anno. Era un piccolo cannolo morbido con crema a cioccolato e simboleggia il sangue di Cristo. In seguito nell’Alto Medio Evo questi monaci giunsero in Sicilia seguendo i Longobardi e si stanziarono tra Nebrodi e Peloritani. Si diffusero così tutte le tradizioni anche culinarie. Le dita degli apostoli si diffusero anche in Sicilia ma qui si preparavano con la ricotta. Ma ora vi propongo gli ingredienti:
E' composto da un cilindro di Pan di Spagna farcito dopo cottura, con una crema leggera al cioccolato fondente. E' ricoperto di una leggerissima glassa e granella di pistacchio. In realtà nasce nel Convento di Santa Maria e dei SS. Apostoli dove i monaci devoti a San Tommaso li preparavano per la Pasqua ma oggi sono destagionalizzati si trovano tutto l’anno. Era un piccolo cannolo morbido con crema a cioccolato e simboleggia il sangue di Cristo. In seguito nell’Alto Medio Evo questi monaci giunsero in Sicilia seguendo i Longobardi e si stanziarono tra Nebrodi e Peloritani. Si diffusero così tutte le tradizioni anche culinarie. Le dita degli apostoli si diffusero anche in Sicilia ma qui si preparavano con la ricotta. Ma ora vi propongo gli ingredienti:
4 albumi
una noce di strutto (o burro)
200 gr di ricotta
80 g di zucchero a velo
1 bicchierino di coitreau
40 g di cacao dolce
30 g di cannella in polvere o zucchero a velo
glassa al cioccolato o bianca
Si preparano così: iniziamo dal Pan di Spagna Sbattete leggermente gli albumi, ungete
una padella con un po’ di strutto e friggetevi 8 frittatine rotonde,
aggiungendo un po’ di strutto prima di cuocerne ognuna. A parte in una ciotola,
lavorate con un cucchiaio di legno la ricotta assieme allo zucchero a velo, in
modo da ottenere un impasto dolce e cremoso. Unite il “cointreau”, il cacao
setacciato e amalgamate. Sistemate al centro di ogni frittatina un po’ di composto,
arrotolatele, chiudetele e disponetele in un piatto Cospargete a piacere con,
cannella, zucchero a velo o glassa al cioccolato.
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