Il castello di Bagnara Calabra

Di Maria Lombardo
Definito impropriamente Castello ( come per il Castello di Nicotera) è un palazzo ducale appartenuto ad una delle più importanti famiglie baronali di Calabria: i Ruffo. Fa bella vista di se su  un promontorio dove in epoca Normanna era ubicato un possente castello che fungeva da maniero. Il “castello” ha una planimetria quadrangolare, con un imponente base a scarpa e da un massiccio toro. Tuttavia sopra le vecchie mura normanne  vi è una zona del palazzo ad uso residenza. Sono presenti, su questa parte superiore, finestre bifore con terminazione ogivale, e diversi ornamenti in pietra calcarea e pietra lavica. Probabilmente l’antica fortezza era coeva all’Abbazia di Santa Maria e del XII apostoli del 1085. Purtroppo gli studi sulla rupe Marturano non sono stati in grado di decifrare se fu prima eretta l’Abbazia o il Castello. Si dice che fu Ermete ad edificarlo in quanto priore e Castellano. Era certammente un presidio  militare numeroso  e potente tanto da difendere l’intero comprensorio. Con molta probabilità nel  castello fu ospitato Ruggero II e il suo seguito quando si recò a Bagnara per assistere alla dedicazione dell’Abbazia di Santa Maria dei XII Apostoli avvenuta il 13 ottobre 1117. Nei  suoi lussuosi appartamenti hanno infatti dimorato grandi personalità, ma una nota particolare va dedicata alle carceri, protette da cannoni  in tutto 12 come gli Apostoli. Il vero maniero appariva come ogni castello fortificato, ponte levatoio due orologi tra cui uno suonante. Esisteva poi la castellana su cui vi era posizionata una campana che scandiva il coprifuoco. Oggi però sono visibili i ruderi del passato ossia il bastione, e la Costanzella. Tuttavia quando il feudo passò sotto  i Ruffo venne rinnovato e reso   gentilizio. Raso al suolo nel sisma del 1783 venne ricostruito e mai più rimaneggiato. ll radiante sismico attraversò Capo Marturano annientando la Reale Abbazia, già in condizioni molto precarie e il crollo rovesciò un’intera fiancata addosso al Palazzo Ducale. Immediatamente dopo, il campanile, di fattura quattrocentesca rispetto alla Chiesa Normanna, dopo alcuni barcollamenti, piombò sul Palazzo tranciandolo in due e provocando l’implosione dell’intero edificio. Il campanile infatti, non aveva fondamenta perché il sottosuolo era (ed è) interamente scavato per ospitare le sepolture nobiliari. Passò poi ai De Leo  e riuscì a resistere al sisma del 1908, col tempo divenne prima albergo e poi scuola alberghiera.


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