La magnifica scuola artigiana di Medma polis Magno Greca

– di Maria Lombardo-
Che Nicotera non sia stata l’antica Medma è già chiaro a moltissimi la storia non si fa con i campanilismi ed invito a riflettere bene sui ritrovamenti fatti in passato. Molto ricca è la documentazione proveniente dall’agro rosarnese ed il che non lascia dubbi! Paolo Orsi nel 1912 scoprì in località Calderazzo un grandissimo deposito di oggetti votivi,una favissa ossia un luogo dove venivano seppelliti gli ex voto, dal quale è emersa la particolarità della scuola artigiana medmea per le statuette e gli oggetti di culto. Rispetto ad altri ritrovamenti di altre polis Magno Greche le terracotte di Medma si distinguono particolarmente sia per il miscuglio tra terracotta e sabbia bianca uniforme. Sia inoltre per le meravigliose teste di donna che riuscivano a raffigurare oggi visibili al Museo Nazionale di Reggio Calabria ed al British Museum di Londra. Fu Pitagora di Reggio lo scultore ad influenzare questa arte. Prima invece spadroneggiava la corrente ionica che esaltava la bellezza peloponnesiaca con rigore delle forme ma grazia nei volti. Pitagora dava ai volti anche maschili una grazia femminea ma di questo scultore ne discuteremo più in la. Questi artigiani celebravano i riti funebri creavano vasi da deporre nelle tombe carichi di oli, profumi o cibo per permettere ai morti di servirsene. Sempre a Rosarno in contrada Carozzo-Nolio nella necropoli di Medma si è potuto tracciare lo status dei defunti in base a questi ritrovamenti. Ad un certo punto gli artigiani di Medma cominciarono a creare statuette con corpi più mascolini nerboruti e muscolosi. I busti della dea Persefone probabilmente la divinità adorata a Medma, ricordano il solido impianto di certi pezzi etrusco-italici dai santuari di Capua, mentre le statuette di Zeus, Athena, Hermes, perdono molto in solennità di gesto al punto che non sempre si può distinguerli dall’anonimo devoto. Li confondevano tra l’umano ed il divino! Queste statuette medmee erano di media grandezza inoltre importanti i modellini di elmi e scudi fecero davvero scuola. Ancora i modellini di tempietti, le riproduzioni di frutta, di ortaggi, preparati alimentari ed animali, sostituitivi delle più costose e deperibili offerte in natura, e i pinakes ,quadretti votivi portati in dono dalle fanciulle alla vigilia delle nozze. Fra i reperti bronzei, diverse sono le phialai, coppe poco profonde utilizzate per le libagioni, ossia offerte di liquidi. Questa scuola con questi tratti divenne “leader” in Calabria e molto apprezzata. Visitate il Museo Archeologico di Medma a Rosarno (R.C)

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