CASTELLO NORMANNO SVEVO DI VIBO VALENTIA.



di Maria Lombardo


Sorge nel comune più popoloso della Costa degli Dei: il Castello Normanno Svevo, nel luogo che hai tempi che furono era l’acropoli di Hipponion. L’antica Hipponion fu una delle più importanti città della Magna Graecia, divenuta Vibo Valentia nel II secolo a.C. Dopo la colonizzazione Romana. Nonostante volgarmente la prima struttura è attribuita ai Normanni in realtà, l’intera struttura è Sveva.
Una fonte del tempo Normanna quella del cronista Goffredo Malaterra ricorda il sopraggiungere del Guiscardo:” altiore cucumine montium Vibonentium” scritto comunque interpretato male dagli storici inquanto il maniero è attribuibile allo Svevo Federico II. Costruito a cavallo di molti periodi a partire da Federico II che incaricò Matteo Marcopola di fortificare quella città e di dotarla di un maniero, fino a Carlo II.
Tuttavia, la mancanza di fonti documentabili e di dati archeologici non permettono uno studio sistematico sulla prima fortificazione, molte incertezze investono a pieno la consapevolezza di dare una datazione storica all’intero edificio che tutt’oggi campeggia sull’odierna Vibo. Pochissimi risultano essere gli elementi studiabili di origine Sveva, oggi però possiamo chiaramente dire che i pochi elementi sono facilmente distinguibili: la torre angolare ed un portale con conci ben sagomati.
L’età Angioina vide a conti fatti la messa a punto di altre opere di fortificazione, su mura urbane e castello. per dare slancio alla vita della città. Ampliato parecchie volte venne infine rimaneggiato dal Pignatelli che ne fece un palazzo gentilizio e tenuta nobiliare. Nel 1501 proprio sotto la famiglia Pignatelli si provvede a costruire una doppia porta nell’ala meridionale del maniero, e da una rampa a cui si accedeva allo stemma della famiglia Pignatelli.
La situazione attuale del castello non può essere conosciuta nel dettaglio, perchè non è pervenuta la pianta redatta nel 1770 dall’Arch. Giuseppe Vinci. Inoltre in occasione del sisma del 1783 che devastò tutta la Calabria Ultra il maniero venne drasticamente lesionato ed in poco tempo ricostruito, dotaandolo di un secondo piano.
Tuttavia, risulta studiabile in toto la pianta delineata nel 1812 dall’ Ing. Borrelli e conservata nella Biblioteca Comunale di Napoli, la capitale del Regno. Restaurato intorno agli anni ’70 del 900 ospita il Museo con la conservazione dei reperti provenienti dall’antica Hipponion e dal territorio circostante.

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