Sapevate delle isolette Itacesi nel mare di Pizzo Calabro?




 di Maria Lombardo
Fino a non molti secoli fa facevano bella vista di fronte la città di Pizzo, erano posizionate nelle acque ed emergevano dal mare. Oggi queste isolette sono inabissate! Si riallaccia all’antichissima tradizione che vuole riaffermare uno stretto collegamento tra le vicende seguite alla distruzione di Troia e la fondazione delle città della Magna Grecia della sponda del Tirreno. Le isolette non sono ricordate per la loro posizione geografica ma per il legame col mito, si dice che Ulisse si fermò per un tempo su queste isole. In modo da far riposare la ciurma ed approvvigionarsi scelsero questo posto poiché i Napitini erano un popolo amico ed avrebbe fatto di tutto per aiutarli. Leggenda ma a noi piace rammentarla! Plinio racconta che Ulisse dopo aver distrutto Troia parte per Itaca, si riposò per qualche tempo presso alcune isolette che emergevano di fronte ad Hipponion. Per tale ragione, tali isolette sarebbero state chiamate Itacensi. Il Marafioti riporta le testuali parole di Plinio al lib. 2, f. 130: « Contra Hipponion Insulae sunt, quae Ithacensae apnellantur, Ulisse specula ». Inoltre anche il Barrio colloca queste isole tra Briatico e San Nicola.
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nvece l’erudito Scipione Mazzella pensa che le Isolette Itacensi siano quelle che si vedevano ai suoi tempi nei pressi di Pizzo. Infatti egli facendo la descrizione del luogo nominato Pizzo, vi comprende anche le accennate isolette. Nella sua opera « Descrizione del Regno di Napoli » seconda edizione, al foglio 151 così scrive: « Poscia si scorge il Pizzo in luogo molto aprico coll’Isolette Itacensi ». Lo stesso Lorenzo Anania, famoso geografo, avvalora tale ipotesi perché nella descrizione che egli fa del Pizzo nella sua opera « Fabrica del Mondo » (trattato I, foglio 56) così recita: « Poscia si scorge il Pizzo colle Isolette Itacensi ». Ilario Tranquillo ci attesta che ai suoi tempi (1725) erano ancora visibili alcune di queste isolette al largo del mare di Pizzo, di cui una nominata la Punta, emergeva ancora dalla superticie marina, mentre le altre chiamate la Pietraporcina e la Trepietre erano già in parte sommerse dall’arena sospinta dalle onde. Da questa circostanza il Tranquillo arguisce che vi sia stato un incontro amichevole tra i focesi, già abitatori della antica Napitia e gli Itacesi, compagni di Ulisse, che già durante la permanenza dell’assedio di Troia si erano conosciuti, istaurando rapporti di cordiale amicizia, come si conveniva a gruppi di greci che avevano militato nello stesso esercito. Insomma queste isole erano molto conosciute! Fonte: <<CALABRIA DIMENTICATA>> di N.G. MARCHESE Edizioni STAGAME – Casavatore (NA).

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