La dimora di campagna dei Barracco: Palazzo di Torre Camigliati a Camigliatello Silano
– di Maria Lombardo
Quando parlo dei Barracco ma anche del loro patrimonio spesso si pensa a dimore al limite dello sfarzo! La nobile famiglia calabrese tanto per la cronaca storica era la più ricca di Italia. I Barracco si distinsero per aver dato al Regno delle Due Sicilie prima ed al Regno d’Italia poi personaggi colti e raffinati. Nulla da eccepire. Ecco cosa scriveva dei Barracco nell’800 l’assiriologo e numismatico francese Francois Lenormant nel suo diario di viaggio in Italia La Grande Grèce: “«Uno dei nobili di Crotone, il barone Barracco, passa per il più ricco proprietario fondiario di tutta Italia; io non ardisco qui di manifestare il numero di milioni, con cui la voce pubblica valuta la sua fortuna». Il palazzo di Camigliatello è una masseria fortificata austera per proteggerla dai briganti ma immersa in posto da favola. Una dimora che oggi è un B&B di charme, mentre per il resto è occupato dagli appartamenti privati dei proprietari Mirella e Maurizio Barracco – eredi diretti di quelli storici e normalmente residenti a Napoli – e dalla sede del Parco Letterario ‘Old Calabria’. Torre Camigliati è una bellissima costruzione a tre piani del XVIII secolo, un palazzo baronale con adiacente parco di 60 ettari ricco di alberi secolari – pini, ontani, pioppi, aceri, querce – in ogni stagione questo è il paradiso! In passato fu abitata dai Barracco solo poi divenne il primo e solo Hotel di lusso della Sila. Una storia particolare quella di questa torre che dopo 1950 visse un periodo di abbandono recuperata e portata agli antichi splendori, sapientemente arredata secondo i canoni baronali e con oggetti e tessuti delle maestranze del Sud. Anche i casolari adiacenti sono stati interamente ristrutturati ed aperti all’ospitalità, idonei come base di partenza per escursioni e visite, anche guidate, ai luoghi di maggiore interesse artistico e ambientale della zona. Ma la vera grande novità per Torre Camigliati è stata quella di diventare anche sede del Parco Letterario ‘Old Calabria’, importante centro culturale per la promozione del territorio intitolato appunto a Norman Douglas. Per coloro che non hanno mai letto il Douglas nel 1915 viaggiò in Calabria e poi la raccontò in un libro. Mirella Barracco ha il sogno di far conoscere la Calabria in ogni sua parte. Il racconto di Douglas non è però l’unico ad aver ispirato la nascita del parco, dato l’alto numero di viaggiatori, stranieri e anche italiani, che a partire dal Settecento si sono spinti alla scoperta del Sud d’Italia e della Calabria in particolare: da Edward Lear a Francois Lenormant, George Gissing, Alexandre Dumas, Dominique Vivant Denon, Henry Swinburne, solo per citarne alcuni. Si organizzano dei viaggi letterari nei luoghi descritti da Douglas dalle montagne ai castelli per esempio passando dai numerosi artigiani. L piano inferiore c’è la sede del Parco letterario con segreteria e sala conferenza una bella biblioteca e lo shop per l’artigianato. Oltre al Parco Old Calabria la Fondazione Napoli Novantanove ha dato vita anche a La Nave della Sila, il museo ospitato nell’antica vaccheria restaurata dall’Arch. Sila Barracco e situata a poche centinaia di metri dall’ingresso della tenuta. Il museo è primo tentativo di raccontare il drammatico fenomeno dell’emigrazione calabrese nell’ambito di uno sguardo d’insieme di respiro nazionale. Questo luogo va approfondito e sicuramente tornerò a discuterne, le cose belle vanno fatte conoscere ed i progetti illuminanti sopra ogni cosa. Una tenuta che parla di storia e di storia di Calabria.
Quando parlo dei Barracco ma anche del loro patrimonio spesso si pensa a dimore al limite dello sfarzo! La nobile famiglia calabrese tanto per la cronaca storica era la più ricca di Italia. I Barracco si distinsero per aver dato al Regno delle Due Sicilie prima ed al Regno d’Italia poi personaggi colti e raffinati. Nulla da eccepire. Ecco cosa scriveva dei Barracco nell’800 l’assiriologo e numismatico francese Francois Lenormant nel suo diario di viaggio in Italia La Grande Grèce: “«Uno dei nobili di Crotone, il barone Barracco, passa per il più ricco proprietario fondiario di tutta Italia; io non ardisco qui di manifestare il numero di milioni, con cui la voce pubblica valuta la sua fortuna». Il palazzo di Camigliatello è una masseria fortificata austera per proteggerla dai briganti ma immersa in posto da favola. Una dimora che oggi è un B&B di charme, mentre per il resto è occupato dagli appartamenti privati dei proprietari Mirella e Maurizio Barracco – eredi diretti di quelli storici e normalmente residenti a Napoli – e dalla sede del Parco Letterario ‘Old Calabria’. Torre Camigliati è una bellissima costruzione a tre piani del XVIII secolo, un palazzo baronale con adiacente parco di 60 ettari ricco di alberi secolari – pini, ontani, pioppi, aceri, querce – in ogni stagione questo è il paradiso! In passato fu abitata dai Barracco solo poi divenne il primo e solo Hotel di lusso della Sila. Una storia particolare quella di questa torre che dopo 1950 visse un periodo di abbandono recuperata e portata agli antichi splendori, sapientemente arredata secondo i canoni baronali e con oggetti e tessuti delle maestranze del Sud. Anche i casolari adiacenti sono stati interamente ristrutturati ed aperti all’ospitalità, idonei come base di partenza per escursioni e visite, anche guidate, ai luoghi di maggiore interesse artistico e ambientale della zona. Ma la vera grande novità per Torre Camigliati è stata quella di diventare anche sede del Parco Letterario ‘Old Calabria’, importante centro culturale per la promozione del territorio intitolato appunto a Norman Douglas. Per coloro che non hanno mai letto il Douglas nel 1915 viaggiò in Calabria e poi la raccontò in un libro. Mirella Barracco ha il sogno di far conoscere la Calabria in ogni sua parte. Il racconto di Douglas non è però l’unico ad aver ispirato la nascita del parco, dato l’alto numero di viaggiatori, stranieri e anche italiani, che a partire dal Settecento si sono spinti alla scoperta del Sud d’Italia e della Calabria in particolare: da Edward Lear a Francois Lenormant, George Gissing, Alexandre Dumas, Dominique Vivant Denon, Henry Swinburne, solo per citarne alcuni. Si organizzano dei viaggi letterari nei luoghi descritti da Douglas dalle montagne ai castelli per esempio passando dai numerosi artigiani. L piano inferiore c’è la sede del Parco letterario con segreteria e sala conferenza una bella biblioteca e lo shop per l’artigianato. Oltre al Parco Old Calabria la Fondazione Napoli Novantanove ha dato vita anche a La Nave della Sila, il museo ospitato nell’antica vaccheria restaurata dall’Arch. Sila Barracco e situata a poche centinaia di metri dall’ingresso della tenuta. Il museo è primo tentativo di raccontare il drammatico fenomeno dell’emigrazione calabrese nell’ambito di uno sguardo d’insieme di respiro nazionale. Questo luogo va approfondito e sicuramente tornerò a discuterne, le cose belle vanno fatte conoscere ed i progetti illuminanti sopra ogni cosa. Una tenuta che parla di storia e di storia di Calabria.
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