Cirò (KR), l’antica Krimisa ed il famoso Gaglioppo
Il borgo di Cirò, anticamente chiamato Krimisa, é uno dei più importanti distretti vinicoli del Sud . E’ assolutamente considerato il secondo bacino vinicolo di Calabria dopo il Reggino. L’antica Krimisa oggi Cirò fu fondata dai coloni Magno Greci che apporodarono a Punta Alice. In questa zona diedero il nome della Colonia di Cremissa ove era ubivato il tempio del Dio del vino Bacco. Fu Bacco a benedire questa terra copiosi frutti si mescolano in queste zone oleandri, agrumi, agave profumano l’aria dell’Enotria. Ancora oggi, l’intero territorio è contornato da coltivazioni del Gaglioppo , importante e antico vitigno da cui si ottiene il “rosso di Cirò”, vino dal colore rosso rubino carico, dall’aroma ampio e ben definito che, per la sua straordinaria prelibatezza, veniva offerto in dono agli atleti vincitori dei giochi olimpici. In pratica era una sorta di sponsor. Era il vino di Pitagora, era il vino di Milone il più forte atleta dell’antichità. I Greci in questa terra coltivavano con disinvoltura anche il greco bianco tra Crotone e Sibari. Tuttavia non possiamo eludere il racconto del mito per la fondazione di questa città. Tutto ebbe inizio quando Filottete accettò di appiccare il fuoco che avrebbe arso l’ormai stremato Eracle vittima di un inganno. In segno di gratitudine l’eroe donò a Filottete l’arco e le frecce, che fecero di lui un famoso arciere.Filottete partecipò alla spedizione dei Greci contro Troia, come condottiero di Magneti e Idioti. Filottete però venne morso da un serpente velenoso ed abbandonato dai suoi compagni. Tempi duri per i Greci, la città di Troia sarebbe capitolata solo grazie alle frecce di Eracle che erano in mano a Filottete.Fu Filottete una volta curato a rivendicare la sorte di Achille, e la guerra fu vinta dai Greci. Conclusasi la guerra, che sappiamo vittoriosa per i Greci grazie allo stratagemma del cavallo di legno, escogitato da Ulisse, Filottete tornò in patria, ma, a causa di una rivolta ivi scoppiata, finì in Italia, a Makalla nella Crotoniatide, nei pressi della quale egli fondò e consacrò un tempio ad Apollo Alaìos, a ricordo della conclusione delle sue ale, cioè del suo vagabondare.Legata a questo tempio era Krìmisa, che Filottete fondò insieme alla soprastante Chone, da cui la popolazione locale (Chones) avrebbe tratto il nome.A Filottete, Strabone, geografo del I sec. a. C, attribuiva anche la fondazione di Petelìa, metropoli dei Lucani, ma si
tratta di una tradizione più recente e poco attendibile. L’intero territorio di Cirò è costellato da antiche cantine che testimoniano la sapiente arte della produzione del vino. Tuttavia da sempre il vino Cirò ebbe importanza a tal punto che attraverso degli enodotti il vino giungeva al porto dalle colline, e partiva per essere commerciato. Oggi il vino Ciro’ viene esportato in tutto il mondo, conosciuto per le sue grandi qualita’. In particolare il Cirò rosso, con una gradazione di 13,5 gradi, puo’ addirittura portare la qualifica di “Riserva”. Dall’antichità ad oggi, il Vino Cirò ha sempre goduto fama di essere dotato di virtù terapeutiche. Più di un medico garantiva che il Cirò è un “sicuro cordiale per chi vuole recuperare le forze dopo una lunga malattia” “tonico opulento e maestoso per la vecchiaia umana che vuole coronarsi di verde ancora per anni”.
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